hasta la victoria




Sì va bene faceva tenerezza, ma uno fra me e lui qui dentro era di troppo. La Meisje, che pure aveva seminato gruzzolini di semi avvelenati per la casa, proprio come avevo fatto io, una volta saputo del ritrovamento continuava a saltellare coi pugnetti vicino alla bocca, dicendo che poverino, così piccolino, così carino, era proprio una cosa da esseri brutti e crudeli.

volevasi segnalare

Io me li immagino proprio bene, questi redattori con le sopracciglia depilate e la voce gne gne, mentre scrivono un articolo per stabilire chi è la donna meno sexy del mondo. Che poi che razza di primato è mai questo, vai a capire. Me li immagino proprio bene, chiusi nei loro uffici al trecentesimo piano di un palazzo a new york, mentre ticchettano sul computer, poi magari ridacchiano e pranzano con le verdurine sceme condite all’olio invisibile. Anche a loro, come gia’ scrissi un’ altra volta, mi viene da dire: ma venite a chiedere a me, invece di scrivere un articolo, che ve le presento io, ve ne porto interi plotoni, certe muffe che non avete nemmeno idea, certi cocomeri umani che non potete nemmeno immaginare.

fosse successo a me

Fosse successo a me, come è successo a questo violinista di 27 anni, di inciampare in prossimità del palco e distruggere cadendo un violino Stradivari di trecento anni fa, mi sarei suicidato con le schegge di legno dello stesso violino conficcandomele negli occhi.

Siccome da cosa nasce cosa, vado a leggere la biografia del violinista in questione, che scopro essere mio coetaneo, talentuosissimo e pure figo (ma anche un po’ Claudiano Bisio, perchè sono invidioso). Aveva quattro anni quando gli hanno messo un violino in mano  – del fratello maggiore, che studiava violino – e quello senza aver mai studiato lo strumento, si è messo subito a suonare. A quattro anni era già un genio riconosciuto, a otto anni suonava con la Filarmonica di Londra, a 27 è famoso in tutto il mondo (e vabbè, inciampa sugli Stradivari).  

Io penso: e che culo, però. C’hai il talento del violino e lo scopri col violino del fratello. Magari ti davano in mano un flauto, facevi un bruttissimo piripiripiri e tutto finiva lì. E invece ti hanno dato un violino. Cosa facevo io a quattro anni? Urtavo con la fronte sul bordo dei tavoli della casa? Rincoglionivo davanti alla tv? Cercavo di non farmi calpestare? Cosa facevo? E cosa sarebbe successo se mi avessero dato in mano un.., che ne so, un oboe? Magari potevo scoprirmi il mago quattrenne dell’oboe dell’europa meridionale, no? Magari sono il talento sprecato del clavicembalo mondiale e non lo saprò mai.

volevasi segnalare

Sì, sì, bello l’ultimo disco di Lorenzo. Solo, volevo dire, il singolo che va in giro in questi giorni, con quel ritornello pieno di S zeppolate alla Muccino prima maniera, non fa un po’ troppo Povia? No? Lo ascolti sovrappensiero e ti aspetti che da un momento all’altro ti parta un bambino che fa Oh, Che Meraviglia Che Meraviglia.