Ciao me stesso del passato.
Siccome sei del passato non puoi sapere che un giorno avresti fatto bella figura guidando colleghi tedeschi e belgi in un villaggio del Paese Basso, che conosci molto bene perché anche se non ci vivevi tu, in quel paesotto ci viveva lei.
Avresti superato il bar dove alcune domeniche si giocava a dama: quando lei perdeva un po’ si arrabbiava, ma solo un poco. La stradina dove c’era il mercato. La salita che era difficile fare tutta in bici quando lei sedeva dietro e allora serviva prendere la rincorsa. Il negozio dove hai comprato i palloncini per la sua festa di compleanno, poco prima della fine. La strada che prendevi per tornare alla tua, di casa, quando a volte ti arrivava un messaggio che diceva grazie di tutto.
Purtroppo poi il navigatore è stato crudele ed ha deciso di passare pure sulle rive di un canale, vicino ad un piccolo prato dove brucavano le oche. Le piaceva portare il pane alle oche quando si usciva senza motivo. Un paio di volte le hai detto: quando te ne andrai, io verrò qui da solo, mi siederò e strapperò gli steli d’erba. Tu mi guardavi come avessi bestemmiato. Ci sono passato, dal prato ma non mi sono seduto – anche se poi scrivere queste righe è un po’ come averlo fatto.
Non mi sono seduto e nel frattempo sono diventato un’altra persona che oggi neanche riconosceresti, che prende la vita e le persone per la nuca e i fatti per quelli che sono – una persona che comunque non ti interessa conoscere.
E quindi.
La cosa che resta però è la consapevolezza profonda che non bisogna mai fidarsi delle parole di nessuno, davvero di nessuno, per quanto profonde e sentite e incredibili siano queste parole nel momento in cui vengono pronunciate. Mai fidarsi e mai pianificare pezzi della propria esistenza sulla base di queste parole, perché tutto può essere spazzato e accartocciato e buttato via in pochi giorni. Non si tratta di essere bugiardi. Certe parole sono sincere quando vengono pronunciate, solo che non sono rivolte proprio a te – sono rivolte alle aspirazioni e ai progetti che ognuno ha per la sua vita. Può capitare di incarnare (temporaneamente) uno dei personaggi di questo film che ognuno ha progettato per la sua vita, e quindi ricevere queste parole. Ma ecco: si resta fedeli al film, non ai personaggi. Se serve, questi possono essere sostituiti con altri, purché lo spirito della trama resti uguale.
(Le oche erano ancora lì, comunque.)