Non si dovrebbe minimizzare il legame fra il folle omicida di senegalesi a Firenze e gli ambienti di estrema destra.
Ma non per dire che gli ambienti di estrema destra sono pieni di folli (un po’ è vero) quanto invece per sottolineare che l’omicida era un uomo con grossi problemi personali. E ricordare ancora una volta che l’estremismo è figlio dell’insoddisfazione, e questo vale a destra quando fanno le stragi di immigrati e a sinistra, quando invocano una rivoluzione o il salario garantito perché stanno con le pezze al culo, o per la Chiesa cattolica quando fa ostracismo contro i gay. Io lo so che mi ripeto – invecchio, che ci possiamo fare – ma se uno è estremista in quanto insoddisfatto allora bisogna fare la tara alle sue idee, e non prenderle come idee, piuttosto come sintomi.
Come la diarrea per un’influenza virale, in pratica.
(estremismo, e gruppi in cui riconoscersi. i gruppi, a me, fanno sempre paurissima)
coi colleghi si diceva anche: se non entri in un gruppo estremista, vai in giro in macchina a menare la gente col cric (v. storia successa in primavera, anche se forse non era col cric)
L’estremismo è davvero il danno estremo.
Quello che frega il mondo è la paura della condivisione: dello spazio, della vita, delle cose, dei sentimenti.