Un comico viene licenziato per alcune frasi volgari e gratuite pronunciate alla tivvù. Tu che non hai la tivvù, leggi le frasi sui giornali e pensi che quelle parole fanno davvero un po’schifo. Cacca e pipì in bocca a persone che non c’entrano nulla con quello che sta dicendo. Tanto per dire. Il comico dice che quella è satira, ma tu sta satira non la vedi per niente. Ti sembra tutto un po’ schifoso, e gratuito, e triste. Il comico non ti è simpatico (lo hai ascoltato troppe volte ripetere con orgoglio un suo tristissimo sketch sul matrimonio) e non ti piace nemmeno la censura.
Ma il punto non è questo.
Il punto è che già sai che presto si formeranno due coalizioni, da una parte quelli che urleranno Censura!Censura! con le mani fra i capelli e la bava alla bocca, e dall’altra parte quelli che diranno Ma Quale Censura, quell’uomo è un folle, va messo da parte. Già sai che le fazioni si prenderanno a cazzotti verbali e la storia verrà rivangata per mesi e anni, mentre il comico in questione con la corona di spine sul capo andrà per teatri a fare i miliardi.
Chi da una parte, chi dall’altra, e giù cazzotti.
Ti viene da pensare che riuscire a restare in Italia vuol dire anche riuscire – quando accadono ste cose – a sentirsi da una parte o dall’altra. E’ quando non ci riesci più, quando ti pare tutto un prendere a schiaffi il vento, che cominci a chiederti cosa ci stai a fare.
sbaglio o l’hai buttata un po’ sul drammatico raf?? fra
Effettivamente per essere triste, è molto triste come cosa…
Ma non tanto per il personaggio in sè, che non è nuovo a queste uscite, quanto per tutti quelli che dimostrano che questo è il modo giusto di agire per far parlare di sè.
E’ possibile che l’unica via per divenire qualcuno o essere notato sia essere volgare e insultare gratuitamente?
Se la gente non prestasse attenzione a tutti questi, e restituisse a coloro che si esibiscono in uscite simili il giusto pagamento che si sono guadagnati, allora smetterebbero…forse…
Con giusto pagamento intendo appunto “metterli da parte”. Non come punizione o ritorsione, quanto piuttosto per il fatto che non dicono nulla di costruttivo o intelligente, nè tanto meno di nuovo o scandoloso, se ci pensate bene.
Vi sono decine di persone meritevoli di spazio, di fama, per ben altri meriti. Come mai questi vengono ignorati o poco considerati, in favore di altri (vedi il dato caso)?
Qui non è questione di volgarità o censura, ma di buon senso.
Non si può chiamare in causa la censura quando si parla di insulti gratuiti ed immotivati…
Tra l’altro non mi pare che questo comico abbia mai veramente sofferto di mancanza di libertà, e se invece è stato così, ha sempre trovato il modo di far parlare di sè con bravate del genere.
Il trucco è vecchio, vedere che gli dà ulteriore notorietà è penoso.
Ma in fondo sono parole sprecate, in Italia va così…Se si vogliono azzuffare per cazzate simili, basta lasciarli fare e starci ben lontani.
Magari si chiama in qualche altro modo, ma satira no di sicuro.
e infatti e`per quello che noi si e`da tutt`altra parte.
saluti dal calzino in tour- tappa a cork.
Se voleva essere satira , lo è stata di bassa lega. Nei confronti di un pubblico( anche affezionato) L. avrebbe dovuto usare un minimo di rispetto. Il turpiloquio a me non fa ridere, non in quell’esagerazione.
Ci si confonde un pò troppo spesso sul concetto di libertà. Ma questo, Rafeli, non credo succeda solo in Italia. 😉
credo che si possa stare in italia anche disinteressandosi di questo genere di argomenti. io lo faccio saltuariamente da 35 anni 🙂
Prendere a schiaffi il vento, che bella metafora
Ragazzi? RAGAZZI? Ragazzi? Ma avete capito che Berlusconi ha detto che in fondo era contrario alla guerra in Iraq? Avete capito che in Italia ci sono molti politici che si permettono di dire qualsiasi cosa? NON è Luttazzi il problema! è un comico, non lo è, piace, non piace: chissenefrega! Non decide per noi dalle aule di Montecitorio! Fate attenzione…
Ginevra
rimaniamo in attesa di sapere quel che succede lassù…
Attenzione a cosa? Ad un imbecille che commenta la sparata di un altro imbecille?! No grazie.
L’informazione è altra cosa. Così come la satira e la politica.
Il problema sono gli italiani che agiscono da italiani.
Angela
appunto, io me ne fotto.
ma sta casa l’abbiamo trovata?
io l’ho visto, quel programma. era stomachevole,ed io che luttazzi l’ho sempre amato. sbagliata la censura. ma lui non meritava di essere pagato, per lo schifo di lavoro fatto.
Io, che sono all’estero, e probabilmente ci resterò, e non ho visto la trasmissione (ma sono fan di lunga data), mi permetto di polemizzare con quelli che danno addosso a Luttazzi. Probabilmente sono gli stessi che dicono che Ferrara è viscido ma dice cose intelligenti. E che in generale guardano I ditI se gli si indica la luna.
Rafeli, se non vedi la satira di Luttazzi, se non vedi le ragioni per cui essa dà veramente fastidio, bè, non significa che non ci sia. Ma che non le vedi. Allora forse fai bene a rinfrescarti le idee altrove. E lo dico in senso benevolo, sia chiaro (sono quasi preoccupato per te, in effetti).
Luttazzi è una delle poche cose che mi manca dell’Italia.
scionforbai;
ma basta con sta storia del dito e della luna, non se ne puo’ piu’.
se non vedo la satira, non e’che deve esserci per forza.
luttazzi con le sue interviste ha fugato ogni dubbio sull’accaduto, cercando di arrampicarsi sugli specchi.
ferrara e’un viscido che dice cose viscide, se vuoi saperlo.
rafeli sloggato
l’emigrazione di questi tempi mi sembra una scelta davvero moderna, brillante
Che banalità e che tristezza quel numero sul non-pompino matrimoniale; non l’avevo mai ascoltato e sinceramente accredita e rafforza il mio pensiero su L. In questi gg mi sono imbattuta in svariati forum, oh sto L. ha strenui sostenitori nemmeno fosse un premio nobel. Personalmente credo che il più grande guaio fu commesso all’epoca dell’editto bulgaro, quando il nano accostò la figura di L a quella di Biagi, facendone così inutilmente un martire, senza che costui meritasse effettivamente di diventarlo. E poi basta pure con sti martiri. Io rimango qui, qui è la mia vita, con o senza “cacca”. Non fuggo ed è una scelta, come è altrettanto una scelta andare via.
Baci dal Salento
triste un cazzo
ne riparliamo quando ti sarai sposato