faccio cose

Ascolto ossessivamente pezzi da La Moda Del Lento dei Baustelle, tipo questo. Leggo Lire 26.900 di Frederic Beigbeder. Rifiuto birre in centro causa malesseri generali. Vedo Per Grazia Ricevuta di Nino Manredi, poi per bilanciare che mi sento troppo antico vedo Amore e Altri Rimedi. Il problema è che mi piace tutto, sono sensibilissimo a tutto. Scendo le scale di casa e invece cado rovinosamente, e mi faccio malissimo. Il giorno dopo arrivo tardi al lavoro con il sangue sulle mani come se avessi litigato con un gatto antipatico.

ricostruzione giorno 3

In ogni caso ricordiamoci sempre del nostro background scientifico, e recitiamo la consapevolezza che in fondo – ma proprio molto in fondo – tutto è reazione biochimica. La gioia, l'euforia, la disperazione, lo stimolo di fare pipì e la curiosità di conoscere quello che non sai.

 

E poi ancora è reazione biochimica la pelle d'oca e la fame improvvisa di certe cose buone specifiche invece di altre, e la voglia improvvisa di viaggiare oppure di sbattere la testa contro un muro.

 

Dunque siamo qui che si dondola, a causa dei venti esterni ma pure di quelli interni – biochimici, per la miseria! – e questo non vuol dire che possiamo capire davvero come fare ad evitare di dondolare. Niente affatto, non possiamo. Ché in fondo queste reazioni biochimiche sono complicatissime visto che gente con la camicia chiusa fino all'ultimo bottone non è capace di decifrarle a fondo. A cosa serve quindi questa consapevolezza? Ma forse a vivere il momento senza spendere troppo tempo a farsi domande. O a trascorrere quattro minuti scrivendo un post.

cose 09 dodici dieci

Coinquilino Spitty Cash fumi così tanto che stordito ti dimentichi di chiudere la porta del bagno. Apro e ti vedo lì seduto sulla tazza con gli occhi rossi mentre chatti sullo smartphone. Tranquillo, non mi curo di te ma guardo e passo.

 

Ormai giunge il Natale ma fortissimamente non voglio Mariah Carey che mi canta il Natale. Solo al pensiero sono nervoso come un gatto bagnato.

 

Piuttosto ascolto troppe volte l'ultima di Jovanotti e mi chiedo se seriamente posso cercare le risposte in una canzone di Jovanotti? Non posso.

 

Ma di sti tempi cadono i cuori dal cielo e feriscono passanti ignari.

cose 11, undicidieci

Al lavoro mi infilo la camicia nei pantaloni ma poi mi distraggo leggendo la biografia di Pier Paolo Pasolini su internet. Gli articoli sui datori di lavoro che proibiscono Faccialibro ai dipendenti non mi riguardano. Fate pure. Per preoccuparmi dovreste togliermi le biografie di Wikipedia.

 

Il logo del partito di Fini pare quello di un detersivo per colorati. Ti aspetti di vederne una versione in grigio per i bianchi. E una gialla per la lana.

 

Il monologo di Benigni una noia, senti la battuta sull’altezza di Brunetta e pensi subito alla crisi di creativita’ luttazziana.

 

Ma poi non ho capito: B. dovrebbe dimettersi per la battuta sui gay? Ma non vigeva la democrazia? La democrazia significa che governa chi ha la maggioranza. E lui la pensa come la maggioranza, fa battute sui ricchioni come la maggioranza, dunque governa. Volete che a governare sia la minoranza? A dimettersi dovrebbero essere piuttosto gli elettori – cioe’ la maggioranza. Ci sarebbe da andare alla finestra di quello di fianco e sorprenderlo mentre si lava i denti e urlare, hey tu, dimettiti!     

cose 1, undicidieci

Ecco a cosa servono i soldi. A farti stirare le camicie da qualcun'altro. Il tutorial di youtube te lo spiega in 8 minuti, ma sono otto minuti velocizzati. Io invece sudo e mi stanco e poi apro la finestra per fare entrare l'aria fredda in camera e mi raffreddo.

 

Il padrone di casa ha vent'anni e fuma erba tutto il giorno. Vive il suo tempo in soggiorno da solo o in compagnia dei suoi amici Spitty Cash. Lui però è il più Spitty Cash di tutti. Cucina hamburger impuzzando la casa di fritto mentre ascolta techno. Poi mette l'hamburger in piattini piccolissimi – in Italia sarebbero da dolce – li annega nella senape e li mangia sul divano. Il gatto lo guarda.

 

Da tempo avevo il sospetto che l'amatissimo Brizzi avesse perso la vena ispiratrice. Adesso c'è pure la conferma.

cose 31dieci,dieci

Se è domenica e non piove, la zona centralissima di Amsterdam è un carnaio. Turisti soprattutto italiani si ammassano ovunque, e urlano – soprattutto in italiano.

 

C'è un carnaio di lingue e attrazioni semplici – sesso droga e tunz tunz – nella zona centralissima, che quando smettono di stupirti sono solo zucchero filato. E c'era pure lo zucchero filato. C'era questo cameriere che usciva da un ristorante messicano con il sombrero in testa per sistemare i tavoli all'esterno e notava che avevano rubato la salsina. E si arrabbiava bestemmiando in italiano con forte accento emiliano. Era pieno di individui RefleXergoSum, di cui uno in particolare che fotografava un cavallo di uno di quei carretti che fanno i giri ai turisti.

 

Lo fotografava da un metro, sul muso.

cose 19diecidieci

Ho molta stima della mia pianta di appartamento, un anno con me e non è morta.

La mamma di quella di Avetrana deve stare tranquilla, per ora non l’arrestano. Lei serve a coprire Novembre, ché poi dopo cominciano coi cinepanettoni.

cose 29novedieci

La lavatrice era piena da due giorni di robe bagnate non mie. E in tutta la casa non c’erano vaschette di plastica di quelle vaschette che di solito si usano per metterci dentro la roba bagnata che non sai di chi è. Le ho messe nella cassetta della frutta.


Il gatto di questa casa ha un nome che ho dimenticato. Ci prova sempre, ad entrare nella mia camera mentre sono girato dall’altra parte. Avanza lentissimo ma non può evitare di far rumore con le unghiette sul parquet.

Dice che brutta cosa la globalizzazione. Sì ok ma intanto  stasera io bevo Salice Salentino comprato al supermercato dietro l’angolo.

Il coinquilino guarda la partita in tv gonfiando palloncini di plastica da una bomboletta, e poi se li sgonfia in bocca. Dev’essere una droga che non conosco. Fanno goal mentre lavo i piatti.

il blogoemisfero

Dopo aver letto i vincitori dei MacchianeraBlogAwards ho pensato: ma nessuno nota niente? Non vi dicono nulla questi vincitori? E a voi studiosi della blogopalla, non vi dicono nulla sullo stato attuale della blogopalla?

Quanto omogenei siano i vincitori – soprattutto politicamente – nessuno lo nota? Insomma tra i vincitori si trovano tutti quanti in fila Spinoza, Gilioli, Nichi Vendola, Virzì, Repubblica, Leonardo, Metilparaben, Marco Travaglio.

Nessuno lo nota questo arrotolarsi attorno al proprio ombelico? Ma davvero non vedete il problema se una parte di mondo viene totalmente ignorata? E’ una blogopalla o un blogoemisfero? Dice: sono i lettori che votano. Appunto! Proprio perchè votano i lettori, vi rendete conto cosa stanno diventando – nella media – i lettori della blogopalla? Quanto conservatori e omogenei e prevedibili – e di conseguenza manovrabili – stiano diventando? Come si fa a non porsi il problema?

Quello che vedo, sapete cosa vedo? verdo un cane, di quei cani che si stanno per acciambellare sul pavimento e allora cominciano a girare in cerchio per trovare la posizione giusta – solo che questo cane che è la blogopalla gira all’infinito su se stesso, gira gira e in questo infinito girare assapora soltanto la puzza del suo culo.

dice che in spagna

Dice che in Spagna vorrebbero vietare il “balconing” questa cosa per cui i ragazzi a Ibiza tornano in albergo e si lanciano dal balcone talvolta per morire. Dice che lo vogliono vietare che non sta bene.

Io quando penso a uno che si lancia dal balcone per divertirsi e poi muore mi pare di intravedere nelle maglie intricate della realtà moderna finalmente la giustiza del mondo. Che il mondo è giusto.

Voglio dire, lasciamo perdere per un momento il prete che deve fare l’omelia al funerale del balconato, e all’imbarazzo che può provare il prete nel girare attorno al fattaccio senza affrontarlo mai, e lasciamo perdere per un momento i parenti che non potranno dire “era tanto un bravo ragazzo, spigliato, intelligente”.

Lasciamo perdere tutto e pensiamo: si lancia dal balcone per divertimento (virgola) muore. Mi pare che fili benissimo, ci vedo l’ordine del mondo che si manifesta, mi pare che è così che debba andare, mi sembra assolutamente accettabile.

E invece No. Ché quelli glielo vietano.

Attenzione che non è come vietare la guida da ubriachi, ché in quei casi fai del male pure a chi stiri sotto la tua automobile. No Qui ti fai male solo tu, a meno che non ti lanci sulla testa di qualcuno. Al limite sporchi di sangue il pavimento o la piscina dell’albergo, ma icosa vuoi che sia, in un’ottica globale mi pare anche accettabile.

Quelli glielo vietano, invece. Ecco che l’ordine mondiale viene interrotto. Ecco la nota stonata. L’altro giorno hanno chiuso un bar dove i ragazzi per gioco si incendiavano le braccia. L’hanno chiuso. Ma perché? Per interrompere l’ordine mondiale? Voglio dire, sentite il flusso della logicità come scorre dolce e giusto: Giacomo si incendia il braccio per gioco, Giacomo ha il braccio ustionato. E invece No. Ma guardate che non è cinismo eh, è proprio che si sente la nota stonata. È proprio che bloccare l’ordine del mondo poi crea problemi dopo. Chè magari loro credono che vietare il balconing quelli smettono di essere subnormali? Si interrompe forse immediatamente la loro subnormalità? No, non si interrompe, quella – la subnormalità – invece progredisce e matura. Magari prolifica pure. E la colpa poi è tutta vostra.

la informiamo che

La informiamo che il suo credito sta per scadere in quanto inferiore a 3 euro – dice la signorina al telefono, ed io ascolto le sue parole calpestando a piedi nudi pini secchi sulla veranda di casa, qui nel mezzo del Salento, con la faccia cioccolato e i capelli crespi di sale.

Ma io ci vado avanti due settimane, con tre euro, standoci attenti, chiamando gli amici per pronunciare pochissime parole che tanto ci capiamo subito e comunque più tardi ci vediamo di persona.

Dieci giorni di vacanza – io sono uno che pensa alla fine già dal secondo giorno.

Saramago proprio non si legge, ha periodi troppo lunghi e virgole e apre parentesi senza mettere le parentesi. Abbandonato dopo venti pagine.

Mi porto il retino al mare ma poi non lo uso troppo ché sono cose da bambini e ti guardano male. La pesca sportiva da retino significa catturare micropesci fra i più stupidi del creato e ributtarli a mare.

Passeggiando per il centro storico immagino me stesso vivere in quel palazzo antico, appollaiato sul quel balcone, e come potrebbe essere la quotidianità del vivere lì, le mozzarelle buone sotto casa, e il novantanove virgola nove nove per cento di gente che parla la mia stessa lingua attorno.

La gente sui flyer delle discoteche scrive cose folli.

sembri stanco

C’e’ questo che non so come si chiama. Mi viene incontro in palestra mi dice cordialissimo: come stai? Io sto bene, rispondo, e tu, come ti chiami? penso ma non lo dico.

Sembri stanco mi dice lui. Io lo so che c’ho sempre ste occhiaie che mi perseguitano come non dormissi da mesi. In verita’ sono riposatissimo, a causa di una congiuntura spazio temporale e barbarica oggi non ho fatto quasi niente. Eppero’ sembro stanco lo stesso. Ti pare giusto che io debba propormi al mondo con una faccia che non mi rappresenta? Mie foto vecchissime confermano le mie occhiaie anche in epoche remote di giovinezza fulgida. Eppero’ diceva la moglie di Kevin Spacey in American Beauty, “per avere successo e’ necessario proiettare sempre un’immagine di successo”. Ed io non dico la cravatta, ma almeno le occhiaie! E comunque, come ti chiami?

E poi lui: quindi hai finito quel project all’universita’! Ah, ecco dove ti ho visto! Si’ si’ finito il progetto, grazie. Bene, adesso che hai finito torni a casa? A casa dove? A casa in Italia! Ecco cosa succede: a stare qui periodicamente c’e’ qualcuno che ti chiede se te ne vai.

Oggi viste due cose che mai prima d’ora: numero uno, una vecchia all’ospizio abbracciata un bambolotto di plastica tipo cicciobello, numero due, una mosca che mi rimane intrappolata nella maglietta per due minuti.   

in questa casa

In questa casa i maschi puliscono più delle femmine. Mediamente. Le femmine però hanno il bagno più pulito. Questione di anatomia.

L’altro giorno c’era un merlo in cucina. Mi ha visto entrare, ha saltellato fino alla finestra, il merlo, mi ha guardato un secondo come a dire: ma proprio adesso dovevi entrare? Ed è volato via. Rubava I croccantini del gatto.

Il gatto appartiene a questa casa. Anzi, agli abitanti di due piani di questa casa, e poi a quelli delle due case di fianco, uscendo sulla destra.

Ma poi, quelli che al sondaggio di chi vince I Mondiali votano Non So? C’hai due possibilità e voti che non sai? E se non sapevi, cosa hai cliccato a fare sul link “Chi vince? Vota anche tu!”. Clicchi perché vuoi farci sapere che non sai? Per carità, hai tutto il diritto di vivere anche tu. Però che stile. Non sai.

In ogni caso, ci sono tantissimi giocatori della Spagna che hanno la faccia sputata a tantissimi spagnoli che ho conosciuto in vita mia, e di tutti ho dimenticato il nome.

In ogni caso, se niente niente il Paese Basso vince i Mondiali, meglio non esserci, in Paese Basso, quella sera. Domani me ne vado in Danimarca.

cose che uno non ci pensa

Insomma, c’è gente che davvero lavora in una cosa che si chiama “human resources”.

Cioè, che poi non è colpa loro. Perchè c’è gente che prima di loro ha deciso di chiamare questa funzione “human resources”. Quindi è colpa di quelli che c’erano prima.

Che tu la leggi in inglese, e suona assurda. La rileggi in italiano, “risorse umane” e su quell’“umano” ti vengono in mente i reperti arecheologici umani, I teschi nei musei, I plastici che compri il primo numero in edicola con il modellino dei polmoni .

Risorse umane. C’hanno ragione loro, eh, ché di quello si tratta. Il nome è onesto. Però tu ugualmente pensi ai teschi umani, e al fatto che se esistono le risorse umane allora ci sono le risorse bovine. Le risorse gallinacee. E infatti ci sono, ma non le chiamano così.

cose, ventisetteseidieci

Dice uno che conosco, della Bosnia, che in Bosnia di musica italiana conoscono i Jalisse.

Mi dice una spagnola, perché non vuoi imparare a ballare latinoamericano? Rispondo con una serie di cose – poi guardo il deejay latinoamericano che mette i dischi latinoamericani, vestito di bianco con la collanazza metallica, capelli ingelatinati cresciuti sulla nuca e tenuti fermi sul cranio dagli occhiali da sole – e provo a farmi venire la parola tamarro in inglese, e non mi viene, in inglese. Come si dice tamarro in inglese?

E poi non è che mi devono essere simpatici tutti, per forza. Per esempio tu hai i peli che ti escono dalle narici del naso. Ora, io non sono troppo pignolo, ma se tu accetti di andare in giro con i peli che ti escono dalle narici, allora io mi pongo un problema. Perché se tu non affronti quei cespugli di peli dalle narici, vuol dire che in generale sei uno che non riesce a percepire anche altre cose della propria esistenza. Sei uno che perde i dettagli. Che li ignora. Ci sono dettagli della tua esistenza che tu ignori. Sei uno che la propria esistenza c’ha i peli che escono dalle narici.

impressioni dal mio recente viaggio in italia #2

L’applauso scatta all’atterraggio di un volo Paese Basso-Roma, sia all’andata che al ritorno. Si trattava di un low cost.

Due ulteriori prove a supporto della teoria dell’applauso (e cioé: gli applausi solo in voli con un estremo in Italia e/o su voli low cost). Adesso ci sarà da capire se ci sono applausi anche su voli low cost fuori dall’Italia o su voli con estremo in Italia ma non low cost. Se gli applausi si verificano in entrambe le situazioni, allora vuol dire che i due fattori sono cumulabili per un applauso più convinto. Da cui se ne deduce che Italia e "low cost" hanno qualcosa in comune che al momento mi sfugge.

L'altro giorno si camminava

L’altro giorno si camminava con la Meisje, c’erano per strada questi militanti del partito di sinistra del Paese Basso che distribuivano volantini. C’avevano le pettorine come i venditori di giornali ai semafori, anche se qui non esistono, i venditori di giornali ai semafori. Le pettorine rosse con la scritta sopra. E ho pensato a voce alta, ma se uno per esempio vota in Paese Basso e vuole che ne so, i diritti per le coppie di fatto, e si rivolge a voi, Partito di sinistra del Paese Basso, voi cosa rispondete? Rispondete che i diritti per le coppie di fatto ci sono gia’.

Ah.

E se poi chiedi la liberalizzazione delle droghe leggere? C’e’ gia’. E gli incentivi ai ragazzi che vogliono studiare? Ci sono gia’. E a quelli che cominciano a lavorare e guadagnano poco? Ci sono. E per chi ha figli? Pure quelli ci sono. E se mi sono rotto le scatole di tutta sta perfezione mi ammalo e voglio l’eutanasia? Ce l’hai. Ma allora cosa distribuite volantini cosa? mi sarei fermato a chiedere a sti ragazzi con la pettorina, solo che poi sono andato a comprare lenzuola di cotone nel negozio di fronte.

ma state buoni

Ma state buoni, era soltanto un’esercitazione e lo si capiva benissimo.  Insomma: guardie svizzere, assaltatrice svizzera. Ovvio. Intanto in Salento fa caldo. Pranzo di Natale con la finestra aperta, a fare entrare aria diciotto-venti gradi fissi, e non c’era neanche il sole. Il freddo dei giorni prima era stato pensato per il vertice sul clima di Copenaghen, per convincere tutti che non ci sono problemi di surriscaldamento globale. Oltre alle grandi librerie del nord, una cosa che mi manca dell’Italia sono le rosticcerie da asporto. Sai cos’è Sud? Sud è un ragazzo che indossa una giacca nuova e attillata, scarpe lucide e occhiali da sole a goccia – e non c’è il sole – gel nei capelli e leggermente sovrappeso, che entra in un’auto nuovissima mentre sullo sfondo i palazzi sono stonacati e le erbacce si fanno strada tra le fessure dei marciapiedi. 

ho voglia di latte freddo

Ho voglia di latte freddo. Molto freddo. John Fante nell’ultimo libro che finirò certamente stanotte sotto le coperte ad un certo punto ha voglissima di latte freddo. Cioè, non John Fante, il personaggio del suo libro. Penso al sangue in faccia al vecchio mentre faccio cose che non c’entrano nulla con il sangue in faccia al vecchio, come per esempio passare l’aspirapolvere nelle scale di sta casa, che sono due mesi che ci vivo in questa casa, non lo aveva mai fatto nessuno. Abbiamo un gatto ma non ci stiamo simpatici. Non vuole che passo l’aspirapolvere. Neanche antipatici comunque. Penso al sangue in faccia al vecchio e penso a quello che scrive Sofri sulla cosa, ché certe volte Sofri ti mette in fila le cose e le rende lucide e ineccepibili, le leggi come stessi osservando una formica che dorme in un tornado, perché poi sposti lo sguardo al tornado che c’è attorno e ti rendi conto che sto mondo non è fatto per persone lucide e ineccepibili. C’era un tempo che ti pareva una buona prospettiva diventare così. Adesso non lo sai più. Stamattina nell’autoradio c’era Ramazzotti dopo dieci canzoni in lingua barbara, c’era Ramazzotti che diceva sonoumanituttisognimiei, non ho cambiato stazione e ho cantato pure.