la non votanza

La non-votanza significa che tu puoi citofonare il giorno dopo le elezioni al tuo vicino di casa e chiedere, senti scusa, chi HO votato sto giro? Io la non-votanza ancora mi devo fare un’opinione definitiva, non so cosa pensare. Non necessariamente tutto il male possibile. Certamente la non votanza si basa su alcuni presupposti che io mbah, non lo so.

Per esempio.


Per esempio la non votanza nasce dalla consapevolezza che tutti uguali sono. Uguali-uguali mi chiedo? Gia’ io sono diverso dal me stesso di ieri. Ho una camicia nuova, ad esempio, stamattina.

La non votanza consapevole nasce nell’individuo molto molto informato, che legge molto e conosce le schifezze combinate da tizio e poi quelle di caio. Dunque giunge alla conclusione che ne’ tizio e ne’ caio vanno bene per lui. Nasce da una esasperazione profonda insomma, un logoramento di lungo corso. Il punto e’ che esistera’ sempre una porzione molto grossa di persone non abbastanza informate (dunque non esasperate) o che si dimenticano in fretta le schifezze di tizio e di caio. Gli individui molto molto informati saranno sempre una minoranza. Il non votante e’ quindi destinato ad essere minoranza.

Prendiamo un voto di scambio –  un voto in cambio di 50 euri – prendi questo esempio, tanto per fare un esempio. In caso di zero non votanza, un voto di scambio ti vale uno. In caso di 50% di non votanza, quel voto di scambio vale due.  Eccetera eccetera.

luttazzi e il buco del culo

Nel suo intervento a RaiPerUnaNotte, Luttazzi con la sua metafora del buco del culo ha chiarito una serie di cose:

– Che in fondo é giusto che non abbia un programma in Rai.

– Che se gia’ ti hanno mandato giustamente via dalla Rai perche’ parlavi di merda in bocca in modo gratuito (cioe’ citando la merda in bocca a casaccio, senza nessun legame con quello che stavi dicendo) e ora torni in una pseudo manifestazione Rai con la metafora del buco del culo, hai dei grossi problemi di creativita’.

– Che le metafore in primo luogo devono reggere, devono far arrivare un concetto, e se uno un minimo conosce l’Italia di oggi (un minimo) sa che la metafora del buco del culo non regge sotto nessun punto di vista.

– In altre parole, la metafora del buco del culo vorrebbe significare che l’elettorato vota in un certo modo perche’ é masochista. Questo é oggettivamente falso da qualsiasi punto di vista. Dunque ne consegue che la sua voglia di recitare la metafora del buco del culo era piu’ forte della verita’, o piu’ forte della rilevanza della metafora stessa. Ma questa non é una novita’.  

– Che la gente applaude comunque.

– Che la gente ride a prescindere. Luttazzi dice "quando fai sesso anale con la tua ragazza" la gente ride. Non e’ una battuta. Quella arriva dopo. La gente ride gia’ sul preambolo. Come i bambini che disegnano cazzi sui banchi di scuola.

– Che se pure la metafora del buco del culo fosse stata una cosa da sbellicarsi dalle risate, se pure fosse stata la trovata comica piu’ geniale degli ultimi 150 anni (cit.), anche in quel caso la conclusione sarebbe uguale: e cioe’, di persone come Luttazzi, nella comunicazione di oggi, nel disastro di oggi, non ce n’é bisogno. Servono a far applaudire chi é gia’ convinto delle sue idee, e a fornire motivazioni ulteriori a quelli che sono dall’altra parte. Non fa riflettere (non é che debba per forza, eh), ma parla di odio come se é di questo che la gente avesse bisogno. Polarizza e distanzia le posizioni, che é esattamente l’opposto di quello che serve.

– Che a proposito di satira, fa rimpiangere ogni giorno che passa quel gigante di Corrado Guzzanti. A confronto col tizio della merda e del culo, un gigante. Centinaia di metri piu’ in su, che se rivolgesse lo sguardo in basso non lo vedrebbe nemmeno. Vedrebbe forse un puntino che che pigola con voce nasale “merda merda culo mestruazioni!”. Una persona con delle intuizioni incredibili che non ha mai, mai, campato di rendita. Un gigante.

ultras

Nel video qui sotto c’e’ una giornalista che molto educatamente e puntigliosamente chiede abberlusconi della sentenza Mills. E c’e’ pure abberlusconi che molto educatamente se ne fotte della domanda e se ne esce con risposte evasive come piace a lui. Quella ripete la domanda cercando di tornare al punto senza successo. Lo metto qui sto video, ma tanto gia’ lo so che comunque un giorno si ricorderanno questi tempi come un’era buia dove i giornalisti non avevano la schiena dritta di fare le domande giuste ai potenti, mentre solo alcuni partigiani – come il folle Carlomagno per esempio – riuscivano a rompere il muro dell’omerta’ mafiosa e informare veramente la ggente.
   

 

l'amore vince sempre

L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio – diceva ieri quello. Memole è il nome mio/folletto sono io/in un foresta sto/ e molti amici ho – diceva invece Cristina d’Avena, e siamo sempre lì, quantomeno come target. Detto questo, l’antiberluscomania ha colpito pure ieri, promuovendo a notizia qualcosa che non lo era, e cioè la storia dei disoccupati chiamati al telefono da agenzie interinali per venire a manifestare a Roma per abberlusconi, in cambio di 100 euro. La notizia l’ho trovata sul corriere di carta, su Repubblica online, su il Messaggero online, più una miriade di altri siti partigiani. Tutti dicono che l’accusa sia stata lanciata dal “leader del popolo viola” sul suo blog. Aprendo parentesi: leader del popolo viola? (chi è andato in piazza per il no b day ce lo sapeva, che esisteva un leader?). Chiusa parentesi. La cosa magari è pure vera, però se uno va sul blog del “leader del popolo viola” come prova inconfutabile ci trova uno screenshot di faccialibro dove una tipa dice che questo è successo. Quindi secondo il ben noto schema: uno dice, che l’altro dice, che l’altro dice. Il leader scrive pure che esistono “agenzie interinali specializzate” che reclutano giovini offrendo denaro, con tanto di link, che però uno clicca, e non ci trova niente.

vivere in un posto che ci sei arrivato già grande

Vivere in un posto che ci sei arrivato già grande significa che le persone che cominci a conoscere, non le conoscevi quando loro erano più giovani. Le conosci direttamente con l’età che c’hanno. Quando li guardi in faccia – come invece succede con gli amici del paesello – non ci puoi sovrapporre l’immagine di quando erano più giovani. Non puoi. Tu non c’eri. Neanche loro. C’era qualcun’altro. E allora siccome non puoi sovrapporre l’immagine di loro versione più giovane, ti rendi conto che pure tu potresti dare quell’impressione. L’impressione che ti stanno dando a te. Di sembrare così incredibilmente “cresciuto”. Ti preoccupi. Solo che poi ti guardi allo specchio, e quello dentro lo specchio è la persona che conosci da più tempo in assoluto, e proprio a lui, hai voglia a sovrapporre, non finiresti mai. Non so se mi spiego.

delle immagini

Delle immagini dell’elefante morto e squartato in Zimbabwe non si capisce cosa sia scioccante. Dicono però sia scioccante. Che un animale morto venga macellato per strada e mangiato. Si ok, la fame. Ma quello si sapeva già, no? Forse la mosca sulla faccia dei bambini non fa più effetto. Piuttosto mi incuriosiscono quei personaggi che aspettano sulla collina, dietro. Come se avessero detto, tutti dietro la linea, prego, che qua facciamo noi.


il primo pirla che passa per strada

Il primo pirla che passa per strada si imbuca in una conferenza stampa e comincia a blaterare. Cercano di azzittirlo – non dovrebbe nemmeno essere lì e si mette pure a parlare, è come se un folle vi entrasse in casa e cominciasse a scompigliarvi i capelli e a pisciare sul divano – e allora siccome non sta zitto lo portano di forza fuori dalla sala. Sarebbe pure normale (voi cosa fareste se vi pisciassero sul divano?) però siccome parlava Berlusconi, allora quello è un gesto da condannare come chiaro segno di regime. Sarebbe come dire che se uno si imbuca nel bagno delle donne e non vuole uscire, se lo portano via di peso non va bene. Ecco il nuovo riflesso pavloviano degli antiberluscomaniaci.


(L’antiberluscomania riabilita tutti, non solo le battute che non fanno ridere. Prendi questo individuo, sarebbe un nessuno assoluto, e viene invece definito “giornalista freelance” ma senza tesserino, – allora pure io sono un giornalista freelance – e facente parte del "coordinamento nazionale contro i siti di stoccaggio nucleare”, che è come dire sono vicepresidente dell’"associazione mondiale della lega contro i piedi sbattuti sul comodino appena sveglio".)

I riflessi funzionano benissimo, e l’accanimento infatti è istantaneo: un esempio, un altro, un altro.

come i padri con il carosello che poi si andava tutti a letto

Volevate sentirvi vecchi? No perche’ il corriere.it ieri scrivendo degli oscar, e del primo oscar ad una donna regista, titolava "La prima Lady Oscar". Quindi praticamente chi ai bei tempi andati vedeva Lady Oscar e’ ormai cosi’ adulto da arrivare a decidere i titoli del Corriere usando un gioco di parole che lo puoi capire solo se da pidocchio avevi visto il cartone.  (e volendo vederla in positivo:  vista la frociofilia che imperversava nel cartone, forse i pacs arriveranno quando gli stessi diventeranno cosi’ vecchi da scrivere le nuove leggi).

io comunque me lo sono letto tutto

Io comunque me lo sono letto tutto, il decreto salva lista. Dice che in pratica non conta quando tu consegni fisicamente i documenti, ma conta invece il momento in cui sei entrato "nei locali". Io ho pensato subito a quella volta in cui persi l’aereo a Charleroi per colpa della neve, arrivando dieci minuti dopo il limite massimo, e trascorsi 24 ore a fare schiuma nella vasca da bagno di un b&b della zona. Quel giorno non mi sono potuto scrivere un decreto per dire: in realtà sono arrivato nel parcheggio dell’areoporto entro l’orario stabilito.


Comunque una cosa é chiara, questa si chiama legge del più forte. Poi si può pure andare avanti, la vita continua, ma è la legge del più forte. Lo puoi solo dire, che è la legge del più forte, non puoi fare altro – quindi tutte ste manifestazioni e raccolte di firme che stanno organizzando non serviranno a nulla – perché è la legge del più forte. Chi ha passato un po’ della sua vita per strada, dove vige la legge del più forte, sa benissimo come funziona. Quando fai notare che non ti va bene, il forte si volta verso di te con il mento sollevato,  si avvicina gorillando, e ti fa:

"embé, e sennò cosa mi fai?" oppure

"embé, e sennò cosa succede?".

Mi pare ovvio che a quel punto tu non puoi rispondere: eh, cosa faccio, raccolgo le firme.

fra tutti

Fra tutti, uno degli effetti collaterali più sottostimati del berlusconismo, sono gli antiberlusconisti stessi. Quelli per cui siccome B. abbassa l’asticella del senso civile, estetico e morale, loro, che sono dall’altra parte – proprio perché sono dall’altra parte – allora sono migliori. Siccome sono dall’altra parte, loro sono migliori a prescindere. E divertenti. E intelligenti.

Il blog Spinoza ha ormai sfondato il muro di internet e adesso viene citato anche sui giornali e tv. Oltre ad offrire alcune battute divertenti (nel senso che ti "diverti" leggendole), ci sono pure tante battute che non fanno ridere per niente. Cioè, le leggi, e non ridi. E non è una cosa soggettiva, eh, è proprio che non puoi, ridere.

Argomento par condicio. Svolgimento: