Quel lumacone di Moccia che si autoparagona contemporaneamente a Muccino (e vabbe’) e a Nick Hornby (seee, certo) nel tempo di una sola dichiarazione. Del resto ce lo vedo proprio bene Nick Hornby che ti intitola il prossimo libro “I am sorry but I call you love”. Comunque, siccome i paragoni sono gratis, facciamo che oggi mi sento il nuovo Will Smith, anzi No, il nuovo Francois Mitterand, anzi No, il nuovo Ciccio di Nonna Papera.
io oggi mi sento molto margherita hack invece, sisi.
moccia ha sulla coscienza una generazione di rincoglioniti.
Da uno che sul suo sito personale ( http://www.federicomoccia.it/ ) ha una fragola con la bandana, no dico, chettiaspetti.
Una fragola con la bandana. Con la bandana.
io molto kate moss, o anche julia roberts interpretando erin brocokovic o come si scriva.
consiglio la visione:
http://it.youtube.com/watch?v=1LTnhhQswBM&eurl=http://web20.excite.it/news/7124/Scusa_ma_ti_chiamo_amore_il_trailer_parodia
non li voglio vedere manco dipinti tutti sti mucci&Co..
“E’ bello amare”
Certo, uno che dice una frase profonda come questa non può che paragonarsi a Nick Hornby
anch’io, anch’io! voglio essere la nuova jane austen. anzi no! la nuova elsa morante. anzi no! la nuova lempicka. anzi no! la nuova jacqueline kennedy.
insomma, ho un sacco di idee su chi mi piacerebbe essere, non è che il corriere mi vuole intervistare?
A roma è già “er-moccio” o – per mantenere il paragone col muccino “moccichino”
(moccio=muco che cola dal naso
moccichino=fazzoletto per il naso) e c’è una petizione che lo vuole legato insieme a tutti i lucchetti e le catene al palo delle luce su ponte milvio. Io ho sottoscritto!
Firmato: laura morante e einstein (scusate ma oggi ho uno sdoppiamento della personalità e il super-io in delirio di onnipotenza!)
Ecco pensandoci oggi mi sento Dio.
Ogni generazione ci ha avuto le sue belle pallalpiedo che si chiamavano “romanzi di una generazione”.
Ecco non so se il paragone è adeguato, ma avete mai provato a leggere On the road di Kerouac? A mio avviso, una monotonia illeggibile.
Negli anni Ottanta imperversava Volevo i pantaloni, su cui non mi esprimo (come il fratello figlio unico di Rino Gaetano, infatti, io non giudico mai un film senza averlo visto, né un libro se non l’ho letto). Ma veniamo agli anni Novanta. Scommetto che nessuno di noi si è ancora ripreso dal trauma di Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Ché, almeno, Moccia, nei primi tempi, era umile e sembrava non voler pretendere di avere una rilevanza letteraria che adesso invece si autocompiace di avere. Invece Brizzi credeva davvero di essere l’erede di Kerouac (checculo!).
Annuzza:
concordo su Kerouac, una palla.
E sul resto?
Quanto a Moccia, ho seguito il consiglio di LadyR, e sono andata sul suo sito. La fragola con la bandana è il simbolo più kitsch e più geniale che veda dagli ultimi vent’anni.
qualunque commento lasciato da “alfonso signorini show” appartiene a un mondo parallelo di cui secondo me e’ meglio stare lontani…
concordo su tutto: kerouac, brizzi (bri-zzi!)…
p.s.ho visto la bandana. oh-my-god.
e io sono carla bruni..miii ma ma moccia avrà sbattuto la testa?
Io vedrei il lato positivo del Moccia. Almeno le sue storie,in qualche modo, spronano alla lettura di un libro(e non solo al Cioè, se ancora esiste) la new gneration. Certo, la speranza è che ,col tempo, acquisisca una certa consapevolezza… !
baci.
Entina, le sue storie spronano alla r i c e r c a di un libro.
Cioè esiste, eccome, anche online http://www.cioe.it, consiglio a tutte le signorine i test di questo mese, o un giretto con google map sulla casa di Muccino.