Che Luttazzi soffrisse di scarsa creativita’ da queste parti lo si sospettava da tempo, qui e qui. Un tonfo di tali dimensioni pero’ non se lo aspettava nessuno.
Invece di leggere le centinaia di battute copiate – a volte interi monologhi lunghi minuti – basterebbe vedere questo video. Per anni i fan hanno sostenuto che la sua volgarita’ fosse imprescindibile “perche’ voi siete ignoranti, la satira si fa cosi’” (non proprio vero); oppure, a chi non apprezzava rispondevano con deliri fuori luogo del tipo “preferisco lui alle battute di Zelig o chi ride al Bagaglino” che e’ un comodo modo di sgusciare dal discorso.
Oggi del personaggio resta forse solo cenere. Ma cosa resta da dire oltre Luttazzi? Che usava i “cazzi” come le tette al Bagaglino, eppero’ lo si definiva ugualmente arguto e cinico. Intelligente. (oggi lo sappiamo invece disonesto, e cosi’ tanto da far sorgere dubbi pure sull’intelligenza). Perche’ tutto sto favore, dunque?
Il fattore antiberlusconista certamente lo riparava da giudizi ponderati, ma questo non spiega tanta benevolenza, e per cosi’ tanti anni. Era capace di scegliere bene le battute di altri? Forse. O forse semplicemente parlava veloce, col piglio di chi la sa lunga. Con la faccia un po’ bruttina del secchione. Che siccome ha quella faccia, e’ di certo intelligente. E arguto. In un mondo dove conta il Come molto piu’ del Cosa, il suo piglio era un Come molto molto efficace. Uno che parla cosi’, certamente la sa lunga. E’ intelligente. E’ forse meglio di me. Allora lo apprezzo. Se lo attaccano, invento tutta una serie di giustificazioni che lo pongono (e quindi MI pongono) al di sopra di chi non lo apprezza. Una proiezione di se’ sul vincente, come il tifoso di calcio?