La reazione iperpolitically correct

La reazione iperpolitically correct e superprogressist dopo la morte degli ambulanti senegalesi a Firenze ha spinto molti a dire Siamo Tutti Senegalesi. Che il razzismo c’entrasse poco, e che fosse invece una storia di malessere personale di un folle non era importante per loro, l’importante era manifestare a favore della minoranza.

Poi a Roma un padre e una neonata cinesi sono stati uccisi. Allora Siamo Tutti Cinesi? No, era piu’ complicato. La reazione iperpolitically correct si e’ trovata in difficolta’ perche’ – pare – gli assassini erano due maghrebini. Fossero stati due romani, magari fascisti: facile, Siamo Tutti Cinesi! Ma erano maghrebini. Africani. Minoranza.

Chi e’ piu’ minoranza: i cinesi o i maghrebini? Mah, complicato, il riflesso pavloviano si inceppa.

Ieri un Suv ha travolto e ucciso un vigile urbano milanese, di origine siciliana ma praticamente milanese. Gia’ dalle prime ore si era capito che erano stati due rom, solo che non lo si poteva scrivere tranquillamente. Siamo tutti Di Origine Siciliana Ma Vigili Urbani Milanesi? No. Per adesso siamo generalmente indignati without fiaccolate commoventi e without meme internettiani. Intanto stracciamoci le vesti e i capelli per il mancato arresto dell’indagato Cosentino.

Guardate che tutte ste reazioni iperpolitically correct e superprogressist alla fine generano l’effetto contrario a quello voluto. Perche’ se non si dice chiaramente le cose come stanno – sugli extracomunitari – se si usano due pesi e due misure nel reagire a questi eventi, poi esce il pazzo disadattato che ti appicca il fuoco al campo rom senza motivo. Un estremo vive grazie all’estremo opposto, e si alimenta di esso, e degenera in sua funzione, cosa te lo dico a fare.

Ho scritto troppe parole che meriterebbero link esplicativi ma da dove mi trovo in questo momento, non posso.

Mi troverò sempre a mio agio e d’accordo con una minoranza di persone

Quindi due italiani su tre trovano lavoro attraverso le reti familiari. Sapevo tanti, non credevo così tanti. Per rimpolpare l’orgoglio posso dirmi di far parte di un 25 % di minoranza.

Che poi se vuoi essere preciso devi ridurre ancora, ché in quel 25% che fa senza aiutini ci sono pure quelli che – qualora avessero potuto – avrebbero accettato un aiutino.

Urge fondare club di micro-minoranza di quelli che davanti alle proposte di aiutini hanno detto di No.

qualora servisse una prova dell’ingiustizia sociale

Qualora servisse una prova dell’ingiustizia sociale in Italia ecco che arriva l’aumento della benzina.

Prova di ingiustizia sociale perché un chilometro da percorrere in automobile è lungo uguale per il ricco e e per il povero. Dunque il ricco paga in proporzione molto meno.

Se l’asilo del bambino è lontano tre chilometri da casa, sti tre chilometri sono uguali per il ricco e per il povero. Non è che il ricco per contribuire in modo proporzionale al bilancio dello Stato si fa tre giri a vuoto in auto intorno a casa e poi va all’asilo a portare il bambino. Quello tira dritto e chissenefrega. Se poi è molto ricco il bambino lo accompagna il maggiordomo. Ma non hanno messo una tassa sui maggiordomi, e anche se fosse, è un’altra storia.

tutti lo sanno che sotto le feste la gente si strafoca

Tutti lo sanno che sotto le feste la gente si strafoca di cibo che poi praticamente rotola, che poi deve sturare la panza a botta di bicarbonati, che poi deve gettare nella spazzatura milioni di euri di cibo, e che per i regali si indebitano fino al collo, che per festeggiare vanno oltre le loro possibilità. Tutti lo sanno, da sempre. E allora, se per questo Natale c’è una flessione del 18% rispetto all’anno precedente nei consumi, la cosa non dovrebbe essere vista come un “mannaggia, c’è stato un consumo del 18%” quanto piuttosto come un “bene, avanti così, riduciamo ancora di molto, scendiamo fino al 75%-80%, e forse rientreremo nell’ambito del plausibile.”

non si dovrebbe minimizzare

Non si dovrebbe minimizzare il legame fra il folle omicida di senegalesi a Firenze e gli ambienti di estrema destra.

Ma non per dire che gli ambienti di estrema destra sono pieni di folli (un po’ è vero) quanto invece per sottolineare che l’omicida era un uomo con grossi problemi personali. E ricordare ancora una volta che l’estremismo è figlio dell’insoddisfazione, e questo vale a destra quando fanno le stragi di immigrati e a sinistra, quando invocano una rivoluzione o il salario garantito perché stanno con le pezze al culo, o per la Chiesa cattolica quando fa ostracismo contro i gay. Io lo so che mi ripeto – invecchio, che ci possiamo fare – ma se uno è estremista in quanto insoddisfatto allora bisogna fare la tara alle sue idee, e non prenderle come idee, piuttosto come sintomi.

Come la diarrea per un’influenza virale, in pratica.

cosa mi preoccupa

Sai cosa mi preoccupa dei Renzi e Civati e tutti quelli che vogliono scardinare il Vecchio per imporre il Nuovo? Tante cose. Mentre scrivevo la prima riga credevo di dirne una sola, ma ce ne sono molte. Per esempio Civati. E' persona perbene e intelligente e dice cose perbene e intelligenti. Cioè è il pefetto politico per un paese che attualmente non esiste. Non è un politico per l'Italia. All'Italia non servono politici per bene ed educati e pettinati che parlano di meritocrazia eccetera eccetera. L'Italia è talmente un cumulo di macerie e corruzione che servono solo politici sgamati e scaltri e paraculo, però con obiettivi sinceri di bene comune. Non servono i politici pettinati ed educati. Vuoi curare il diabete con le carezze? Questi praticamente trascorrono le giornate tra pesonaggi di pari cultura e pari pettinatura, per cui non sanno che serve essere molto molto paraculi. Ignorano il paese. Immaginano un paese molto migliore di quello che è, e si candidano a governarlo. Si candidano per un paese che non esiste. Si candidano per il paese che vorrebbero avere attorno ma che ancora non è. Cioè loro vorrebbero candidarsi per la Svezia, ma rimanendo in Italia. Vorrebbero convincere la Svezia, e si dimenticano la Calabria.

E poi mi preoccupa che il gesto iconograficamente più riconoscibile sia l'immagine dei vari Renzi e Civati su di un palco, le luci puntate su di loro, seduti ad una scrivania, con un computer davanti, ingobbiti che controllano una pagina di facebook. 

 

cosa dire

Cosa dire del 24enne arrestato a Roma per gli scontri dell'altro giorno e fotografato con l'estintore in mano? Niente, mi pare di aver già detto tutto tempo fa: non conta il Cosa ma il Come (dove il Come è prendere mazzate, oppure darne). Anzi No, si può aggiungere che si è giustificato dicendo che lui con l'estintore voleva spegnere un incendio. Cioè detto in altre parole: si è cacato addosso.

 

Lo hanno scovato e lui si è cacato addosso. Ora capiamoci: è già indicibile che tu ti metta a fare casino, è già improponibile che tu ti metta a lanciare un estintore. É stupidissimo che tu ti faccia fotografare.

 

Ma.

 

Ma se poi ti beccano, almeno a quel punto cerca di non peggiorare le cose oltre ogni possibile livello. Te lo dico con la parte terronica e dunque un po' mafiosa che alberga da qualche parte dentro di me: conserva almeno l'onore, solleva il mento e vai incontro a quello che ti aspetta. Se ti beccano non dire che “volevi spegnere l'incendio”. Se ti beccano non ti cacare addosso.

 

O meglio: cacati addosso, ma non darlo a vedere. 

dello stare hungry, dello stare foolish

Per quanto mi riguarda lo “stay hungry stay foolish” resterà come uno dei claim più attuali ed efficaci degli ultimi decenni. Ed è pure vero, visto che poi l'ho provato sulla mia pelle, questo raggiungere risultati e godere quando sto molto hungry, quando sto molto foolish – soprattutto quando sto molto foolish.

 

Dice: ma è filosofia spicciola. Forse, ma questo è quello di cui abbiamo bisogno: di messaggi spiccioli che arrivino dappertutto. Non abbiamo bisogno di messaggi complessi buoni solo per le nicchie. Per le nicchioline.

 

Forse però quello che dimentichiamo è che Jobs il suo “Stay hungry stay foolish” l'ha pronunciato davanti ad una platea di laureandi di una prestigiosa università americana. Cioè davanti ad una futura classe dirigente che andava incontro ad esistenze complesse e gratificanti e piene di scelte. Il mondo come lo conosciamo oggi però si basa su una grande massa di mediocri che lo stare hungry e lo stare foolish non se lo possono permettere affatto. Esistenze grame e soprattutto impegni monotoni e magri risultati: potrebbero pure diventare così foolish da cambiare radicalmente tutto, ma il mondo però riesce ad andare avanti grazie a quelli che invece di cambiare restano silenziosi nella loro monotonia e disperazione e mangiano merda e si lamentano pochissimo e vanno avanti.

 

Non è per fare populismo, però anche la sua meravigliosa vita è stata questo.

 

Per esempio: lui stava hungry, stava foolish, e ti inventava l'ipod. Che poi lo producevano in qualche buco del culo indocinese schiavi sudati così costituzionalmente disperati che dovevano montare le reti sotto i balconi per evitare i suicidi frequentissimi. Vaglielo a dire a quelli, che devono stare hungry e foolish. È istigazione al suicidio.

 

Quindi ricapitolando: è una delle frasi più pregnanti ed efficaci degli ultimi decenni, una cosa a cui penso spessissimo pure se poi ticchetto su un pc, ma No, non è un concetto mainstream come sembra. 

Da domani Salento per tre giorni.

crolla

Crolla la palazzina e muoiono le lavoratrici. Se siamo abituati che ste cose succedano al Sud, il fastidio mi assale a 1) sentire i parenti che si lamentano che quelle lavoravano a nero: cosa significa? Morire con un contratto di lavoro regolare è forse più accettabile? E' vero che paradossalmente senza nero quel lavoro non sarebbe esistito proprio, quindi non avrebbero lavorato, quindi non sarebbero morte.  E poi 2) la finanza che fa un'ispezione fiscale al laboratorio tessile dopo. Se è così allora in galera prima di tutto ci vanno i finanzieri, che non ci prendiamo per il culo lo sapevano benissimo, in certi tipi di Sud tutti sanno tutto benissimo fino a quando non arriva la televisione. A parte il fatto che 3) non ti puoi lamentare del lavoro fatto male da parte di un ispettore comunale che ti dice che le crepe sono finte, che non ci si deve preoccupare, che è tutto apposto. Quello è un ispettore comunale che fa male il suo lavoro. Ma tu che hai un'impresa in nero non paghi le tasse, quindi non paghi il suo stipendio di ispettore comunale, quindi cosa vuoi: quello che paghi, mangi.   

meredith

Non potevo non seguire la storia soprattutto dopo questo. Le considerazioni sono che esiste una giustizia non scritta, per cui due colpevoli siccome sono molto giovani e in fondo bravi uaglioni, se questi giovani si sono cacati addosso per quattro anni può bastare, allora vengono assolti pure se sono colpevoli. Io non lo so, forse hanno perfino ragione loro. C'è il colpevole ufficiale per un pezzo di cacca. Ci sono quelli che stanno fuori ad un tribunale ad aspettare la sentenza (ma che gente siete?). Ci sono quelli che filmano con il telefonino quelli che stanno fuori ad un tribunale ad aspettare una sentenza (ma che gente siete?). C'è la sorella della morta che sta adesso in televisione ad ascoltare nell'auricolare la traduzione di Bruno Vespa che si collega con un ingresso di un carcere vuoto, dove non passa nessuno, dove c'è un inviato che si deve inventare qualcosa da dire per riempire lo spazio per non essere a sto punto mandato affanculo. Fuori onda.

poco meno di uno stuzzicadenti

Il capo dei vescovi italiani se la prende con abberlusconi che va a buttane, però senza nominarlo. Comportamenti tristi e vacui, dice lo vescovo. Ci rendiamo conto di quanto è grave sta cosa? Ma non perché lo vescovo non nomina abberlusconi. E non per abberlusconi stesso, definito triste e vacuo in quanto buttaniere, e dunque “difficilmente compatibile con il decoro delle istituzioni”.

 

Per il vescovo. Per i vescovi.

 

Perché fossero stati zitti, come erano stati zitti fino ad ora, sti vescovi, uno avrebbe pensato: i vescovi non si pronunciano su cose di buttane. Benissimo. Oppure, ad essere proprio magnanimi, uno avrebbe pensato: sti vescovi non leggono, non si informano.

 

E invece No: sti vescovi leggono e si informano. Sti vescovi si pronunciano, eccome.

 

Ma allora se si pronunciano e si informano, se ne deduce che uno non è “triste e vacuo” se va con una buttana (perché restano zitti). Se va con due (perché restano zitti). Se va con tre (…). Se va con quattro. Se si sceglie buttane di quasi sessant'anni più giovane. Se si sceglie buttane deboli con problemi personali e glieli risolve a botte di cinquemila euri.

 

No, uno deve proprio arrivare a caricarsene quaranta in casa, di buttane, per essere triste e vacuo. Deve comprare casa che non sa più dove metterle. Deve settarsi in modalità mitraglietta e farsene otto di fila e poi lamentarsi che gliene sono avanzate tre, per essere triste e vacuo.

 

Ma ci rendiamo conto quale immonda moralità buttaniera esce fuori da questa esternazione? Dove sti vescovi pongono l'asticella? Ma lo dico pure per voi, benedetti vescovi: se facciamo passare sto concetto di assoluzione buttaniera quasi totale, poi uno si viene a confessare solo quando ha inseminato mezza città. Vi scavate la fossa da soli facendo così, con la vostra asticella altissima che ormai pare poco meno di uno stuzzicadenti. 

due cose

Due cose sulle notizie di sti giorni. Dice che A Napoli si arrabbiano perché hanno spostato lo SquagliamentoDelSangueDiSanGennaro alla domenica, quando invece i miracoli non si possono spostare. Benissimo, non lo spostate, il miracolo. Ma il giorno del miracolo si lavora. Sul giro della padania finito a mazzate, ci rendiamo conto che la cosa più sensata l'ha detta il Bossi piccolo?

il coito molto interrotto del giornalismo mondiale

Gheddafi è in Bielorussia, anzi No, forse è in Venezuela. Però forse si è nascosto in Algeria. Oppure lo troveranno nel deserto?

No aspetta un momento, troppa confusione, facciamo che è scappato in un luogo sconosciuto, lo dice PincoPallo su Feisbuk.

Ma quale luogo sconosciuto! E' certamente in un'isola della Tunisia. Ma come? Non era andato a Sabha? Forse No, perché potrebbe scappare in Sud Africa. Il ministro dice che non è a Tripoli ma comunque resta in Libia

Potrebbe andarsene in giro vestito da donna? Ma chi: Gheddafi? Ma se c'è Quello lì, il 23enne che dice che sta in una fattoria alla periferia della città! Pubblichiamo l'articolo, poi vergogniamoci e cancelliamolo.

Fermi tutti! E' nel compound! (dai che dire compound porta bene, no?). Circondiamo il compound! Bombardiamo il compound!

Non è
nel compound. Ma è ovvio che non è nel compound! E' nella buca! Però è una buca televisiva. Mai sentito parlare di buche televisive? Non è nella buca? Sarà a Sirte allora? Bombardiamo Sirte!

(to be continued)

una delle novità

Una delle novità è che dopo anni ho di nuovo una televisione, che prende pure le reti Rai. Sul tg di Raidue ieri hanno mandato un servizio che assomigliava molto al movimento delle mani del prestigiatore quando dice “attenzione attenzione, seguitemi!” epperò alla fine, invece del coniglio, dal cappello veniva fuori che la strage in Norvegia è in qualche modo colpa di internet. Avete letto fino a qui? Be', assassini. 

a proposito dei casinari

A proposito dei casinari No Tav e No-Qualsiasi-Cosa purché ci siano botte da prendere, di cui si parlava qualche giorno fa – e sul fatto che qualche tesi di Laurea di psichiatria andrebbe spesa per raccontare le parabole umane di questi personaggi in costante ricerca di guerriglie, e a proposito del fatto che non conta molto il Cosa, ma piuttosto il Come (cioè prendere mazzate), quello che dicevo qualche giorno fa si arricchisce di nuovi dettagli in questo articolo dove si parla delle storie di alcuni degli arrestati in Val di Susa.

 

Gianluca Ferrari, Marta Bifani, Roberto Nadalini e Salvatore Soru hanno molto in comune, oltre al fatto di essere stati fermati domenica pomeriggio con l’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Per esempio, il considerevole numero di denunce accumulate per altre «guerre contro gli sbirri»: 30, 10, 8, 13.


Il padre sconcertato, spiega il percorso della figlia:

 

«Faceva l’impiegata. Aveva una vita normale. Poi, si sa, succedono cose imponderabili. Qualcuno viene folgorato sulla via di Damasco, Marta invece è stata oscurata sulla via di Bologna. Ha conosciuto un ragazzo di un centro sociale. È diventata prima vegetariana, poi vegana, poi ha iniziato a fare campagne contro le pellicce».

 

Di fatto è lo stesso identico piglio di certi ultras che allo stadio fanno casino spalle alla partita. L'origine è la stessa solo che poi il risultato è diverso – esteticamente, non nella sostanza. Andrebbe individuato il perchè si finisce in una direzione piuttosto che in un altra, creare delle categorie accademiche da inserire nei libri di testo, facilitare il lavoro degli specialisti, e forse (anche per aiutarli un poco) smetterla di analizzarli come contestatori e quindi perdersi ad analizzare le loro ragioni, ma capire che le ragioni non c'entrano nulla, e fare qualcosa per loro. 

materia di studio

Dice che i NoTAV che si accapigliano in queste ore con botte fortissime non sono affatto gli abitanti delle zone dove vogliono far passare sta benedetta TAV, ma da molto lontano. Dice che arrivano da altre città d'Italia ma pure dalla Francia e dalla Germania eccetera eccetera. Dice che questi sono già conosciuti e che vanno ovunque dove ci siano mazzate. Sociologi e psichiatri di questo mondo, perché non vi fermate un momento e andate a studiare sto fenomeno interessantissimo di questa porzione di umanità che si dedica alla ricerca minuziosa dei posti dove trovare mazzate?

urge nome d'arte

Natalie Portman. Di lei se ne parla in quanto portatrice sana di una delle più belle nuche che ci sono in circolazione. Ha partorito. Questo significa che è stata messa incinta. Lo posso accettare. È comprensibile. È condivisibile – quantomeno come proposito. Il ragazzo è un coreografo francese. Mi sta bene. Ma il nome? Benjamin Millepied? Sarebbe il francese di “millepiedi”? Come il verme?

che io sappia

Che io sappia Amélie Nothomb ha parlato pochissimo di Brussélle nei suoi libri. E questo libro – apprezzato regalo di M. – era da parte da un po', quando ancora non ci ero neanche arrivato, a Brussélle. Le parole dei libri mi inseguono, ultimamente: 

 

Poco dopo andai a votare a Bruxelles. Il 7 giugno c'erano sia le elezioni europee che le regionali. Non mi perdo un'elezione per niente al mondo. In Belgio, è ovvio, chi non vota viene sanzionato con una multa non trascurabile. Per quanto mi riguarda, non ho bisogno di questa minaccia: morirei piuttosto che non compiere il mio dovere elettorale. E poi è un'occasione per rivedere Bruxelles, che è stata la mia città e che ormai non frequento più abbastanza. La vita di Bruxelles ha una dolcezza che i parigini non immaginano neanche. 

 

Amélie Nothomb – Una forma di vita. 


E guarda un po': domani sono in Salento. Quindi potrei votare pure io e infatti lo farò. Epperò mi pare difficile. Voglio dire: leggo tantissimi giornali, pure troppo, forse un giorno mi licenzieranno per la mia eccessiva e smaniosa attenzione alle notizie, editoriali, lanci Ansa, reportage eccetera eccetera.

 

E in tutto questo, non so cosa votare.

 

La questione è che B. ha detto che lui non vota, quindi in pratica vota No. Quindi di conseguenza in questo momento storico si deve fare tutto l'opposto di quello che dice B., altrimenti non fai parte di questo momento storico. Io proprio non lo so. Cioè: ho un paio di semicertezze e un paio di non lo so. Devo studiare la materia? Comincio a leggere e leggere ma non finisce più. Mi ritrovo molto ignorante. Dovrei comprare dei manuali di economia e diritto, prendere le ferie e stare chiuso in casa con tantissimi evidenziatori a disposizione. Ipotizzare scenari possibili e quantificare il rischio di ciascuno. Bilanciare i dati oggettivi con la mia coscienza. Fare un frullato di tutto questo e poi andare a votare. Non ce la faccio. Voi che invece lo sapete mi fate paura.

 

Andrò a votare solo per dire di far parte di questo momento storico.

e mccartney è vivo

Ah comunque, ai complottisti sulla questione Bin Laden (quelli che “le cose non sono andate come ce le raccontano”) non si dovrebbe rispondere con l'anticomplottismo (“le cose sono andate esattamente come ce le raccontano”) ma più semplicemente con un: le cose sono andate "più o meno" come ce le raccontano, e tu complottista se alzi il dito per far notare che qualcosa non sarà andata proprio così, ecco io quel dito te lo spezzo, perché è ovvio – babbeo – che non puoi sapere tutto tutto tutto.

 

Te lo immagini un mondo dove tutti tutti tutti sanno tutto tutto di tutto?

 

Ti pare possibile? Adesso perché c'hai twitter pensi che puoi sapere tutto tutto tutto? Noi oggi a differenza di prima sappiamo di non sapere (cit), e a differenza di prima la verità parziale che ci offrono ci arriva alla velocità della luce, e la possiamo pure commentare. Ecco, riassumendo: la differenza rispetto a prima è che posso scrivere ste scemenze sul blogghe.