Può succedere anche – dopo una sera in cui hai parlato in francese smozzicato di workaholic, poi in inglese di compleanni imbarazzanti, poi in italiano – dopo aver bevuto tipicissima birra belga, ti può succedere prima di tornare a casa di passare da un bar a prendere al volo della rosticceria e dolciumi tipici salentini, praticamente a cento metri dal parlamento europeo – cento metri –  ad un orario in cui se volessi le stesse cose nel centro del tuo paesello non troveresti niente aperto, mentre qui invece Sì, contro ogni aspettativa e ipotesi possibile. Il minestrone pazzesco che è Brussèlle non smette di stupirti.

si fossi bersani

Si fossi Bersani – oltre a vergognarmi – andrei da Napolitano e gli proporrei di sciogliere il Parlamento. A quel punto ci sarebbero tantissimi neoeletti grillini, provenienti da vite normali, con stipendi medi, mediocri, se non proprio disoccupati, che per il primo mese della loro vita hanno ricevuto uno stipendio da parlamentare e che improvvisamente si troveranno di fronte alla prospettiva di non riceverlo più, perché si va tutti a casa. Gente cioè che sarà disponibile a passare con chiunque, a votare qualsiasi cosa, pur di non tornare indietro. Ecco fatta la maggioranza.

(oggi ho ricevuto battute dai colleghi stranieri praticamente ogni ora, è una tortura) 

si fossi napolitano

Fossi Napolitano, darei l’incarico a Grillo. Hai voluto la bicicletta per pedalare o per bucarle le ruote? Pedala. Hai il venticinque per cento e non ti basta? Alleati.

Non vuoi allearti con nessuno? Allora non vuoi governare. Allora togliti di mezzo e non dare più fastidio. No, dice quello, non è che non vogliamo governare, vogliamo fare come in Sicilia, come il meraviglioso esperimento della Sicilia. Dice quello, ecco come funziona: noi ci mettiamo in un angolo – non in maggioranza – e se ci va bene qualcosa, la votiamo, sennò non la votiamo. Ma allora stiamo insieme? chiedono i potenziali alleati. No, non stiamo insieme, dice quello: valutiamo di volta in volta. Se ci piace, votiamo, se non ci piace, non votiamo.

Se ci pensate un momento, è la filosofia del friend with benefits.

Stavo pensando, speriamo che vinca un partito che non ha il nome del leader nel logo, o che non sia identificabile con una persona specifica, che non sia il prolungamento partitico di una persona specifica. Cioè speriamo che non esca fuori una maggioranza di seguaci. Stavo pensando questo, poi mi rendo conto che alla fine applicando questo principio di partito ne resta solo uno.

la vicenda di oscar giannino

La vicenda di Oscar Giannino, se uno se la legge tutta intera, è una di quelle figure di merda epiche che capitano raramente. Una di quelle figure di merda che non è che non puoi candidarti al Parlamento: dopo cotanta figura di merda non puoi proprio parlare più con i tuoi parenti. E non lo dico con astio: Giannino mi stava diventando credibile e quasi quasi convincente.

La figura di merda di Oscar Giannino, oltre alla pena per l’uomo (cosa starà passando in queste ore? mi chiedo) consegna a noi possessori di titolo di studio accademico un piccolo e gratuito moto d’orgoglio. Perché insomma: davvero c’è gente che ci tiene così tanto ad una laurea o al master da inventarseli, da inventarsi due lauree ed un master addirittura, e di avere il coraggio di mentire ripetutamente davanti ad un microfono per anni? Tu che la lauree le hai per davvero, ma che non credevi fossero così importanti, adesso le percepisci che ti si agitano in tasca, forse per rivendicare quel poco di dignità che ancora possiedono. In effetti se ci pensi ti sei fatto il culo per quei titoli, mica hai passeggiato, e quindi  è giusto che a distanza di qualche anno quegli stessi titoli ti facciano sentire almeno un po’ più figo. E’ giusto, perlamiseria, brindiamo! (sul cadavere di Oscar Giannino).

La figura di merda di Oscar Giannino ci insegna pure che è molto importante scegliersi bene il proprio target. Voglio dire: abberlusconi potrà commettere qualsiasi nefandezza, ma ha avuto l’accortezza di scegliersi un target di bovini lobotomizzati, che dimenticano tutto in fretta oppure non capiscono affatto. Giannino No: si era scelto come target l’intelighenzia liberista. Gente che non dimentica. Anzi: sfrucuglia nelle cache di google per ripescare vecchie pagine web e argomentare lo sputtanamento. Ora, provate solo a pronunciare le parole cache di google ad un elettore potenziale di abberlusconi. Quello gli prende la febbre e poi va a lavarsi la faccia con l’acqua santa che tiene conservata in frigorifero.

L’ultima cosa – e questo è un pregiudizio – è che Ok, l’abito non fa il monaco, ma fino ad un certo punto. Oltre un determinato limite, forse un poco lo fa.

volevasi segnalare

Nell’ennesimo articolo sulla emigrazione italiana all’estero viene accennato un aspetto piccolo piccolo, spesso ignorato, che forse rispetto al problema nel suo insieme e’ solo un dettaglio marginale, ma ecco, io vi dico che esiste, e si fa sentire. Si impara a recitare bene, che’ non c’e’ altra scelta.

(…) I haven’t told friends that I recently landed a permanent job that is paid
decently (well, living in London is always a struggle),  
that I’m appreciated
at work and taken care of, that 
I have career prospects, because I feel bad.

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E a proposito di eremitaggio: è sabato mattina e mi sono perso in una libreria a leggere le lezioni di Barthes in inglese, seduto su di uno sgabello. Di fianco ho una signora che sceglie cartoline. Nelle cuffie ho i The Naked and The Famous. Sul tavolo di casa ho lasciato un fazzoletto, dove sopra c’è scritto a penna: “…e alla fine mi sono portata via una banana, perché mi da un pezzettino di gioia ogni giorno: dovresti provare a collegare un oggetto con la felicità, e ogni volta che te lo troverai davanti you’ll feel somehow happier“. E poi, prima di prendere la metro ho comprato un angelo di ceramica, di un modello che online non si trova, e quindi uguale uguale non ve lo posso mostrare.

i messaggi

I messaggi sono più complessi tanto più complessi sono quelli che li devono ricevere. Quando Vanna Marchi urlava di diete miracolose erano messaggi semplici, ma a suo modo efficaci, perché il target era quello che era. Lo stessa sensazione poi l’abbiamo provata in politica, con chi sappiamo tutti.

Fatte le dovute proporzioni e rispettando chi crede, non si possono leggere cose di questo tipo senza pensare immediatamente che è assurdo, e subito dopo che non è per niente assurdo, se uno pensa al target.

Infallibilità termina il 28 febbraio. “Come insegna la teologia l’infallibilità è connessa al ministero” e termina con esso: “il problema non si pone”. Così Padre Lombardi ha risposto a chi gli chiedeva se il Pontefice sarà infallibile anche dopo le dimissioni. Dal 28 febbraio alle 20 Joseph Ratzinger “non avrà più quest’assistenza particolare dello Spirito Santo”.

Dunque: in tv è passata una certa Annalisa. Youtube mi informa che finora le hanno fatto cantare solo pezzi mediocri. Ma quella voce e quegli occhi meritano di più.
Vorrei osservarla mentre dorme.

Ma cosa mi vieni a dire che non mi faccio vedere mai, che non chiamo mai. Hai presente quella sensazione tremenda e tristissima di sentirti la persona più interessante nei tuoi dintorni? No No No guarda non è bello per niente: è abbastanza triste. Ti taglia le gambe. Di questi tempi le persone mi annoiano quasi tutte, o meglio, quasi tutti mi annoiano quasi sempre. Ci sono soltanto rare persone e rari momenti: tutto il resto è noia. Anzi, guarda, si ferma tutto molto prima della noia, ché di solito mi astengo dalle relazioni sociali. E’ vero che mi sono creato tutta una rete di cose da fare da seguire, che alla fine sono sempre occupato. Ma fosse per me – non ci avessi gli obblighi che mi sono imposto – mi asterrei di continuo, fino all’eremitaggio. Sempre caro mi fu, l’eremitaggio.

L’Italia è un paese pronto a piegarsi ai peggiori governi. È un paese dove tutto funziona male, come si sa. È un paese dove regna il disordine, il cinismo, l’incompetenza, la confusione. E tuttavia, per le strade, si sente circolare l’intelligenza, come un vivido sangue. È un’intelligenza che, evidentemente, non serve a nulla. Essa non è spesa a beneficio di alcuna istituzione che possa migliorare di un poco la condizione umana. Tuttavia scalda il cuore e lo consola, se pure si tratta d’un ingannevole, e forse insensato, conforto.”

Da Le piccole virtù, di Natalia Ginzburg.
(millenovecentosessantadue)

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Ho fatto un movimento brusco e ho urtato il bicchiere che è caduto. Il liquido si è allargato sul pavimento assieme ai cubetti di ghiaccio. Quella non era casa mia però sapevo dove trovare un rotolo di carta per pulire. Lei mi diceva di lasciar perdere, io continuavo il mio discorso:

“Perché se ci rifletti bene, è quasi impossibile trovare delle canzoni struggenti scritte da donne. Voglio dire, dei pezzi veramente struggenti che parlino di delusioni dolorosissime e che siano capaci di trasmettere questo messaggio in modo credibile. Non solo nella musica, puoi pure cercare nella poesia. E non vale che ci metti le omosessuali, altrimenti uno potrebbe citare Virginia Woolf, o la Nannini. Pensaci, mentre di poesie e di canzoni di questo tipo te ne vengono tantissime, soprattutto nella tradizione italiana di donne quasi niente. Adesso è tardi, se mi concentrassi qualcuna la troverei pure, però in questo momento non mi viene in mente. Uno può essere d’accordo oppure No, ma diamine, l’evidenza parla chiaro. E se uno accetta l’evidenza, non mica è per puntare il dito: non si vuole accusare, è solo per descrivere in modo circostanziato una differenza proprio biologica, costituzionale. Se ci rendessimo conto di questa differenza in giovane età, vivremmo vite più facili. Non credi?”

Arrivati a questo punto mi pare evidente che la gente abbia davvero voglia di sentire le parole di Abberlusconi. Al primo posto ci metti i giornalisti, che a causa dell’ipertrofia dell’informazione devono riempire pagine di giornali che altrimenti resterebbero vuote, dunque danno spazio a dichiarazioni che andrebbero ignorate.

Ma poi subito dopo ci siamo noi, e ti ci metti pure tu, nella lista, tu che devi ammetterlo, all’ennesima esternazione non provi sensazioni negative ma solo curiosità morbosa. Vuoi essere stupito, vuoi vedere fino a che punto si possa arrivare. Sei come le automobili che rallentano vicino alle macchine incidentate in autostrada per spiare se c’è sangue. Se non c’è sangue sei sollevato ma pure deluso – un pochino – se invece c’è del sangue ne parli con gli altri almeno per un’ora.