Fra le cose che non si possono spiegare c’è la gioia di avere il confine italiano distante un migliaio di chilometri, e cioè distante quel tanto che basta ad andare in giro in bicicletta ascoltando rino gaetano e morricone nelle cuffie, per sentirsi italiano come pare a te. Perchè io alla fine sono contento di essere italiano, è solo che non mi piacciono gli effetti collaterali.
Però sono contento, eh.
Poi sgusci in fra le stradine del centro e devi fermarti un momento perchè c’è l’ingorgo delle biciclette e non si passa più: proprio in quel momento c’è Rino che canta «Ma a tolto il cane/ Escluso il cane /tutti gli altri son cattiviii» e tu ti ritrovi improvvisamente ad abbracciare una ragazza bionda con una collana di fiori attorno al collo che tiene in mano un cartello con la scritta “Free Hugs”. Una ragazza bella che non l’avresti detto mai – a vederla da lontano – che potesse puzzare così tanto di cipolla. Ma le cose per conoscerle veramente devi esserci vicino. E in generale il senso di queste quattro parole, e il succo della sensazioni di questo mio pomeriggio a scarpinare per la città, è che le cose per capirle veramente ci devi essere dentro. Per cui non chiedetemi come sto, venite a toccarmi la fronte di persona, venite a guardarmi negli occhi, e poi fatevi un’idea.
Comunicazione interna per il me stesso fra dieci anni: Non ti ricordi cosa hai comprato coi soldi del tuo primo stipendio? Un paio di pantaloni kaki in offerta a 25 e 90, forse troppo corti ma del colore giusto. Poco prima una commessa obesa è venuta a stanarti in camerino perchè il negozio stava chiudendo. All’uscita sei stato schiaffeggiato dall’odore della Loempia vietnamita, una cosa fritta di verdure e pollo che avevi provato una settimana prima. Non ti era piaciuta, ma già sapevi che l’avresti riprovata per poi poterlo raccontare in giro.
Lo so che non c’entra un cazzo ma stavolta mi sto preoccupando davvero……tu sei il fratello del carciofo! (Grande Moro sempre)
Dillo dillo, dilla la verità!
“Escluso il cane” è la sua canzone preferita di Rino.
Basta, sei stato sgamato.
Una che non puzza di cipolla =P
Beh, la ragazza bona ma cipollata non l’avevo ancora considerata.
Devo stare attento.
“Perchè io alla fine sono contento di essere italiano, è solo che non mi piacciono gli effetti collaterali.”
concordo.
Secondo me, abbracciare a gratis svilisce e sminuisce il gesto.
non ti facevo tipo da pantaloni kaki..
“Una ragazza bella che non l’avresti detto mai – a vederla da lontano – che potesse puzzare così tanto di cipolla. Ma le cose per conoscerle veramente devi esserci vicino.”
bellissimo
sapessi, mica perché sono belle son perfette, ti farei conoscere qualche modella, tipo.
morricone forever
Caro Rafeli, se mai dovessero esserci per te momenti tristi, prova solo per un momento a immaginare una trovata come Free Hugs nella piazza principale del tuo paesello.
meglio cipolla di aglio!
rafé se vengo ad utrecht, niente loempie vietnamite nei paraggi che c’ho lo stomaco sensibile.