Le cose da ricordare per adesso includono l’autista del bus che nel traffico di Napoli bestemmia per un sorpasso azzardato e poi urla non lo fare cchiu’, un aperitivo a salame e vino rosso in spiaggia a Novembre con centinaia di persone ed io che arrivo per ultimo, ma non per fare il figo, solo perché c’era lo sciopero dei treni della Circumvesuviana.
A parte questo, un giro nella Circumvesuviana lo consigli a tutti (se sono abbastanza massicci per fare a spintoni ed entrare superando la calca in periodo di sciopero), lo consigli per la dose massiccia di neorealismo che ne deriva, soprattutto se hai seduta di fronte una tipina nata nei tardi novanta che non smette mai di telefonare e dopo trenta minuti conosci tutta la sua vita, progetti futuri e programmi per la serata.
Le cose da ricordare e’ essere scambiati per stranieri quattro volte in una giornata, quattro volte in modo eclatante e poi altre volte in cui alla fine non riveli l’identità e quindi puoi ascoltare indisturbato discorsi di italiani. In pratica sei diventato trasparente, solo che non puoi entrare nei bagni delle donne. E poi da ricordare c’e’ che ti fanno arrivare un’automobile per portarti da un posto all’altro, una specie di taxi senza la scritta taxi, l’autista e’ già davanti al volante, un altro si avvicina alla portiera posteriore e la apre, quindi tu – che alla fine resti un coglione – pensi che debba entrare in auto con te, invece la porta la apre per te, coglione che ti accomodi dietro pronunciando un Ah Gia’ avendoci una banana in mano mangiata per meta’. Ti accomodi sul sedile e pensi che non conosci la traduzione esatta in italiano di naïve.
Ti è piaciuto essere diventato trasparente?
piaciuto, si.
in effetti, “genuino”?
non calza bene. perche’ poi genuino ha altre espressioni in inglese, che non siano naive.
Ingenuo? Sprovveduto?
Ad ogni modo, io ho fatto solo un giro in Circumvesuviana. Con l’ombrello, perchè ci pioveva dentro, e circondata da turisti tedeschi che guardavano allucinati i fiotti d’acqua che bagnavano i cavi scoperti tra un vagone e l’altro.
mi hanno raccontato che e’ un’esperienza condivisa da molti, la sensazione di carro bestiame e trenino sudamericano
In italiano non lo so …. ma in napoletano lo tradurrei come “maccarò” che non è offensivo.
Sei rimasto “comm’a ‘nu maccarone”! 😉