Tutti lo sanno che sotto le feste la gente si strafoca di cibo che poi praticamente rotola, che poi deve sturare la panza a botta di bicarbonati, che poi deve gettare nella spazzatura milioni di euri di cibo, e che per i regali si indebitano fino al collo, che per festeggiare vanno oltre le loro possibilità. Tutti lo sanno, da sempre. E allora, se per questo Natale c’è una flessione del 18% rispetto all’anno precedente nei consumi, la cosa non dovrebbe essere vista come un “mannaggia, c’è stato un consumo del 18%” quanto piuttosto come un “bene, avanti così, riduciamo ancora di molto, scendiamo fino al 75%-80%, e forse rientreremo nell’ambito del plausibile.”
io ahimè concordo con te anche se all’interno del perverso meccanismo che regola la nostra economia minor consumo equivale a minor guadagno, il che equivale a meno posti di lavoro, il che equivale a meno potere d’acquisto, il che equivale a peggioramento della qualità della vita, blablabla.. ci sarà una via d’uscita? chissà. cultura ci vorrebbe. cultura e amore per il territorio, cura, interesse per ciò che è comune, consapevolezza, economia reale. meglio che non ci penso, che mi viene tristezza va. buone feste Rafeli!