Sto diventando estremista nei rapporti umani. Le persone con cui riesco a parlare, finisce che potrei parlarci per ore di miliardi di cose. Poche me le trovo davanti fisicamente, altre sono sparse altrove nel globo terracqueo.
Potrei parlarci cosi’ tanto che quando le trovo non c’e’ mai tempo, si aprono parentesi una dopo l’altra che ti verrebbe da prendere appunti sulle cose che hai lasciato andare senza parlarne, per parlarne dopo, e poi aprire nuove parentesi, e poi poi poi.
Alla fine non c’e’ mai tempo che bisogna andare da un’altra parte, che bisogna chiudere il telefono, che qualcuno ti aspetta, che non possiamo allargare e slabbrare all’infinito gli spazi temporali che per caso ci vengono offerti.
Al contrario, le persone che non so cosa dire, finisce che non so proprio cosa dire in un modo estremo. Afasia. Afonia. E non sono bravo ad inventare niente. Resto in silenzio, in un silenzio che in questi tempi moderni di frasi fatte e’ un silenzio porcalamiseria pesantissimo, inaccettabile, quasi maleducato. Siamo al nove di gennaio e ormai tutti ti hanno chiesto – anche piu’ volte -: allora come sono andate le vacanze? Tu dici bene. Come sono andate? Bene. Come sono andate? Bene. Poi impazzisci e rifiuti questa farsa, cominci ad entrare nei dettagli, racconti le sfumature, racconti di parenti stretti che ingrassano l’inverno per meglio resistere al freddo umido del sud italia, le sensazioni dell’emigrante e dei suoi ricorrenti ritorni (l’eterno ritorno dona loro signore – si riferivano a me?) ma loro non sono interessati, loro volevano la farsa quando t’hanno chiesto, loro volevano solo coprire quel silenzio pesantissimo di cui sopra.
La colpa di tutto questo – argomento gia’ trattato altre volte – sono i miei interessi umanistici e verbosi. Voglio dire, se mi abituo alle pagine di un libro che dice tantissimo ed entra nei particolari delle cose, se io stesso scrivendo anche queste poche righe entro nella struttura delle cose, poi difficilmente qualche ora dopo potro’ accontentarmi della superficie. Prendero’ atto che esiste, la superficie, ma non chiedetemi di parteciparvi. Fate vobis, io innesco il mio silenzio pesantissimo.
Ovviamente non e’ l’ultimo post che scrivo su questo argomento.