Cosa te lo dico a fare, che sono stato a Berlino.
Cosa ti dico Cosa, com’è fatta Berlino. Questa è una città che arrivi lì, ti metti la mano sul mento, ti guardi in giro e dici: mah. Al massimo dopo ventiquattrore sei pure capace di partorire un : boh. Ma sempre con la mano sul mento.
Una città che stai sempre in giro a cercare il centro, e il centro non lo trovi mai. Poi magari ti trovi sperduto in uno stradone dove ci sei solo tu e un corvo appollaiato sul ramo, e allora cerchi di fermare il primo passante che ti capita a tiro, per chiedere: scusi ma dov’è il Zentrum? Il Centro, ti dicono, è questo dove sei adesso. Poi magari il passante ti chiede: hai mica qualche cent? Perché Berlino è una città povera, tra l’altro.
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Ogni giorno dalla Porta di Brandeburgo parte un tour turistico cosiddetto Free, nel senso che se vuoi puoi dare qualche euro al povero cristo che si sgola per te, se invece non vuoi allora ti alzi il bavero e te ne vai poco prima che il tour finisca, con la tua coscienza che ti tira piccoli calci sugli stinchi.
La Guida Turistica ( userò l’iniziale maiuscola per nobilitarla, a causa dei piccoli calci sugli stinchi che continuo a ricevere) ci ha portato in giro. Poi si è fermata ed ha detto: Qui, dove vedete una linea per terra, una volta c’era il Muro. Ma Adesso Non C’è Più. Poi dice: adesso andiamo tutti insieme da quella parte che vi faccio vedere una cosa. Ecco, vedete questa strada? Qui una volta, dove vedete la linea per terra, ci passava il Muro, ma adesso non c’è più. Poi ci fa pascolare come un gregge ancora per un isolato, punta il dito verso un palazzo grigio, e declama: Vedete quel Palazzo? Ecco, lo vedete? Lì ci abitava il signor Tizio Von QualcheCosa, ovvero il vecchio progettista che ha progettato il Muro (progettato?) Ma adesso non ci abita più.
Ehi, Guida Turistica, mi stai a prendere per il culo?
Allora riprende: non abita più lì, il Signor Tizio Von QualcheCosa , ma adesso si è trasferito nel palazzo di fronte, che potete vedere lì. E la sapete una cosa? No, Cosa? Può capitare alle volte di vedere il Signor Vecchio Progettista uscire di casa e andare a fare la spesa nel Market qui vicino. ( La Guida Turistica inizia a mimare il Signor Tizio che avanza appesantito dalle buste piene della sua spesa) . Temo per un attimo che voglia farci rimanere appostati lì, ad aspettarlo. Non lo si aspetta, invece, e si va oltre.
Perché basta continuare a seguire la linea per terra, dove Prima C’era il Muro, Ma Adesso Non C’è Più, e finalmente un pezzetto di muro lo trovi. E allora via con le macchinette fotografiche digitali lo si tempesta di foto, per la paura che da un momento all’altro anche quel pezzetto di muro Non Ci Sia Più.
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Poi cosa abbiamo fatto.
Come delle trottole, siamo stati in giro. Per capire la metafora non bisogna pensare ad una trottola che è stata appena lanciata, che ruota bella dritta e regolare, quanto piuttosto ad una trottola verso la fine della sua corsa, quando inizia a perdere potenza e sbanda di qua e di la’. Quando verso la fine della sua corsa si piega su di un lato e assume un moto disordinato e incontrollabile.
Ecco, in questo senso, siamo stati in giro.
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In Italia andava in onda lo scontro Berlusconi Prodi e noi intanto si trotterellava per le stradine deserte del centro. Volevamo capire dove cazzarola erano tutti i berlinesi, in quali locali si erano rifugiati. Non c’era nessuno in giro. E non è che abbiamo chiesto informazioni al berlinese alternativo con la cresta e le catene al culo. Macchè. Non è che abbiamo chiesto info alla ragazza con i capelli fucsia e le occhiaie da eroinomane. No. Siamo andati a chiedere delucidazioni ad un pizzaiolo di Gallipoli. Per la cronaca Gallipoli è a 10 Km dal mio paese. Sono andato a Berlino per mangiare una pizza al salame e parlare dialetto. Il pizzaiolo ci ha detto: andate di là. Ci siamo andati. Poi volevamo sentire anche qualche altra opinione. E allora non è che abbiamo chiesto qualche dritta al Tipico Berlinese con le cuffie e la zazzera bionda. No. Non è che abbiamo fatto domande alla tipa figa che veniva fuori dalla metro. Macchè. Figurati. Abbiamo chiesto ad un tagliatore di pesce crudo cinquantenne che lavorava in un fast food giapponese.
Alla fine siamo andati a finire in un centro sociale berlinese seguendo un tipo rasta con le gambe amputate che correva veloce sulla sua sedia a rotelle. E , vi giuro, sulla porta di questo posto, il tipo rasta ha legato con una catena la sua sedia a rotelle ed è sceso. Si è messo a camminare su dei monconi di gambe lunghi forse dieci centimetri. Oooh di stupore.
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Poi uno pensa: cosa so di Berlino?
So che c’era il muro, ma come diceva il Povero Cristo Guida Turistica For Free, il Muro non c’è più. A Berlino, mi pare, c’è lo Zoo. Ah, già è vero. E allo Zoo ci dovrebbero essere, se non ricordo male, i Ragazzi dello Zoo di Berlino. Ho visto il film. Ho letto il libro. Pure io. Naaa, pure te? Allora dai, andiamo tutti assieme alla ricerca dei Drogati dello Zoo di Berlino. Dai, che bello. Ci facciamo la foto con il drogato più clamoroso di tutti. Dai, che questa è un’idea mica male. Dai. Magari riesco a portarmi a casa, come souvenir, un laccio emostatico d’epoca, un laccio emostatico dell’era della guerra fredda. Cosa ne sai. Ma come minimo mi faccio la foto col drogato dalle occhiaie più incavate. Dai andiamo.
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Niente, non ci sono neanche i drogati.
Mi pare di sentire una voce nell’aria: Ecco, vedete questa linea di aghi arruginiti e siringhe usate? Bene, qui una volta c’erano i Drogati dello Zoo di Berlino. Ma Adesso Non Ci Sono Più.
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E allora mancando i souvenirs d’epoca dei Drogati di Berlino, siamo andati per negozietti, come tutti i bravi turisti. Sulle porte dei negozi che esponevano stronzate e cartoline, Franz ha affermato: ma non entrate lì dentro, che queste sono solo Allodole Per Turisti. Più tardi questa frase ha subito una ulteriore modifica, per cui entrare o uscire da un negozietto di souvenirs è diventato “ entrare o uscire da un’ Allodola”.
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Ho cacato un post troppo lungo, mi sa.
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A proposito di cacare.
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Nei bagni dei treni tedeschi, c’è un mensola che serve per cambiare il pannolino al bebè ( anche in quelli italiani). Questa mensola, ho visto, è concepita in modo tale che se ti distrai un attimo, o se il treno accelera improvvisamente, ti cade il bebè nel cesso.
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Questo per chiudere degnamente.
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Tiro lo sciacquone.