Sarà interessante solo per me, o indicativo di una follia contemporanea soltanto per me, ma l’altro giorno al Tg3 prima hanno fatto la lista dei suicidi “causa crisi” degli ultimi giorni, e poi hanno detto che “causa crisi” ormai si sentono in giro storie incredibili di giovani che abbandonano la ricerca di un lavoro coerente con i propri studi per dedicarsi ad altro. Per esempio all’agricoltura, dice la giornalista. Per esempio Tizio, dice la giornalista, che invece di fare l’ingegnere ha deciso di darsi all’agricoltura.
Caspita caspita – penso io – sentiamo sta storia.
E poi la storia non era affatto quella di un ingegnere che aveva abbandonato il sogno di fare l’ingegnere “causa crisi” e che si era reinventato contadino per campare, ma un faccia da ebete ex studente di ingegneria che “dopo qualche esame” aveva abbandonato gli studi per guidare il trattore nell’azienda del padre. Cioè in pratica uno come ce ne sono tanti, come sempre ci sono stati e sempre ci saranno: quelli che abbandonano perché non ce la fanno, o perché non fa per loro.
La differenza è che la follia contemporanea sta offrendo scuse preconfezionate a tutti, perfino al faccia di ebete autista di trattore “dopo qualche esame” all’università. Scuse da riscaldare al microonde e usare senza ritegno. Tutto viene rivisto e filtrato attraverso le lenti del vittimismo.
Ma avrei pagato per assistere dal vivo alla scena di una troupe televisiva che segue un trattore, e un cronista che nel campo di sterpaglie allunga il microfono al ragazzo, e lui che giustifica la sua scelta parlando vagamente di altri amici più grandi che una volta laureati non trovano un lavoro facilmente. Avrei pagato.
E la scena nel suo insieme, vista dall’esterno (quindi ad includere pure il cameraman che inciampa nelle zolle di terre, il padre emozionato dell’ebete che si emoziona poco distante fuori inquadratura) sarebbe stata una bella rappresentazione artistica della follia contemporanea.
ti potrebbe piacere “To Rome with Love” e la follia delle interviste inutili.
comunque anch’io ultimamente ho pensato di darmi all’agricoltura, proprio di andare a zappare la terra. ma solo perché mi sembra di aver perso il contatto con la realtà, nel lavoro che faccio.
ma il film non fa cacare?
mah, non è all’altezza di altri di Allen, ma a me non è dispiaciuto
Anche Renzo Bossi nonostante la sua laurea ha detto che adesso vuole farsi contadino. Gli manca il lavoro manuale. Essì..