Un periodo in cui leggo pochissimo. Che ci metto mesi a finire un libro – facendomi abbindolare da tutte le cose che mi accadono attorno. Eppoi quello che mi trovo fra le mani, è uno dei libri meno interessanti di Murakami – tranne per una pagina che mi si è incollata alle mani.
"Andavamo d'accordo. Ma tra me e la persona che lei cercava, tra me e la persona che lei immaginava nella sua mente, c'era una differenza decisiva. Lei cercava un'autonomia di comunicazione. Scene in cui la comunicazione, sventolando una bandiera bianca immacolata, trascina la gente verso una splendida rivoluzione incruenta. Sognava che la perfezione divorasse l'imperfezione. Per lei questo era l'amore. Mentre naturalmente per me era tutt'altra cosa.
Per me l'amore è un puro concetto dotato di un corpo inadeguato, che passando attraverso cavi sotterranei, linee telefoniche ecc., riesce faticosamente a trovare il contatto. Una cosa terribilmente imperfetta. A volte ci sono errori di trasmissione. A volte non si conosce il numero. A volte ti chiamano, ma hanno sbagliato numero. Non c'è niente da fare. Finché vivremo in questo corpo, sarà così. Ho cercato di spiegarglielo. Infinite volte.
Ma un giorno lei se ne è andata.
Può darsi che io, con il mio elogio dell'imperfezione, l'abbia incoraggiata."
Murakami Haruki – Dance Dance Dance – pagina 157, sulla mia edizione.