il coito molto interrotto del giornalismo mondiale

Gheddafi è in Bielorussia, anzi No, forse è in Venezuela. Però forse si è nascosto in Algeria. Oppure lo troveranno nel deserto?

No aspetta un momento, troppa confusione, facciamo che è scappato in un luogo sconosciuto, lo dice PincoPallo su Feisbuk.

Ma quale luogo sconosciuto! E' certamente in un'isola della Tunisia. Ma come? Non era andato a Sabha? Forse No, perché potrebbe scappare in Sud Africa. Il ministro dice che non è a Tripoli ma comunque resta in Libia

Potrebbe andarsene in giro vestito da donna? Ma chi: Gheddafi? Ma se c'è Quello lì, il 23enne che dice che sta in una fattoria alla periferia della città! Pubblichiamo l'articolo, poi vergogniamoci e cancelliamolo.

Fermi tutti! E' nel compound! (dai che dire compound porta bene, no?). Circondiamo il compound! Bombardiamo il compound!

Non è
nel compound. Ma è ovvio che non è nel compound! E' nella buca! Però è una buca televisiva. Mai sentito parlare di buche televisive? Non è nella buca? Sarà a Sirte allora? Bombardiamo Sirte!

(to be continued)

Jaguar gialla

E' molto probabile che io mi svegli di notte e da sonnambulo voli a Genova a scrivere i testi delle canzoni degli Ex-Otago – azione di cui poi perdo qualsiasi ricordo.

 

Questo per ripetere che l'ultimo disco degli Ex-Otago merita tantissimo, è la cosa più attuale che abbia sentito negli ultimi tempi, e per dire che il lettore deve perdonarmi se adesso copio e incollo un testo qui, azione che in generale sui blogghe è sinonimo di perdita totale (o assenza totale) di qualsiasi creatività, solo un gradino sopra quelli che vengono su queste pagine cercando su google "frasi carine da mettere sul blog". (Il mondo non ha bisogno di voi).

Gli Ex-Otago e la Jaguar Gialla

Se il mio domani fosse simile ad una cartolina di Canazei
Forse ci andrei un po' più spesso
L'angoscia del futuro viene a letto con me
Ultimamente il mio umore mi fa il gioco delle tre carte

E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare

Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni ad essere una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla

Se il mio domani fosse simile
Ad una vecchia foto in scogliera
Forse sarei più disteso
Avremmo più energie per le nostre fantasie
Avremmo più occasioni
per disegnare paesaggi

E se non riesci a guadagnare
con quello che sai fare
Ti toccherà farlo con quello che non sai fare
E se non riesci a guadagnare
con quello che vuoi fare
Ti toccherà farlo con quello che non vuoi fare

Come si fa a trent'anni
Ad essere in perfetta forma
Avrei bisogno di un amico in banca
Tu dimmi come si fa
A trent'anni ad essere una persona in gamba
Avrei bisogno di una Jaguar gialla

 

oggi

 

Oggi c'è il sole anche a brussèlle. Vado a correre con una maglietta sgualcita che tanto si stirerà con il sudore. Nel parco c'é un padre che insegna alla figlia ad andare in bicicletta. Barcolla dietro di lei tenendole il sellino. Dopo averli superati correndo, ti sei guardato indietro, hai guardato lo stupore ed il sorriso a bocca aperta sulla faccia della bambina, perché stava andando da sola.  

it's kind of a funny story

Il film si chiama It's Kind Of A Funny Story, e in italiano hanno cercato di rovinarlo intitolandolo “5 giorni fuori”, però è un film accettabile, coinvolgente se almeno una volta hai avuto a che fare con ansia e antidepressivi, onirico quanto basta, americano forse troppo (sorpattutto per il fatto di ritrovarsi la nipote di Julia Roberts, meglio della zia, in un reparto ospedaliero), e che raggiunge l'apice nella scena di Under Pressure. Viene solo un po' di magone a pensare che l'attore protagonista è del 92.
Praticamente ha l'età di Ciao Mamma Guarda Come Mi Diverto. 

ho ancora

Ho ancora un'abbronzatura indecente sulla faccia, che morirà lenta sotto ste nuvole brussellesi. Sento la melanina delle guance che si chiede Ma Cosa Cazzo e' Successo?

 

Mi innamoro dei sassi, l'ho già detto, questa è una cosa molto pericolosa. Certe volte immagino di indossare un morso metallico come quello che si mette in bocca ai cavalli – che tira sotto la lingua e li fa frenare – ma è una metafora che se non hai mai messo le mani dentro la bocca di un cavallo, allora non si capisce.

 

Le canzoni degli Strokes al solito cominciano bene, pulite pulite, poi finiscono in caciara. Vorrei un disco delle canzoni degli Strokes troncate al primo minuto.

 

La mia guerra contro l'infighettimento coatto a cui sono sottoposto ora che faccio parte della metà quasi benestante del mondo – mentre tutto il resto sprofonda? – segna due nuove pesanti sconfitte: avrò un insegnante personale di franscese (io volevo una classe, porcamiseria, una classe, e gomito a gomito a prendere appunti con gli altri come a scuola) e un telefono di quelli che si tocca lo schermo e che però non ho mai chiesto. Era sulla scrivania stamattina. Se lo do indietro poi sembro che faccio la parte di quello che da indietro i telefoni che si tocca lo schermo. Ecco perché torno a casa dal lavoro e mi travesto da pazzo per andare al supermercato.

 

Colleghi perché mi chiedete delle vacanze? È come quando dici Come Va? È come chiedere Plans for The Weekend? È domanda tanto per domandare che io proprio non sorreggo. La mia risposta è sempre: lo vuoi sapere davvero? La gente si sorprende, la gente. Lo vuoi sapere davvero? Non te lo dico. Anzi te lo dico: vieni a vedere le cartoline che mi sono appiccicato al mio tavolo e crepa di invidia. No No aspetta non andare via che ti racconto TUTTI i particolari. Ti racconto il tramonto, di sto cuore che necessita morsi da cavallo e delle olive e del caldo. Crepa. Plans For The Weekend? Che cazzo ne so. Sai qual'è il problema di ste domande? Che sembra che la gente viva in galera, a pensare alle Vacanze e ai Weekends. Lo dice pure la compagnia telefonica, Life is Now, porcamiseria. Plans for the Next Five Minutes? Sorridere di nuovo alla signora che pulisce i cessi. L'ho fatto una volta, ne è stata riconoscente, mi cerca sempre con lo sguardo, anche perché io sono uno di quelli che quando lavano il pavimento poi cammina sui talloni ché si sente troppo in colpa. Scrivo sempre le stesse cose. Non sembra ma sto quasi bene. Scrivo sempre le stesse cose, ma tanto voi mica siete sempre gli stessi no? Corsi e Ricorsi storici. Chi lo diceva? GianQualcosa Vico. Si vede che ho fatto il liceo.  

che culo

Che culo ho avuto a nascere dove sono nato. Ci penso quando è agosto. Ci penso per esempio adesso che sono tornato a Brussèlle e comunque ho molta voglia di restare qui.

 

Penso che culo ho avuto a nascere in un posto così bello, che non è la stessa cosa del più famoso “visitare” un posto bello. È che gli amici li incontro fra gli scogli, oppure nuotando nel mare: un momento prima spio i pesci che ho sotto la pancia, due bracciate più tardi dico Ehi ciao cosa ci fai qui? Tu turista sei meravigliato dalla bellezza, ed io godo pure della tua meraviglia.

 

Ma fattelo dire, turista, le tue sensazioni non saranno mai come le mie. Perchè alla percezione pura di bellezza si aggiunge pure quella di appartenenza. Di appartenenza alla bellezza. Potrei parlarti del mio sapere dove mettere i piedi tra le rocce ma non basta – ti parrebbe un dettaglio da nulla – il mio uscire di casa e non tornarci per oltre dieci ore, nutrendomi di niente, anzi nutrendomi di caldo e birra e olive, e il mio diventare in poco tempo ancora più magro e abbronzato e selvatico, e la mia assenza totale di aspettative. Tu turista sei appunto turista, e di conseguenza per definizione hai delle aspettative: tu devi fare qualcosa. Io posso permettermi questa esistenza selvatica dove mi nutro solo di olive e birra e semplicemente vado, ché tanto anche da solo poi qualcuno con cui parlare lo trovo.

 

Che culo ho perfino oggi, che posso dire di tenere qualche dita di un piede ancora piantate lì, saldissime, mentre intanto infilo il naso nel resto del mondo.

cose, 11 otto duemilaeundici

C'è il sole che ti scova pure quando sei sotto l'acqua verde del mare –

 

e questo mare, ti ci immergi perché dopo ti senti tutto diverso – ecco Sì, un caffé in ghiaccio grazie – prendi tre birre, anzi prendine quattro è ancora presto: sono le tre, sono le quattro –

 

un estate fa si sceglieva il tuo nome e non esistevi, adesso invece tiri capelli ad umani adulti, rendiamoci conto – noi già ci conosciamo ma non ricordo il tuo nome, perché ti accompagni con un mostro? alla fine vi assomigliate tutte voi che vi accompagnate con mostri silenziosi passivi e in colletto di camicia – le linguine alle cozze qui e qui, grazie –

 

per favore regalami i tuoi boxer mi piacciono tantissimo dai dai dai – lei mi dice: ti conosco sin da quando eri bambino non ti ricordi di me? un giorno entrasti in casa mia inseguendo una capra! e porcamiseria è tutto vero – dev'esserci per forza un verso di qualche poesia che dice “m'innamoro dei sassi”: se non c'è, ci infilzo la bandiera sopra come gli americani sulla luna – no guarda, non sono io che sono scemo, la colpa è del rum e cola caldo, e di questa aria umida e guarda che bel cielo, è pure colpa sua, però ti devi fidare di me, perlomeno per una ventina di minuti – ma perché nessuno chiede mai un rum e cola light? –

 

se scendiamo sotto i trentuno gradi posso ricominciare ad indossare le scarpe – la voglia più impellente sarebbe quella di fare esercizio di romanticismo, ma seriamente eh, epperò la domanda è cosa fare quando manca la materia prima. 

faccio come

Faccio come abberlusconi che dice "solo 5 giorni di vacanza". Vale pure per il sottoscritto, solo che poi ci attacco il we di prima, e quello di dopo, e diventano di più. Quindi quasi dieci giorni di Salentu a partire da domani sera. Queste microvacanze estive mi fungono da spartiacque: al ritorno, non ci sono cazzi, devo imparare il Fransciese. 

dunque, due punti

Se alla nuotatrice ora piace un altro nuotatore oppure No, è poco importante. Perché tempo prima quello stesso nuotatore stava con un'altra nuotatrice. A me fa pena e tristezza a prescindere.

 

Questo comportarsi da femmine da branco, e da maschi da branco. Fai parte di un branco, quindi te lo scegli nel branco. Vi rendete conto quanto poco speciali siete l'uno per l'altra? E quanto invece siete misera coincidenza? Come sul lavoro, come a scuola, come in tutti i gruppi umani, come come come. Non so se mi spiego. Glielo avrei pure spiegato alla collega che prima manco sapevo come si chiamava, prima manco mi cacava, poi un giorno mi vede sudato in palestra e da allora me la trovo sempre appollaiata a fianco. È che bisogna piacersi da lontano porcamiseria. Piacersi da vicino, che cazzo di palle. Non è piacersi: è praticità.

 

È disinteresse verso i dettagli. Mi viene il sangue alla testa se la gente si disinteressa ai dettagli. È incapacità di rompere il vetro (spoiler per post che devo scrivere e che mi trascino da tempo) e mettere la mano oltre e afferrare quello che ti preme.

 

Io questo agosto se vi trovaste a venire in macchina con me, vi accorgereste che ascolto Mezze Stagioni degli Ex Otago e mi struggo pescando in giro (quelli che sono per me) inediti di Troisi. Un giorno che avrò una casa con un corridoio, ci metterò la foto di Massimo. Io questo agosto festeggio l'anniversario di un anno di insonnia, sono diventato uno che corre tantissimo fino a scoppiare, ho sostituito definitivamente il pane con il riso, mangio spesso salmone crudo e compro cibarie costose che poi mi scadono in frigo perché sono distratto.

p.s. ehi, ma io ho una categoria del blogghe che appunto si chiama "mezze stagioni", inaugurata molto prima di sto disco, che se uno fosse affezionato lettore potrebbe cliccarci sopra e fare un tuffo nel passato leggendo un me stesso d'annata.

ma c'è pure gente che se ne va a pechino perché "mi pagano il doppio"

Balotelli pagato milioni di milioni di milioni dice che lui non vuole stare a Manchester dove appunto lo pagano milioni di milioni di milioni. Ora, c'è da dire che da quando m'è presa qualche tempo fa la sensibilità alle architetture barbare che mi fanno stare male, da quando m'è presa sta nostalgia dei muri intonacati e delle tapparelle e dei marciapiedi larghi e dei palazzi alti in centro e dei balconi che danno sulla strada e dei marciapiedi con gli alberi piantati nelle aiuole – tutte cose che al di sopra di un certo punto (in barbaria appunto) non trovi e che invece al di sotto le trovi – ecco da quel momento io prendo Manchester come esempio di posto del cazzo dove andare a vivere.

 

Come stereotipo di posto del cazzo, per capirci. Perché mai Manchester, si chiederà il lettore curioso e interessato ai miei problemi di nostalgico dell'intonaco e allergico alla mattonella rossa ovunque? Perché a Manchester c'è appunto sta squadra di calcio che ti paga milioni di milioni di milioni, solo che poi devi andare a giocare e vivere a Manchester. Io ogni volta penso: ma questi sono pazzi, per un milione in più? Allora prendo questo come esempio massimo che i soldi che ti danno contano fino ad un certo punto, il resto è fatto di altro (ovvio, non solo di intonaco e tapparelle) che però non sto qui a fare la lista che cosa è altro. Una serie di queste cose altre mi hanno portato a venire a Brussélle, per esempio.

 

Chiederà il lettore attento e interessato ai miei problemi di adattamento urbano: ma tu, ci sei mai stato a Manchester? No, mai. Però da quando c'è questa squadra che paga milioni di milioni di milioni gente che non è nata Manchester (quindi a vivere in un posto del cazzo ci è pure abituata) ecco io ogni volta mi faccio un giro su Google Street View e giro giro giro sfidando me stesso a scovare un posto che ne valga la pena. Siccome adesso il lettore attento ma pure pignolo sarà molto curioso, ci lascio un link per farsi un giro e un'idea.
 

http://maps.google.com/maps?q=manchester&hl=it&ie=UTF8&hq=&hnear=Manchester,+Greater+Manchester,+Regno+Unito&ll=53.480712,-2.234376&spn=0.039133,0.110378&z=13&layer=c&cbll=53.471921,-2.241989&panoid=mId3oZhE1CJ9PVizzsVUtQ&cbp=12,341.66,,0,-0.28&source=embed&output=svembed
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