basilicata coast to coast

Film che ho lasciato a metà incazzandomi con la sceneggiatura.

Questo è un film che non è fatto male ma non è nemmeno fatto bene. Sta lì, come una pera. Buona, ma sempre una pera è.

Questo è un film che vedi il trailer, leggi il titolo, e hai già saputo tutto quello che c’è da sapere. C’è un gruppo di persone che appunto si fanno a piedi la Basilicata da costa a costa. Punto.

Ma dicevo, ho smesso di vedere incazzandomi con la sceneggiatura. Con lo sceneggiatore.

Perché tu, sceneggiatore, mi crei il personaggio Max Gazzè. Mi crei questo personaggio muto perché la sua ragazza è morta. Tu mi crei questo personaggio muto e ad un certo punto del film Giovanna Mezzogiorno si avvicina al muto.

Quindi tu sceneggiatore ti permetti nel 2010 di inserire nel film quel luogo comune dell’uomo che insegna qualcosa alla donna avvolgendola da dietro. Quel luogo comune cinematografico che esiste solo nei film, della donna cinta da dietro per essere “imparata” a, (due punti) usare la stecca di biliardo, guidare una motocicletta, modellare un vaso di creta, ruotare la mazza da golf, sparare con una pistola ecc ecc il tutto accompagnato da sguardi languidi.

Tu sceneggiatore già mi sei sulla cattiva strada. In questo caso il muto insegna alla Giovanna come si pesca – ovviamente cingendola da dietro.

Tu sceneggiatore a quel punto cosa fai quando la cinge da dietro? Fai partire la musica dolce. Io già mi alzo dalla sedia che mi viene voglia di andare a prendermi qualcosa dal frigorifero. E mentre mi alzo penso: se il muto cinge una donna da dietro, e se quel muto ha perso la parola perché la sua ragazza è morta, e se mentre la cinge da dietro parte la musica dolce, allora è MATEMATICO che verso la fine del film questo muto mi riprende a parlare.

Tu sceneggiatore devi capire che io a quel punto mi sento in trappola, catturato da te e dalle tue idee scarne e svogliate. E non mi va di aspettare fino alla fine. E il film lo lascio a metà. Poi due settimane dopo mi ritorna in mente – come adesso – allora vado a cercare la conclusione su internet. Quando leggo che effettivamente quello alla fine riprende la parola, mi si rinfresca l’incazzatura e penso che porca miseria hai vinto tu, sceneggiatore.

Comunque io uno che cinge da dietro una ragazza per insegnare qualcosa, mai visto.

se potessi avere 14 euro al giorno

Il corriere siccome non ha niente da scrivere dedica un articolo ad un ventottenne milanese che vive “con 14 euro al giorno” e per questo si scrive che vive “sacrificio”.

Leggi l’articolo ed esce fuori che questo vive a casa coi genitori. E che mangia a casa coi genitori.

Allora, capiamoci.

Se da studente prendessi una camera per i fatti tuoi spenderesti 400 euro, di sti tempi.
Se dovessi comprarti da mangiare spenderesti 7-8 euro al giorno come minimo x30gg uguale 240 euro al mese.
Se dovessi comprare detersivi, carta igienica, dentifricio eccetera, minimo 50 euro al mese li spendi. A questi aggiungi i 14 euro al giorno che ricevi come borsa di studio, che al mese fanno 420 euro.

Allora, capiamoci.
400 (casa) + 240 (cibo) + 50 (varie) + 420 = 1110 euro.

Guarda bello mio che questo non è vivere “con sacrificio”, ché a parte il sottoscritto ci sono miriadi di studenti che hanno campato con meno all’università, e c’è gente che con quei soldi ci campa una famiglia. Bello mio, vorrei fartelo sentire, il sapore di una bolletta dell’acqua lasciata nella cassetta della posta, nei bei tempi bolognesi, lasciata attendere nella cassetta della posta per giorni, ché non c’era il coraggio di aprirla.

nell'ospizio dove vado a comprare il mio pranzo

Nell’ospizio dove vado a comprare il mio pranzo c’e’ odore che mi pare di conoscere. Mi ricorda il pastone bagnato che si da ai pappagalli appena nati.

Un odore dolciastro che dopo cinque minuti ne hai abbastanza. Sono forse i vecchi che emanano questo odore? No, loro No. Tra di loro c’e’ una vecchia fantastica in sedia a rotelle automatizzata che si fuma tantissime sigarette al giorno, la portano in giardino apposta per quello. Fuma lentissima mentre gli altri parlano. Pure loro lentissimi. Forse smettera’ quando l’artrosi non le permettera’ di avvicinare la mano alla bocca.

Comunque quell’odore non sono i vecchi: e’ la zuppetta che fanno li’ dentro. I barbari da sempre abituati a odori di pastone da pappagallo sollevano il coperchio estasiati e infilano il naso. Poi dicono mmmhhh buono! Il mio fatto di disprezzarli quando fanno cosi’ non e’ dovuto alla differenza culturale, e’ solo che sono barbari e basta.

i gesti di certa gente

I gesti di certa gente vanno tradotti.

Prendi la foto con le tette di fuori di marinaberlusconi su Chi. Questa praticamente l’hanno fotografata nuda e pubblicata su di un giornale, un giornale che pero’ e’ suo. Un giornale dove decide lei cosa pubblicarci e cosa invece No.

E quindi – se la vedi da questa prospettiva – e’ come se avesse deciso lei di farsi pubblicare nuda. Cioe’ ha proprio deciso: il direttore le ha fatto vedere la fotografia di lei nuda, abbiamo questa ti piace? lei ha detto benissimo pubblicala, mi piace.

Dice: ma e’ pieno di femmine con le tette di fuori. Si’, ma A) spesso le foto sono rubate e non possono opporsi alla pubblicazione e B) nel caso dei calendari, servono a diventare famosi e fare qualche soldo. Questa ha appena messo da parte tipo 8 milioni giusto l’altro giorno, i soldi e la popolarita’ non le servono. Voleva proprio che la vedessero con le tette di fuori. In piccolo, sarebbe come se io mi fotografassi il culo e pubblicassi la foto qui sul blogghe e poi, a scanso di equivoci, ci scrivessi sotto: questo culo sappiate che e’ mio, mio di nomecognome, vi piace?

sei appena tornato

Sei appena tornato? mi chiedono al lavoro. L’orologio in basso a destra sul pc dice che e’ l’una. Dico io: a quest’ora, ieri, ero con il culo nell’acqua.

Faccio vedere le foto di quale acqua. Ahh, mi fanno. Ahhh, dico io. Ci siamo capiti?

E con il culo nell’acqua mi lasciavo affondare, buttando l’aria fuori dalla bocca. Mai provato sta cosa nel mare? Ti lasci andare a peso morto dando una spinta verso il basso e cacci via l’aria. Affondi lentamente. Quando smetti di sbuffare acqua c’e’ solo il silenzio. Dura qualche secondo.

Le statistiche pero’ sono sicure: si deve andare a vivere in Finlandia, la Finlandia is the place to be. Meno male che oggi qui in Paese Basso e’ molto nuovolo, almeno questa mia abbronzatura  indecente cozza meno con il necessario mood finlandese. Scopri il finlandese che c’e’ in te. E parlaci. Fatti spiegare come si fa.

la informiamo che

La informiamo che il suo credito sta per scadere in quanto inferiore a 3 euro – dice la signorina al telefono, ed io ascolto le sue parole calpestando a piedi nudi pini secchi sulla veranda di casa, qui nel mezzo del Salento, con la faccia cioccolato e i capelli crespi di sale.

Ma io ci vado avanti due settimane, con tre euro, standoci attenti, chiamando gli amici per pronunciare pochissime parole che tanto ci capiamo subito e comunque più tardi ci vediamo di persona.

Dieci giorni di vacanza – io sono uno che pensa alla fine già dal secondo giorno.

Saramago proprio non si legge, ha periodi troppo lunghi e virgole e apre parentesi senza mettere le parentesi. Abbandonato dopo venti pagine.

Mi porto il retino al mare ma poi non lo uso troppo ché sono cose da bambini e ti guardano male. La pesca sportiva da retino significa catturare micropesci fra i più stupidi del creato e ributtarli a mare.

Passeggiando per il centro storico immagino me stesso vivere in quel palazzo antico, appollaiato sul quel balcone, e come potrebbe essere la quotidianità del vivere lì, le mozzarelle buone sotto casa, e il novantanove virgola nove nove per cento di gente che parla la mia stessa lingua attorno.

La gente sui flyer delle discoteche scrive cose folli.