La follia del mondo si manifesta in molti modi. La follia del mondo. Per esempio adesso l’ influenza suina.
Per esempio prendi questo articolo, se vuoi capire la follia del mondo. Il corriere.it cita un articolo della BBC inglese (per capire la globalizzazione della follia, che non si ferma al singolo paese) dove si intervista una donna che è stata male per qualche giorno. Poi si è sentita meglio. Punto. Siccome adesso c’è l’ influenza suina – e siccome l’ influenza suina è in Messico – allora quella donna aveva l’influenza suina. A prescindere. Nessuno gliel’ha diagnosticata, eh. Anzi, lei stessa ammette indirettamente che forse non lo era, per il fatto che è riuscita ad alzarsi e andare in ospedale per farsi prescrivere un comune antivirale (“Credo che le persone davvero malate non siano in grado di andare in ospedale. Ci riescono solo quelli che non hanno davvero il virus suino”). Il risultato dell’articolo è una donna qualsiasi – non un medico- in convalescenza da un’influenza qualsiasi (forse suina, forse No, bah, chi lo sa) che si mette a raccontare sui maggiori organi di informazione inglesi e italiani come sarebbe secondo lei l’influenza suina, come sarebbe grave, eccetera eccetera. Secondo me è grave, secondo me, secondo me i sintomi sono questi, eccetera eccetera, mammma mia quanto è grave eccetera eccetera. Io a questo punto intervisterei pure mio cuggino, che me lo ricordo bene, tre anni fa si è fatto quattro giorni di diarrea dopo un piatto di cozze crude. Vedi mai che ci fosse qualche correlazione. Vedi mai.
Io oggi ho la parte sinistra del petto e l’ascella che mi dolgono. Pensavo fosse dovuto al vento di domenica – ho sudato come uno scemo giocando a ping pong in maglietta all’aria aperta, e non era una bella giornata – ma siccome ieri ho pure scambiato due parole con un colombiano in ascensore (ci sono testimoni), e siccome la Colombia è nello stesso continente del Messico, allora potrebbe benissimo essere influenza suina. In ogni caso l’articolo cippa lippa del corriere.it non è nemmeno firmato. Lancia il sasso e nascondi la mano, si dice. Ve la spezzerei, quella mano. L’ influenza suina, sappiatelo, è quella che avete nel cranio. Avete un cranio di prosciutto cotto, avete.