non solamente il me stesso che scrive

Non solamente il me stesso che scrive, ma pure questo blogghe ha vissuto la maggior parte degli anni zero a Bologna. E dunque ora che ci sono tornato per una microvacanza di un giorno e mezzo, a Bologna, le sensazioni sono contraddittorie.


La gente dice: " e i ricordi mi assalirono non appena rividi le stesse strade etc etc.". Per me non vale, non mi assale nessun ricordo, ché già dopo dieci minuti di Bologna mi pareva di non essere andato mai via. Le cassiere della Conad sono sempre le stesse. Mentre ero via, ho vissuto in cinque case diverse, parlato con centinaia di persone, visitato città e viaggiato molto, e quelle erano sempre lì. Il mio pakistano di fiducia ha chiuso il suo internet point e ora al suo posto c’è un parrucchiere, pure lui pakistano. Pare che per un certo periodo abbiano mandato avanti internet point e parrucchiere simultaneamente.


Essere in Italia ed essere a Bologna, significa che me ne vado al bar a compiere gesti italianissimi che quando ero qui non compivo mai, tipo prendere un cappuccino e brioche, al bancone, e ascoltare attentamente tutti i discorsi degli umarells che secondo a me a Bologna sono i migliori di tutti. I giovani italiani soffrono di alberonatalismo nel vestiario, si acconciano come alberi di natale dove più palle metti, e più luccicanti, tanto meglio è. Nella mia camera ci vive da tempo un altra persona, ci passo davanti alla porta e non mi dispiace, non c’è nostalgia, o forse Sì però verrà fuori più avanti.

sviare dal discorso

Lei: (blab bla bla) …e poi alla fine sembra che mi incazzo “a stecca”!
Io: Per favore non usare questa espressione “ a stecca”, per favore.
Lei: Ma si usa dalle mie parti, queste sono le mie origini!
Io: Le tue origini sono l’Adige che si dice "Adese", le tue origini sono il Prosecco.
Lei: ma non posso mica dire “mi incazzo ad Adese”.
Io: Però potresti dire “mi incazzo a Prosecco”, che secondo me  suona bene.
Lei: be’ Sì, in effetti…

dice che il mondo potrebbe finire

Dice che il mondo potrebbe finire la settimana prossima a causa del buco nero. Il punto è: si muore tutti assieme o poco alla volta? Perchè se si muore tutti assieme, tutti molto velocemente, allora fa niente, pazienza. Solo se si muore tutti assieme, altrimenti non vale. Che se invece qualcuno comincia a scappare e per questo motivo muore dopo – e mentre scappa piange i morti che sono stati risucchiati prima di lui – non mi va bene. Facciamo che se esce fuori il buco nero, e se il buco nero non si sbriga a risucchiarci tutti, io mi ci butto dentro in costume da bagno, così mi tolgo il pensiero.

la coinquilina

La coinquilina Equina continua a darmi problemi. Io non lo so come devo fare con lei. Davvero non lo so. Eppure capisco benissimo che vuole essermi simpatica, aprendo la bocca  e ridendo ogni volta che mi vede, mostrandomi gli incisivi ad ogni nostro casuale incontro nel corridoio. Ma cosa ci posso fare, i risultati che ottiene sono drammatici, e io non sono nemmeno uno che pretende chissá cosa. La vedo che appende le sue camicette al filo per farle asciugare, e mi dico: se adesso la saluto e ride, è definitivo, non la sopporto. Allora penso, meglio non dire niente, così le evito la disfatta. Ma poi ci ripenso: non ha senso continuare l’agonia di questo rapporto. Allora le dico Ciao sottovoce, e quella mi emette un “Eh, Ah” che è ancora peggio, un vagito di neonato rauco, la spaventevole risata di un gobbo di Notre Dame coi tacchi ed il mascara.

template 3.0

Orbene, il restyling del blogghe può dirsi completato, e se comincio con un Orbene è solo che c’avevo voglia prima o poi di iniziare in questo modo. Spostata la colonna a destra e mutato lo sfondo: in origine questo era un muro stonacato ma poi l’ho passato per le grinfie di un bel programmino open source che consiglio a tutti gli utenti di Windows Vista che non hanno ancora trovato in giro una versione crackata di Photoshop (le percedenti versioni non girano sul nuovo sistema operativo, ce lo sapevate?).

Il pomodoro si è tarchiato leggermente ma del resto è normale – oltre una certa età – prendere qualche chilo e perdere in altezza. Il pomodoro è notoriamente un masculo e pertanto con l’età non perde in bellezza ma bensì diventa, come si dice per gli uomini brizzolati, più interessante e sprizzante sicurezza. Fosse stata una banana, ci si sarebbe posti la domanda Come Mai questa banana alla sua età è ancora zitella, ma che problemi c’ha, ma fatele conoscere qualcuno di interessante, ma insomma bla bla bla. E invece No, è ancora un pomodoro.

qui

qui si parte per una trasferta di ventiquattro ore a Pisa, causa invito a festa di Laurea di vecchia compagna di scuola. Prevedendo l’elevata percentuale di fighettismo fra gli invitati, e notando il cielo plumbeo che continua a sputare pioggia, so già che – male che vada – mi divertirò ad osservare le ragazze bomboniere che si innervosiscono per la messa in piega rovinata. Da parte mia, mi dichiaro colpevole di una camicia bianca stirata alle dieci di mattina.

domani sera ci sarà il debutto

Domani sera ci sarà il debutto con il nuovo lavoro da schiavo nel supermercato. Dico a me stesso: sei contento? Sei stato convocato, si comincia subito. Evidentemente avranno decretato che Sì, il sottoscritto è capace di calcolare SeiPerOttoQuarantotto. Ci sarà da sfacchinare per tutta la notte in una città lontana un centinaio di chilometri da qui. Bisogna tener presente – per capire l’assurdità del contesto – che noi schiavi assoldati per l’evento abbiamo l’obbligo tassativo di vestire interamente di nero, anche le scarpe, e che tutti noi schiavi verremo prelevati da un bus che ci porterà tutti assieme – e tutti bardati di nero – verso il luogo prescelto. Queste puntualizzazioni sul lavoro non mutano di molto la sostanza delle cose, però ci vuole davvero un attimo che io mi abbandoni a fantasticherie deliranti e quasi quasi arrivi a sentirmi un Will Smith terrorista a farmi scarrozzare in giro per la Romagna (ecco, sì, andremo da quelle parti) con gli altri compari tutti MenInBlack come me, tutti silenziosi e accovacciati torvi nei nostri sedili del furgoncino come fossimo membri di chissà quale setta eversiva che si muove solo nell’oscurità notturna.  

Che poi uno dice, ma proprio sti lavori di merda devi andare a pescare? Ora, il fatto è che uno si ferma e riflette, e capisce che può decidere se avere soldi e dignità svolgendo ruoli più dignitosi, oppure mettere da parte sostentamento e dignità per mantenere la libertà. Al giorno d’oggi da queste parti – in momentanea assenza di prospettive migliori – sul piatto della bilancia la libertà vince Sei a Zero sulla dignità (anche se forse un pizzico di dignità in più mi permetterebbe l’acquisto di generi alimentari adeguati alla mia epoca e a queste latitudini).

Per il resto. 

Per il resto, Veltroni vince le primarie del Pd. Io avrei votato la Bindi, pareva averci le mani più slegate degli altri, seminava battute e interviste cazzute mentre gli altri facevano bolle di sapone col naso. Qualcuno in giro ha detto che un certo Adinolfi era il candidato dei giovani. Il candidato dei blogger. Ecco, volevo dirti caro Adinolfi, io sono giovane e c’ho anche il blogghe, ma avrei votato comunque la Bindi per simpatia. Non so gli altri, ma io te non ti votavo mica. Tutta sta boria, tutta sta panza. Tutto sto eleggersi a rappresentante di chi manco ti conosce. Ma va va va va. 

Per il resto, effettuato lieve restyling alla grafica del blogghe. Qualche riduzione del font di qua’, una aggiustata di la’, ma nella sostanza tutto come prima. Qualcuno se ne è accorto. C’è chi smadonna sullo schermo contro l’Html e questo è il risultato. Il punto più importante: è sparito temporaneamente il cagnolino dello sfondo. Tornerà? Non tornerà? Chi lo sa, mboh.