Ancora mi piacciono in un modo perverso quei momenti che dentro di me chiamo i momenti wtf (what the fuck), tipo ieri in casa di uno che non conosci – sei una specie di imbucato di secondo livello, ma hai portato da bere – dove sai solo che il padrone di casa è grosso e ha i peli sulla nuca (nel 2012 ), c’è un russo che parla italiano, c’è un balcone su una piazza e piove tantissimo, ci sei tu che tra le bottiglie vedi una che si avvicina ti guarda e ti fa: ma ciao come stai, Walter?
Ossì, molto belli!
Io poi continuo a parlare (finchè posso) fingendo di essere quella che credono sia… E’ rilassate poter non essere te quando capita.
Saluti!
avrei potuto essere io quella
?