La vicenda di Oscar Giannino, se uno se la legge tutta intera, è una di quelle figure di merda epiche che capitano raramente. Una di quelle figure di merda che non è che non puoi candidarti al Parlamento: dopo cotanta figura di merda non puoi proprio parlare più con i tuoi parenti. E non lo dico con astio: Giannino mi stava diventando credibile e quasi quasi convincente.
La figura di merda di Oscar Giannino, oltre alla pena per l’uomo (cosa starà passando in queste ore? mi chiedo) consegna a noi possessori di titolo di studio accademico un piccolo e gratuito moto d’orgoglio. Perché insomma: davvero c’è gente che ci tiene così tanto ad una laurea o al master da inventarseli, da inventarsi due lauree ed un master addirittura, e di avere il coraggio di mentire ripetutamente davanti ad un microfono per anni? Tu che la lauree le hai per davvero, ma che non credevi fossero così importanti, adesso le percepisci che ti si agitano in tasca, forse per rivendicare quel poco di dignità che ancora possiedono. In effetti se ci pensi ti sei fatto il culo per quei titoli, mica hai passeggiato, e quindi è giusto che a distanza di qualche anno quegli stessi titoli ti facciano sentire almeno un po’ più figo. E’ giusto, perlamiseria, brindiamo! (sul cadavere di Oscar Giannino).
La figura di merda di Oscar Giannino ci insegna pure che è molto importante scegliersi bene il proprio target. Voglio dire: abberlusconi potrà commettere qualsiasi nefandezza, ma ha avuto l’accortezza di scegliersi un target di bovini lobotomizzati, che dimenticano tutto in fretta oppure non capiscono affatto. Giannino No: si era scelto come target l’intelighenzia liberista. Gente che non dimentica. Anzi: sfrucuglia nelle cache di google per ripescare vecchie pagine web e argomentare lo sputtanamento. Ora, provate solo a pronunciare le parole cache di google ad un elettore potenziale di abberlusconi. Quello gli prende la febbre e poi va a lavarsi la faccia con l’acqua santa che tiene conservata in frigorifero.
L’ultima cosa – e questo è un pregiudizio – è che Ok, l’abito non fa il monaco, ma fino ad un certo punto. Oltre un determinato limite, forse un poco lo fa.
Eggià.
Hai detto bene, una figura di merda epica.
E pure incomprensibile
Sarà che sono tra quelli che sostengono sia vergognoso attribuire valore legale ad un titolo di studio, ma la necessità di millantare una laurea mai presa quando, comunque, è chiaro che una certa competenza la si ha, mi sembra proprio tirarsi la zappa…sui piedi.
anni fa, a proposito di ricucci si disse che aveva comprato una laurea alla cayman university. sua moglie, anna falchi, non contenta, oltre alla laurea aveva comprato pure un dottorato in storia dell’arte. e io, che stavo facendo un dottorato, pensai esattamente la stessa cosa: che la mia cosa doveva aver valore, se c’era qualcuna che pagava per aver il titolo
pure sullo Zecchino d’Oro ha detto palle, manca solo la conferma sulla sua barba, falsa pure quella, e siamo a posto
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vabbe’: psichiatria, subito.
Più che andare a ritroso per guardare master non presi e Zecchini d’oro ….. a me Giannino non convinceva per gli anni ed anni di articoli, presenza in talk ed altro in cui è stato un tanto accorato difensore berlusconiano. Era subito sguinzagliato per tamponare mediaticamente ogni “crisi” giudiziaria, ogni cosa incredibile fatta e detta dal cavaliere. Un “giornalista allineato” che siccome vestiva tanto male era “fuori dal coro”. Poi propone un’idea di liberismo stile America anni ’60 …. ohh, siamo nel terzo millennio!
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