Film che ho lasciato a metà incazzandomi con la sceneggiatura.
Questo è un film che non è fatto male ma non è nemmeno fatto bene. Sta lì, come una pera. Buona, ma sempre una pera è.
Questo è un film che vedi il trailer, leggi il titolo, e hai già saputo tutto quello che c’è da sapere. C’è un gruppo di persone che appunto si fanno a piedi la Basilicata da costa a costa. Punto.
Ma dicevo, ho smesso di vedere incazzandomi con la sceneggiatura. Con lo sceneggiatore.
Perché tu, sceneggiatore, mi crei il personaggio Max Gazzè. Mi crei questo personaggio muto perché la sua ragazza è morta. Tu mi crei questo personaggio muto e ad un certo punto del film Giovanna Mezzogiorno si avvicina al muto.
Quindi tu sceneggiatore ti permetti nel 2010 di inserire nel film quel luogo comune dell’uomo che insegna qualcosa alla donna avvolgendola da dietro. Quel luogo comune cinematografico che esiste solo nei film, della donna cinta da dietro per essere “imparata” a, (due punti) usare la stecca di biliardo, guidare una motocicletta, modellare un vaso di creta, ruotare la mazza da golf, sparare con una pistola ecc ecc il tutto accompagnato da sguardi languidi.
Tu sceneggiatore già mi sei sulla cattiva strada. In questo caso il muto insegna alla Giovanna come si pesca – ovviamente cingendola da dietro.
Tu sceneggiatore a quel punto cosa fai quando la cinge da dietro? Fai partire la musica dolce. Io già mi alzo dalla sedia che mi viene voglia di andare a prendermi qualcosa dal frigorifero. E mentre mi alzo penso: se il muto cinge una donna da dietro, e se quel muto ha perso la parola perché la sua ragazza è morta, e se mentre la cinge da dietro parte la musica dolce, allora è MATEMATICO che verso la fine del film questo muto mi riprende a parlare.
Tu sceneggiatore devi capire che io a quel punto mi sento in trappola, catturato da te e dalle tue idee scarne e svogliate. E non mi va di aspettare fino alla fine. E il film lo lascio a metà. Poi due settimane dopo mi ritorna in mente – come adesso – allora vado a cercare la conclusione su internet. Quando leggo che effettivamente quello alla fine riprende la parola, mi si rinfresca l’incazzatura e penso che porca miseria hai vinto tu, sceneggiatore.
Comunque io uno che cinge da dietro una ragazza per insegnare qualcosa, mai visto.
Evvero! Non me ne ero mai resa conto. Mai stata cinta da dietro per insegnamento, forse anche perchè mi verrebbe istintivo rifilare una gomitata nello stomaco solo per liberarmi dal claustrofobico asfissio e respirare un po'.
un mio amico mi ha insegnato a giocare a biliardo cingendomi da dietro. non ho imparato granché, ma secondo me non è colpa sua.un trainer della palestra mi ha insegnato a usare un attrezzo cingendomi da dietro.anche quando ho fatto il corso di tiro con l'arco mi pare che l'insegnante mi cingesse da dietro, ma sono passati tanti anni, non ne sono più sicura.la faccenda del muto è abbastanza scontata, ma il resto del film a me è piaciuto
… alcune cose si "imparano" cingendo da dietro… ma quei film sono vietatia ai minorenni… anche i tutori greci spesso "imparavano" la letteratura ai propri protetti cingendoli da dietro…
mi è stato insegnato qualche rudimento di golf cinta da dietro, ma secondo me era il tizio un po' un maniaco (e io avevo 15 anni).