Quando penso che alle prossime elezioni i cinquestellati potrebbero ottenere un risultato notevole, mi viene in mente sempre questo articolo che lessi qualche tempo fa.
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epic fail
Dunque: se la gente storce il naso perché sei tra le ministre giovani e carine e un curriculum che non giustifica completamente il ruolo assegnato, tu che fai per peggiorare la situazione? Appari sulla copertina di Vanity Fair e se ti intervistano parli di amore.
Sarebbe troppo lungo spiegare i motivi per cui sarebbe essere meglio governati da chi riesce a portare a casa un guadagno – almeno – nella media, se non poco più, e sarebbe troppo lungo spiegare i motivi per cui non non mi fido di chi governa un Paese e fino all’altroieri guadagnava zero (così come di chi guadagna enormemente di più della media, del resto).
Raccontarsi che contano i risultati che uno riesce ad ottenere indipendentemente dalla ricchezza non ha senso. Perché già riuscire a mantenersi sarebbe un risultato da ottenere. E quindi nel curriculum, deputato che guadagnavi zero fino all’altroieri, già mi fai intravedere un obiettivo non raggiunto.
possono ricamarci sopra quello che vogliono
Possono ricamarci sopra quello che vogliono ma se le immagini di una suora che canta generano tanta attenzione è innanzitutto perché fa strano. Stupisce l’accostamento fra cose estremamente distanti fra loro, e quindi si scatena la voglia di spiare. I meccanismi emozionali sono gli stessi che si scatenano con i fenomeni da baraccone o con la pornografia. L’oggetto è diverso ma i meccanismi sono gli stessi.
Non mi interessano gli ordini religiosi e non voglio parlare di questo. Voglio parlare di logicità. E logicamente andrebbe detto – parlando di questa ragazza che ha già provato, non riuscendoci, quando non era suora, ad entrare ad Amici ed Xfactor – che quella ragazza, quella suora, semplicemente non dovrebbe essere lì a fare quello che fa.
Innanzitutto perché le suore, leggo, fanno voti di “povertà, castità ed obbedienza” ed un certo tipo di vocalità pop e determinate movenze pop sono più o meno velatamente sensuali. La frase rituale “chi ha detto che una suora non può..” non regge. Certe cose una suora “non può” perché ha deciso lei stessa e lo ha promesso, che non può. Io che vivo in questo mondo “sensuale” e che ritengo giusto il mio fornicare, posso. Lei non può. Oppure possiamo dire che può, ma in nome di una superficialità diffusa che scioglie qualsiasi legame con la logica e la coerenza.
Il “cosa” non è logico, ma neanche il “come” e il “dove”. Chiedere di farsi insegnare il mestiere di cantante pop ad Alessando Aleotti in arte JAx, che fra le altre cose cantava – ai tempi in cui gli chiedevo gli autografi – “le donne le uso solo come svuotacoglioni” non è opera di evangelizzazione. Muovere il corpo esattamente come le popstar contemporanee non è segno di modernità. E’ disconoscimento di quello che si è, per seguire quello che non si è. E’ farsi assorbire da canali e meccanismi antitetici a quelli a cui hai giurato fedeltà. Non è un cross-over di culture diverse: è rimpiazzare goffamente una cultura con un’altra. Quindi piuttosto che parlare di una religiosa che si apre al mondo si dovrebbe parlare della sconfitta plateale e in mondovisione degli ordini religiosi. Però non è la debolezza della singola Cristina che mi interessa quanto piuttosto l’effetto mediatico, sintomo di qualcosa di più grande. Perché entusiasmarsi e magari emozionarsi per queste immagini – al di là dell’istintiva simpatia che provocano tutti i calimeri di questo mondo – non vuol dire essere anime buone ma organismi semplici che involontariamente brindano alla superficialità.
(e per guardare il video su youtube ho dovuto prima sorbirmi la pubblicità “uncensored” di Dior Homme che a questo punto, visto l’argomento, consiglio)
Le quote rosa per le liste dei candidati sono la nuova Corazzata Potemkin di Fantozzi.
Ci si divide tra quelli a cui sembra una cacata pazzesca e lo dicono, quelli a cui sembra una cacata pazzesca e non lo dicono, e quelle che – nominate in Parlamento, irrilevanti nell’intera loro carriera politica – ne fanno una battaglia personale per dare un senso alla loro esistenza fino a quel momento. Tra l’altro e’ praticamente sicuro che una proposta del genere non e’ assolutamente voluta dalla maggioranza del Paese, sebbene la maggioranza del Paese siano donne. Ci si trova a dare ragione a gente che dice come queste:
“Sarebbe un passo falso per il sistema politico. Perché no, scusi, facciamo un esempio concreto: mettiamo che un partito a Messina, cito una città a caso, abbia quasi solo esclusivamente uomini validi, perché deve essere obbligato a candidare donne politicamente scarse? E questo, naturalmente, vale al contrario: se ho venti donne valide a Pordenone, perché devo essere imbrigliato, limitato dalla regola di una quota?”
solo dopo averle lette, cercate di capire se siete d’accordo o No , e poi andate a vedere chi le ha dette.
qualcuno deve avere la forza di ammettere
Qualcuno deve aver la forza di ammettere che oggi, nel nominare un ministro, a parità di competenze e capacità, si preferisce la donna & giovane.
Qualcuno deve pure avere la forza di ammettere che oggi, nel nominare un ministro, anche in caso di minori competenze e capacità, si preferisce la donna & giovane.
(ah, sia chiaro: se non si ammettono i due punti di cui sopra, rovescio il tavolo e faccio a botte)
Detto questo, si deve anche ammettere che questo preferire non è segno di modernità o di parità dei sessi, ma tutto il contrario. E’ la nuova forma della discriminazione. In passato si discriminava escludendo, adesso si discrimina includendo.
Fossi stato Renzi, avrei fatto parlare Grillo senza sosta per quaranta minuti, senza interromperlo mai. Parla parla. Come? Vuoi una risposta? No bello mio non ti rispondo. Perché se ti rispondessi mi interromperesti subito. Allora parla pure. E alla fine avrei ondeggiato la mano come per dire vai vai, vai via. Ondeggiato la mano come per dire, c’è un po’ di puzza in questa stanza, per favore aprite le finestre. E poi, prima che quello sparisse, avrei giocato con il telefono, coi lacci delle scarpe, con il tappo della penna.
perché Renzi
Perché Renzi governando potrebbe bruciarsi? Perché quando uno governa, se poi si ripresenta alle elezioni, gli italiani a prescindere non lo votano. Votano sempre gli altri, quelli che fino a quel momento non governavano. Fanno sempre così, indipendentemente da destra e sinistra. Gli italiani hanno questo tic da vent’anni e non può cambiare adesso. Quindi, Renzi si può bruciare.
E se è vero che si può bruciare: perché sarebbe un problema se Renzi si bruciasse?
Perché è riuscito a farsi conoscere dalla casalinga di Pizzighettone tanto quanto abberlusconi, pur in fondo non essendo abberlusconi. Mi fanno ridere quelli che “sarebbe meglio Civati”: la casalinga di Pizzighettone Civati non lo ha mai sentito nominare. In generale mi fanno ridere quelli che si scelgono il candidato che più corrisponde al proprio ideale, fregandosene delle reali possibilità di vittoria. Se Renzi è riuscito a bucare il velo di indifferenza e superficialità (ovvero a bucare il velo che racchiude la maggioranza degli elettori) allora è un patrimonio di tutti, allora è forse una delle rare possibilità di trascinare questi elettori inebetiti da telenovelas e playstation verso qualcosa. Voglio dire: non mi interessa essere d’accordo sul 100% di quello che dice Renzi, mi interessa piuttosto la sua capacità di essere pifferaio magico e trascinare i topi verso nuovi lidi, diversi da quelli che hanno frequentato fino ad ora.
Stamina
Per quanto riguarda la figura-di-merda-Stamina, andrebbe precisata una cosa piccola piccola. Ovvero che le famigerate “lobby farmaceutiche” o la famigerata “Big Pharma” non avrebbero nessun motivo di ostacolare una terapia efficace contro malattie ereditarie così gravi.
C’è gente in giro che crede che le “lobby farmaceutiche” vogliano vendere i loro farmaci e avrebbero paura di una terapia a base di cellule staminali capaci di curare le stesse patologie. Questo non ha senso perché una terapia cellulare che abbia “caratteristiche di originalità” può essere tranquillamente brevettata e, se si dimostra efficace, può essere commercializzata come un farmaco qualsiasi (Reg 1394/2007 EC) venendo classificata come terapia “avanzata” di tipo cellulare. Il fatto che diventi farmaco commercializzabile non vuole dire (solo) profitto per l’industria farmaceutica ma anche possibilità per i malati di accedere alla terapia senza costi, perché poi verrebbe rimborsata dallo Stato o dalle assicurazioni sanitarie.
Provo fastidio a scrivere cose che hanno a che fare con il mio lavoro, ma in questo caso ancora più fastidio per i giornalisti che non sanno fare il loro lavoro presentando la storia da una prospettiva completamente illogica.
qualche giorno fa
Si era da queste parti, e si beveva per la prima volta Pastis.
Si riconoscevano gli italiani riconoscibilissimi, incafagnati nelle sciarpe, e si cercava di sfidare la fortuna con cose del tipo adesso entriamo qui a caso e vediamo se anche qui è bello.
Tu come al solito ti sei sentito in colpa, ma ormai questa cosa fa parte di te, e quindi pazienza. Addirittura ti senti in colpa per la bellezza e la perfezione, se in qualche modo ne sei responsabile. Ad un certo punto – causa senso di colpa – hai sperato che il tutto che avevate attorno non raggiungesse picchi esagerati di bellezza e perfezione. Che ci fosse qualcosa di stonato. Okay, poco dopo ti hanno rubato tutti i documenti e i soldi e le carte di credito, ma anche in quel caso dopo poche bestemmie senza neanche recitare ti sei calmato e hai pensato fanculo, chi se ne frega. Molto male, perché questo ha acceso una buona luce su di te, proprio nel momento in cui stavi cercando appositamente l’imperfezione.
Non solo si sostiene il Prof. Garattini per le minacce ricevute da cosiddetti “animalisti”, ma poi anche, leggendo le prime righe dell’articolo del Corriere sulla manifestazione di oggi a Milano l’occhio mi cade su un particolare.
Circa 300 persone, in gran parte donne, hanno sfilato sabato pomeriggio nel corteo dell’organizzazione Animal Amnesty, indetto nel capoluogo lombardo nella giornata della mobilitazione nazionale contro la vivisezione
Sarebbe ora di cominciare a farsi delle domande. Al di là delle posizioni dei singoli – tutte lecite – sarebbe ora chiedersi quali siano i motivi reali che stanno dietro certe motivazioni. Quanta razionalità e quanta emotività. E se poi è emotività, da cosa viene influenzata.
Intanto sono anni che attendo, a braccia incrociate, una manifestazione di questa gente – come dice l’articolo, in gran parte donne – contro le derattizzazioni delle fogne dei loro comuni.
Ah, e ovviamente non c’e’ nulla da festeggiare per la decadenza di Abberlusconi.
Mi ripeto: se il Sindaco di un Comune e’ mafioso, e per questo viene rimosso, la gente che lo ha eletto diventa forse migliore di prima? No, la gente che lo ha eletto e’ la stessa di prima. Non c’e’ da festeggiare per la rimozione della punta dell’iceberg, se poi resta l’iceberg. E potrei continuare con le metafore all’infinito.
I libri di storia parleranno di chi e’ sceso in piazza per sostenerlo, di chi ‘e sceso in piazza per festeggiare le sue disgrazie. E probabilmente si dimenticheranno dei silenziosi che erano nel mezzo, a disagio nel mettersi da una parte, oppure dall’altra.
oltre ogni immaginazione
E’ talmente stupendo che pare finto.
Se attorno ad un tavolo si sedessero Carlo Verdone e Corrado Guzzanti e provassero a scrivere la sceneggiatura di uno sketch per un programma satirico, anche nel pieno della loro forma, anche al massimo della loro ispirazione, non riuscirebbero a raggiungere tali vette.
Update: intendevo questo.
L’Italia ha un buonissimo Ministro della Giustizia – con una faccia pure simpatica – che pero’ si deve dimettere subito.
i manifestanti di questi giorni a Roma
I manifestanti di questi giorni a Roma si lamentano che sui giornali escano solo notizie sugli spaccavetrine coi fumogeni e di quelli che attaccano la polizia.
(Un giorno ci si dovrà preoccupare di trovare una collocazione dove far sfogare queste piccole percentuali di cittadini invasati, tenuto conto che esistono ed esisteranno sempre, cambiando bandiera ed ideologia. E’ gente che ha bisogno di farlo, e bisognerebbe trovare delle zone dove farli sfogare in sicurezza. Non è comprensibile che lo Stato garantisca il metadone ai tossici ma non delle aree protette per far scannare liberamente chi ha – per sua natura intrinseca – la voglia irrefrenabile di farlo.)
Ma ora facciamo pure finta che questi violenti non esistano.
Per definire la manifestazione di ieri a Roma basterebbe lo slogan: “Una casa e reddito per tutti“.
Ecco, mi basta questo per crearmi la mia opinione. E posso pure fare finta che non esistano violenti, che non ci siano No Tav che mettono le bombe, che non esistano gruppi organizzati che occupano abusivamente le case rivendicando il fantomatico diritto di un’abitazione. Mi basta questo slogan.
Vado a pagare l’affitto.
bah
La storia della mancata sepoltura di Priebke, uno che ha ucciso cinquant’anni fa quando la scelta era uccidere o essere uccisi, mentre nello stesso tempo il capo del governo italiano che rifiuta la salma visita amichevolmente l’America, un Paese dove tanti in anni recenti hanno ucciso civili sapendo bene di uccidere civili – e in anni recenti hanno pure inventato prove per scatenare guerre durante le quali sono morti civili, a volte per sbaglio, a volte per puro sadismo – ecco tutta questa storia non è solo indegna, è proprio illogica.
mandare a fare in culo
Se penso alla vicenda della presunta omofobia del Sig. Barilla, sento un’irrefrenabile voglia di mandare a fare in culo tutti. Tutti indistintamente.
Mandare a fare in culo il Sig. Barilla ma non perché presunto omofobo, piuttosto perché così stupido da cascare nel tranello di giornalisti iene che non aspettano altro che la dichiarazione choc, per poi saltellare battendo le mani tutti eccitati e lanciare la notizia all’Ansa.
Mandare a fare in culo quelli che protestano e invitano a boicottare la pasta Barilla, perché non comprendono il significato di pubblicità: a questo punto mi chiedo perché non rappresentare anche i maschi sfigati nelle pubblicità di automobili (non hanno diritto pure loro ad essere rappresentati?), e anche le donne tarchiate nelle pubblicità dei cosmetici (non hanno diritto pure loro ad essere rappresentate?). Mandare a fare in culo quelli che “queste cose nei paese civili non succedono” perché non sanno quello che dicono. Tutti quelli che pensano – aderendo alla protesta, amplificandola, esasperandola – di aiutare il mondo omosessuale. E mandare a fare in culo me stesso che ne scrivo quando mi ero promesso di non farlo.
Mi fanno un re praticamente sotto casa, io dico a tutti quando mai ricapiterà una cosa del genere– bisogna assolutamente andare a vederla, e poi una cosa del genere, non vado a vederla.
Vado a giocare a beach volley, invece.
Fino a stamattina da queste parti si aveva una regina italiana. Vedi? dico ad amica belgissima – si è messa a piangere dall’emozione, è evidente che non è di sangue barbaro come a voialtri.
Ma gli indigeni qui sono pochissimo nazionalisti, e in ogni caso surrealisti e folli. Un vicino di casa celebra il giorno di festa nazionale come da foto.
Per quel poco che ne capisco, in Egitto prima hanno eletto un presidente con elezioni democratiche, poi dopo poco tempo, visto che morti di fame erano e morti di fame sono rimasti anche dopo l’arrivo della tanto agognata democrazia, del potere al popolo – il popolo si e’ reincazzato ed e’ sceso in piazza contro il presidente che loro stessi avevano eletto.
In Egitto, stanno diventando italiani.
Ma non potrebbe essere semplicemente che mentre alle elezioni nazionali gli elettori non conoscevano i candidati grillini – o solo in pochissimi li conoscevano – e dunque se li immaginavano migliori proprio perché non li conoscevano, mentre alle amministrative (elezioni locali) dove a volte il candidato e’ il tuo vicino di casa, il tuo ex compagno di banco che sai benissimo com’é fatto, e se proprio non lo conosci lo ascolti parlare nel comizio in piazza e quindi pure con tutto l’ottimismo del mondo non puoi immaginartelo migliore?