non far sapere a nessuno

Non far sapere a nessuno quanto diventa bella Brussélle quando la primavera le salta addosso.

Un parco pieno di luce e di gente e di sedie a sdraio offerte da non si sa chi. Ciao, coppia di arabi di cui lei con il velo che stesi sul prato vi baciate à la europeénne. Ciao, libraio che mi riconosci e mi saluti mentre corro sul marciapiede. Ciao, bambine indiane che vi scappa la pallina da tennis e mi rimbalza sul ginocchio mentre corro nel parco.

Ci sono almeno due cose che mi piacciono di te: il fatto che due volte a settimana sei a visitare tua nonna nella casa di riposo, e se mi chiami devi spegnerle l’auricolare per non farla spaventare mentre parli inglese al telefono, e poi che quando lasci la mia casa di mattina presto – mentre sono sotto la doccia- ci sono certe mattine che mi aspetto di trovare un biglietto da qualche parte e infatti lo trovo.

Epperò faccio cazzate e non ho giustificazioni. E faccio confusione.

Prendiamo un gelato in centro e ci sono due ragazze afro-belghe che fanno casino al tavolo di fianco. Mi ricordo di quella volta in pizzeria, di quei due ragazzi afroamericani figli di diplomatici della Nato che facevano casino in pizzeria, una sera di un mese fa. Ti dico: ma hai notato che non è la prima volta che ci sono ragazzi neri che fanno casino al tavolo di fianco mentre mangiamo qualcosa? No, non mi ricordo, dici tu. Non mi ricordo proprio. Ci penso un attimo e mi rendo conto che l’altra volta non eri tu, madonna non eri tu, come ho fatto a confondermi, provo a riparare e cambio argomento, ti parlo del parco e del sole di stamattina.

Lunedì sono a Barcellona per tre giorni quasi quattro, devo riuscire a fare una sorpresa ad un vecchio compagno di università.

fotografo queste righe

 

 

 

 

 

 

Fotografo queste righe che qualcuno ha lasciato sul muro vicino casa. Immagino l’autore e me lo immagino maschio, mentre scappa via da un appartamento non suo, apre la porta, esce.

Poi torna indietro e si fa venire in mente questi versi oscarwildiani. Mi sveglio/ di fianco al tuo petto/ti bacio/ alle porte dell’alba. Le googolo: non esistono in giro quindi è creazione originale. Provo ad intuire l’urgenza vandalica che lo ha costretto a metterle lì. Più tardi, lei che esce per cominciare una giornata, le scopre e capisce subito che sono dedicate a lei, anche se di lui ancora non conosce la calligrafia.

ancora mi piacciono

Ancora mi piacciono in un modo perverso quei momenti che dentro di me chiamo i momenti wtf (what the fuck), tipo ieri in casa di uno che non conosci  – sei una specie di imbucato di secondo livello, ma hai portato da bere – dove sai solo che il padrone di casa è grosso e ha i peli sulla nuca (nel 2012 ), c’è un russo che parla italiano, c’è un balcone su una piazza e piove tantissimo, ci sei tu che tra le bottiglie vedi una che si avvicina ti guarda e ti fa: ma ciao come stai, Walter?