Nei film, quando si verificano catastrofi e tragedie personali, i protagonisti riscoprono l’importanza delle cose importanti, degli affetti veri, delle cose “che contano davvero” qualsiasi cosa sta frase voglia dire.
Nella mia vita, nella quale recentemente mi trovo ad ascoltare notizie brutte o bruttissime di persone a me vicine, l’effetto e’ invece quello di rivalutare l’importanza dell’edonismo, del godere a prescindere da tutto, come se in fondo nell’irrazionale imprevedibilita’ della vita, solo questo abbia davvero un (minimo) senso.
Ieri sera ho saputo che è morta la donna più vecchia del mondo. Tempo fa le avevano chiesto quale fosse il suo segreto e lei aveva risposto: mi son sempre fatta i fatti miei. Ne ho concluso 1. che se vado avanti così io non vivrò molto a lungo 2. che il perseguimento del proprio piacere – qualsiasi cosa significhi – è in effetti l’unica “cosa che conta davvero”.
Anche a me è successo e l’ho vissuto come una riscoperta delle cose che contano davvero, forse perchè sono un’edonista nel profondo o forse perchè non sono profonda affatto.
Però, cercando il piacere, l’ho trovato sempre negli affetti più veri quelli, rari, che puoi condividere con coloro a cui vai bene come sei o che sono grandissimi bugiardi
inferenza interessante. però io ad essere edonista mi fa pensare d’esser come un mulo che procede continuando a fissare la carota – il proprio appetito immediato – e nn si accorge del paesaggio circostante per modo che – una volta mangiata la carota – non ricorda nulla. hai una buona memoria??