Questo è un argomento pochissimo interessante e riservato ad un pubblico ristrettissimo – cioè quei pochi che come me hanno vissuto in Paese Basso per un periodo della loro vita. La scorsa settimana sono di nuovo passato dal Paese Basso per andare in aeroporto. E di nuovo sono stato assalito da uno sconforto tutto particolare e architettonico che solamente il Paese Basso è in grado di scatenarmi addosso.
In Paese Basso hanno davvero pianificato le città. Hanno deciso quale forma devono avere le strade (l'italiano poco esperto resterà ammirato dall'abbondanza di piste ciclabili e penserà solo a quelle), hanno deciso come devono essere strutturate le periferie, quali mattoni utilizzare per costruire le case, quali infissi debbano avere le case, quali colori e quale forma.
Hanno deciso che in alcune zone della città si deve vivere e basta, in altre si deve comprare la merce. Hanno pianificato e quindi è tutto efficientissimo, tu vai in un posto e trovi tutto: il supermercato la farmacia la posta e quello che duplica le chiavi. Tutto racchiuso in pochi metri quadrati. Come nei centri commerciali, solo che sti agglomerati li trovi proprio dentro la città. Solo che negli altri Paesi oltre al centro commerciale ti capiterà pure di incontrare in centro una macelleria random, un orologiaio random, un rivenditore di marmitte random.
In Paese Basso No: il risultato finale della pianificazione è che è tutto efficientissimo ma pure tutto uguale. Ovunque c'è la stesso paesaggio senza sorprese. Ci sono pochissime eccezioni, per il resto è lo stesso paesaggio che si ripete, come nei videogiochi dove moltiplicano i frame. Come gli spettatori immobili sugli spalti nelle partite di Mila e Shiro: una ripetizione all'infinito per riempire lo spazio.
Se hanno deciso che una zona è residenziale, tu potrai muoverti per chilometri in linea retta senza mai trovare un bar. Devi tenere pure conto che i bar, in generale, non esistono. Le case per gli studenti hanno la stessa identica struttura ovunque. Sono stato in una casa di studenti lontana cento chilometri dal mio buco, e lì non ho dovuto chiedere dove fosse il bagno: lo sapevo già. Era ovviamente nel posto più pratico e logico e conveniente della casa.
Mentre pisciavo avevo addosso una percezione concreta di comunismo reale. Ecco, in questo senso si può capire perché qui a Brussèlle, a due passi da casa, quando ho trovato un fioraio posizionato alla cazzo nel contesto architettonico, isolato all'angolo di una strada come in tutte le città che hanno un minimo di anima, m'è venuto davvero da abbracciarlo.