Sabato mattina, scelgo i posti dove andare su wikipedia. Scelgo di andare a vedere dove vive Amélie Nothomb, scrittrice tra le mie preferite della prima metà degli anni zero – e a vedere la piazza dove ha ambientato il suo Igiene dell'Assassino.
Mi ricordo di quando diciannovenne mi trascinavano in via Paolo Fabbri a Bologna ché forse ci sarebbe passato Guccini, io che di Guccini conoscevo tre canzoni, di cui una non l'avevo mai sentita cantare da Guccini ma sempre ascoltata sulla spiaggia, cantata con la chitarra da altri. Guccini che poi me lo trovavo di fianco random per le strade di Bologna. Ma sto divagando. L'altro giorno ho rivisto uno che avevo conosciuto tipo sei anni fa in Norvegia. Il nostro cervello calcola in automatico l'invecchiamento delle facce come fanno i ritrattisti della polizia quando disegnano le simulazioni di invecchiamento delle facce dei latitanti. Sto divagando.
Però Amélie Nothomb pure lei una volta l'ho vista in vita mia, e l'ho vista a Bologna: vedi che il cerchio si chiude, e non sto divagando?
E allora però mi scappa un ciao, da Bologna.
Paola
Io ho letto solo Metafisica dei tubi che mi avevano presentato come spettacolare, invece non è che mi sia piaciuto poi chissà quanto.
C'è un libro in particolare della Nothomb che consigli? (magari ci riprovo)
sciroccata:
"stupore e tremori" e "sabotaggio d'amore" che poi mi sa sono i più conosciuti.
grazie, prendo nota.