qualcuno deve avere la forza di ammettere

Qualcuno deve aver la forza di ammettere che oggi, nel nominare un ministro, a parità di competenze e capacità, si preferisce la donna & giovane.

Qualcuno deve pure avere la forza di ammettere che oggi, nel nominare un ministro, anche in caso di minori competenze e capacità, si preferisce la donna & giovane.

(ah, sia chiaro: se non si ammettono i due punti di cui sopra, rovescio il tavolo e faccio a botte)

Detto questo, si deve anche ammettere che questo preferire non è segno di modernità o di parità dei sessi, ma tutto il contrario. E’ la nuova forma della discriminazione. In passato si discriminava escludendo, adesso si discrimina includendo.

Fossi stato Renzi, avrei fatto parlare Grillo senza sosta per quaranta minuti, senza interromperlo mai. Parla parla. Come? Vuoi una risposta? No bello mio non ti rispondo. Perché se ti rispondessi mi interromperesti subito. Allora parla pure. E alla fine avrei ondeggiato la mano come per dire vai vai, vai via. Ondeggiato la mano come per dire, c’è un po’ di puzza in questa stanza, per favore aprite le finestre. E poi, prima che quello sparisse, avrei giocato con il telefono, coi lacci delle scarpe, con il tappo della penna.

perché Renzi

Perché Renzi governando potrebbe bruciarsi? Perché quando uno governa, se poi si ripresenta alle elezioni, gli italiani a prescindere non lo votano. Votano sempre gli altri, quelli che fino a quel momento non governavano. Fanno sempre così, indipendentemente da destra e sinistra. Gli italiani hanno questo tic da vent’anni e non può cambiare adesso. Quindi, Renzi si può bruciare.

E se è vero che si può bruciare: perché sarebbe un problema se Renzi si bruciasse?

Perché è riuscito a farsi conoscere dalla casalinga di Pizzighettone tanto quanto abberlusconi, pur in fondo non essendo abberlusconi. Mi fanno ridere quelli che “sarebbe meglio Civati”: la casalinga di Pizzighettone Civati non lo ha mai sentito nominare. In generale mi fanno ridere quelli che si scelgono il candidato che più corrisponde al proprio ideale, fregandosene delle reali possibilità di vittoria. Se Renzi è riuscito a bucare il velo di indifferenza e superficialità (ovvero a bucare il velo che racchiude la maggioranza degli elettori) allora è un patrimonio di tutti, allora è forse una delle rare possibilità di trascinare questi elettori inebetiti da telenovelas e playstation verso qualcosa. Voglio dire: non mi interessa essere d’accordo sul 100% di quello che dice Renzi, mi interessa piuttosto la sua capacità di essere pifferaio magico e trascinare i topi verso nuovi lidi, diversi da quelli che hanno frequentato fino ad ora.

Vedi, collega che vieni da Paese Mai In Recessione, e che quindi da quando hai terminato gli studi saltelli da un lavoro gratificante all’altro, ti puoi anche lamentare delle tasse alte di questo posto belgico in cui ora viviamo, e c’hai pure ragione, e ti puoi pure lamentare che a parità di ore in un altro luogo forse verresti pagato di più – e fino ad un certo punto c’hai pure ragione – ma io non proverò mai empatia per te. A differenza di te, vengo da un luogo con poche o nessuna speranza, e tutto va bene. Mi rendo conto che non vale come discorso (perché c’è sempre qualcuno che sta peggio) ma aver vissuto anni nella melma dell’incertezza e nelle zero aspettative di un futuro concreto, qualche vantaggio deve pure averlo oggi, o no? Sai qual è il vantaggio? Che posso ascoltarti mentre ti lamenti e pensare chissenefrega, non condividere le tue frustrazioni, vedere le stesse cose che vedi tu, solo che tu le valuti come insufficienze, io le valuto come fortune. Sai qual è il vantaggio? Sono gli occhi diversi che oggi ho, e che tu non avrai mai.

Per scrivere di più e in modo più incisivo, avrei bisogno soprattutto di qualche insoddisfazione o dolore, che al momento non ho. Eh, quanto ispirano le insoddisfazioni e i dolori. Oppure al contrario di gioie insopportabili, che al momento – se pure arrivassero – schiverei con cura. E’ questa dunque la saggezza? Essere capace di restare impassibile agli eventi ma più o meno soddisfatto? Come una linea continua orizzontale? Come un semaforo inceppato sull’arancione?

Un po’ mi indispettiscono i fiorentini, per quel modo che hanno di calcare l’accento, e ancora di più per quella presunzione che frasi ordinarie, pronunciate con un marcato accento toscano, storpiate in dialetto toscano, debbano per forza far ridere. Quando invece No.

Adesso che ho avuto tempo di scoprirla per bene, Firenze, i fiorentini mi indispettiscono per la quantità di bellezza alla quale possono attingere ogni giorno. Per fortuna negli angoli più belli della città – a causa del turismo massivo – pare di stare in Corea. E per provare meno gelosia mi piace immaginare – anche se poi non e’ vero – che l’unica vita possibile da quelle parti sarebbe in periferia (e le periferie un po’ si assomigliano tutte) oppure invasi dalla Corea.