Consideravo che alla fine il dolore che uno riceve in dono – volontariamente oppure No – poi finisce per restituirlo ad altri.
Ma non secondo il principio dei vasi comunicanti: tanto mi hai causato, tanto causero’. O almeno non per me: mi vedo piuttosto come uno di quei cristalli dalla superficie irregolare, che attraversati da un raggio di luce, la scompongono in tanti colori ed in tante direzioni diverse.
In effetti ci sta bene proprio come immagine, perche’ restituisco qualcosa di gioioso e colorato (ai miei occhi) che pero’ e’ comunque dolore, in un certo senso, e’ comunque mancanza, in un certo senso. E mi diverto pure.
Bah.
Temo sia proprio vero. E mi ci ritrovo abbastanza.
concetto da approfondire please, se puoi.
eh, come si fa.
a me è capitato di accorgermi che “restituisco” freddo. talvolta gelo. ma non riesco a spezzare il circolo vizioso e non è piacevole. è come esser(si) intrappolata
in effetti anche freddo, ma non mi veniva la metafora.