panem et vangae

La colpa dei casini nevosi a Roma non puo’ essere solo colpa di Alemanno. Voglio dire, innanzitutto e’ Roma. Il 26 gennaio le Iene hanno mandato un servizio (googlando si trova il video) dove mostravano l’assenteismo sfrenato dei dipendenti pubblici della capitale, le loro passeggiatine al bar, il loro andare a fare la spesa dopo aver timbrato. Davanti all’evidenza dei filmati nessuno ha trovato il coraggio di accusarli: non i colleghi, non i sindacalisti, non i consiglieri comunali. Poi dopo il servizio, immediata indignazione post-televisiva, e quindi by definition, sterile (perche’ non fondata sul sentire comune ma sulla drammaturgia prestabilita dell’indignazione).

Se prendi questo esempio e lo unisci alle altre cose che si sanno e che si vedono – Si’ e’ un pregiudizio, Si’, ed e’ periodicamente confermato – allora arrivi alla conclusione che ci saremmo stupiti del contrario, e cioe’ che in caso di emergenza le cose a Roma fossero funzionate. Il fatto che siano accaduti casini terribili, mi pare invece il naturale corso degli eventi. Tutto il clamore e’ quindi paradossalmente incomprensibile.

Ma poi, ecco che si aggiunge il fattore Alemanno.

Perche’ uno puo’ pure avere il dubbio che la colpa non sia sua, che forse l’uomo sia davvero competente e accorto ma sovrastato da una citta’ ingovernabile. Pero’ poi ti arrivano le immagini di Alemanno che spala la neve e allora ecco che ogni dubbio residuo viene cancellato. Abbiamo la certezza che sia un collione.

Anzi No, mi correggo e spiego meglio.

Abbiamo la certezza che tu abbia dei propositi collioni – Alemanno – perche’ il tuo ruolo non e’ quello. Se ti hanno messo a fare il sindaco, quello devi fare. Devi coordinare. Il sindaco spinge i bottoni, che nun ce lo sapevi? Le immagini di te che spali la neve sono la prova provata e inconfutabile di un tuo errore, di una mancanza. Quante ore hai spalato? Due? Quattro? Bene, per quattro ore, durante un’emergenza gravissima che richiedeva decisioni immediate e ponderate, non hai fatto il tuo dovere. Non eri al tuo posto (Alemanno, posi quella vanga cazzo!). Perche’ non ti denunciano visto che ci sono cotante prove?

Abbiamo la certezza che ti rivolgi ad un pubblico di collioni, perche’ se tu credi che le immagini di te con la vanga in mano e gli stivaloni siano una cosa utile per ottenere consenso, se credi che abbiano presa sul tuo pubblico, allora una di queste e’ per forza vera: o hai la certezza di essere sostenuto da dei collioni senza speranza, o vuoi trattarli da coglioni, oppure sei tu che sei molto molto collione.

7 pensieri su “panem et vangae

  1. Tu sei un mito…
    Collegandomi anche al post precedente, il piacere che uno prova nel leggerti (che e’ soggettivo ovviamente) e’ non solo dovuto al fatto che sai scrivere e che si percepisce chiaramente che ami farlo e che ti diverte farlo, ma e’ soprattutto dovuto al fatto che non sei mai banalei: hai un cervello, come tutti, ma a differenza di molti, il tuo cervello e’ pensante ed inoltre sai esporre con molta semplicità il TUO pensiero così unico…
    Hai un talento non da tutti.
    E’ un piacere leggerti, ribadisco!

  2. credo che si sarebbero perdonati i casini a Roma come si sono perdonati da tutte le altre parti d’Italia in queste e in altre occasioni (anche se sono felice di dire che a Milano non c’è stata sensazione di emergenza nemmeno per un minuto, esattamente come doveva essere). quello che non si può perdonare ad Alemanno è di aver dato la colpa a qualcun altro. lo scaricabarile proprio no.

  3. ‘Alemanno posi quella vanga, cazzo!’ è mitica. Nell’infinita tristezza del tutto, certo. ma mitica.
    Anche io ho pensato che non era il suo lavoro spalare la neve, ma non avrei saputo spiegarlo così bene.
    Lì a Brussels come si sta a emergenza neve? (che poi, ‘emergenza neve’ ci starebbe se fossimo a maggio, non a gennaio/febbraio..anche questa, non me la so spiegare..)
    Ste

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