l’ipertrofia dell’informazione

L’ipertrofia dell’informazione significa che ci sono molti più spazi dove mettere le cose da dire che cose da dire.

Ci sono molti più contenitori (giornali, telegiornali, siti di informazione online) che contenuto. Quindi se non c’è niente da dire o scrivere, qualcosa la devi comunque dire o scrivere. Perché se la quantità di notizie disponibili ogni giorno è variabile (a volte molte, a volte poche) i contenitori sono sempre lì che attendono di essere riempiti. E allora nei giorni di magra, certi fatti che sarebbero piccoli e insignificanti vengono messi in risalto per mancanza di altro. Nei giorni in cui non succede nulla, in cui non c’è nulla da dire, le notizie si inventano, partendo da fatti veri se ne deducono altri – però falsi, o non confermati – perché i contenitori ipertrofici sono lì che attendono, famelici, di essere nutriti con qualcosa.

La bomba di Brindisi per esempio è collegata alla mafia in funzione del fascino di questo collegamento, non della probabilità del collegamento.

3 pensieri su “l’ipertrofia dell’informazione

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