Sprazzi di piccole cose

La signora delle pulizie sarebbe l’unica persona con cui potresti parlare francese. Lei e’ pure cordiale e ti racconta i fatti suoi, il recente divorzio dal marito ubriacone sudamericano ed un possible nuovo amore, la dieta che pare funzionare, la scuola dei figli, domande genuinamente interessate sulla tua vita. Ma tu non soltanto parli malissimo il francese, soffri mentre provi a spiegarti costruendo frasi disastrate per grammatica e fonetica: ad un certo punto non ti interessa proprio lo small talk. Lo fai per gentilezza e certi giorni non hai il tempo di essere gentile. Quando arriva le apri la porta, le chiedi come va e poi torni a lavorare chiuso nel tuo mondo: sei diventato uno stereotipo di persona indaffarata e insensibile ai risvolti umani dell’esistenza? ti chiedi.

La novità dell’anno: ti piace il freddo. Ricordi le nuvole ed il vento? Che prima erano un motivo sufficiente per restare chiusi in casa e maledire il mondo dall’altra parte del vetro? Adesso le camminate nei boschi fangosi ti appaiono persino più attraenti col meteo di merda. Nei boschi fangosi! Che’ andarsene in giro tra i faggi sotto i goccioloni, e’ una cosa che fai se c’e’ la passione che brucia sotto. Col cielo azzurro sono bravi tutti. Ti senti come le vecchine infastidite dalle chiese affollate a Natale.

Possiedi una gallina che fa le uova solo quando le permetti di uscire dalla gabbia. Le depone in angoli nascosti del giardino. Tu non te ne accorgi subito, dunque quando le trovi non sei sicuro che siano fresche oppure No. E non puoi cibare la tua famiglia con uova dal passato oscuro.

Torna da un viaggio di lavoro e tutta eccitata ti racconta: un ufficio bellissimo, e poi i colleghi tutti giovani, dopo lavoro si fermano a giocare a ping pong oppure vanno nella palestra annessa all’ufficio! Tu la fulmini con tre parole soltanto: non hanno figli? Si rabbuisce, proprio come succede a te ogni volta quando ti dimentichi che ora – perlamiseria – sei adulto.