Dopo venti giorni di mancata automobile per mancanza di targhe, eccomi di nuovo sulle quattro ruote. E il Paese Basso e’ in assoluto il luogo dove ti rendi conto che la macchina certe volte non serve. Io poi vengo dal paesello del Salento dove pure per fare cento metri si prende la macchina, e quando ti capita di muoverti a piedi ti senti come Keanu Reeves in Matrix che esce dalla realta’ virtuale. Va bene, solo per dire che la macchina anche se non ce ne rendiamo conto e’ un lussissimo, una cosa che se ti fermi a pensare, e’ incredibile. Poniamo che devi spiegarlo ad uno che viene da Plutone. C’e’ sto parallelepipedo smussato di acciaio e plastica e vetro – gli diresti – che e’ mio perche’ ci infilo la chiave, e lo uso per muovermi in giro, e occupa un determinato volume di spazio del nostro mondo e gli altri (che pure sono uguali a me) se anche non lo fossero contrari (al fatto che io occupi una porzione di volume del mondo con plastica e acciaio) non potrebbero farci nulla che tanto io lo faccio lo stesso. E poi pensa – diresti al Plutonese – che in ogni macchina ci sono tipo 5 posti eppero’ 4 di questi sono quasi sempre vuoti. Quelli tre di dietro praticamente sempre a meno che non ti sei riprodotto. A proposito, come vi riproducete voialtri su Plutone? Eccetera eccetera.
Dell’articolo che vi giro
( http://www.earthpolicy.org/index.php?/press_room/C682010_datarelease5 ),
mi ha colpito una cosa:
nel 1978 i giovani americani (sedicenni) che prendevano la patente erano 12 milioni, oggi sono 10 milioni.
Nell’articolo si spiega il fenomeno facendo riferimento al fatto che l’automobile non è più uno "status symbol" (oggi lo sono gli smart Phone e gli strumenti tecnologici) e che la socializzazione al mezzo non avviene in maniera potente come un tempo.
Non è da sottovalutare il fatto che, se è vero che l’automobile in un contesto rurale rappresenta uno strumento di mobilità…è pure vero che in un contesto fortemente urbanizzato l’automobile finisce con l’esseree uno strumento di immobilità
A me sembra un’indizio di un reale passaggio da un tipo di società ad un altro: dal post-industriale al post-X.
In tutto questo, mi sembra opportuno segnalare che in Italia, controtendenza rispetto ai trend mondiali si è appena abbassato l’obbligo scolastico.
Semplificando: i nostri quindicenni andranno a lavorare in miniera o in fabbrica in automobile mentre i giovani degli altri paesi progetteranno gadget tecnologici comodamente seduti in casa loro …utilizzando il telelavoro.
Ciao
Massimo
Da quando ti leggo mi è sembrato di capire che sei salentino. Bene, anche io, soltanto che sono del capoluogo, altrettanto bucodiculo anch’esso. Mi è anche sembrato di capire che sono molti molti anni che nel salento ci vieni solo per vacanza. Ecco, vorrei farti notare che in questa manciata di anni son cambiate moltissime cose qui. Io porto la mia modesta esperienza di individuo che non usa l’auto, viaggia regolarmente in bici o a piedi zaino notebook in spalla e borsone etnico nel cestino. Siamo tanti. Stiamo diventando sempre di più. Questa del salentino che si sposta solo in auto anche per fare centro metri sta diventando sempre di più una leggenda metropolitana dei fuori sede che qui vengono solo in vacanza. Esempio paradossale, fino a qualche anno impensabile: sabato scorso, focara a novoli, concerto di capossela. Tutti in treno e in navetta dalla stazione di lecce. Quelli in auto venivano solo dai paesi limitrofi. Eravamo tanti, tantissimi. Anche queste piccole cose, credimi, ti fanno inorgoglire dell’aver fatto la scelta consapevole di restare, senza stare fermo immobile a guardarti le punte dei piedi e ad acquistare suv. Quando sei perfettamente consapevole che questi discorsi distorti, in altri posti del mondo non c’è nessuna necessità di farli perchè si va in bici da cent’anni, costa fatica ammetterlo, ti vergogni un pò. Ma è bene sottolinearle certe cose, son piccole soddisfazioni di chi resta a presidiare il cambiamento. Concedicelo, dall’alto dell’evoluto paese basso. Baci
Matri:
non si tratta di evoluzione. Il Paese Basso e’ retrogrado per tantissimi (tantissimi!) aspetti rispetto al Salento. Io ti dico: vieni nel mio paesello di provincia, e se vedi tre biciclette in tutta la citta’, hai vinto e ti offro una cosa. Sono andato via dieci anni fa e non e’ cambiato nulla. Anzi No, hanno fatto una pista ciclabile a vicolo cieco. E dopo due anni dalla costruzione, questa estate per la prima volta ci ho visto una bici. I treni e le navette si usano per i grandi eventi con tantissima gente. Nei paesini, i Suv ci sono eccome.
Comunque, Raffaè, una cosa lasciamela dire: anche a me che sono di Trento, che è un po’ più a Sud di Plutone, il fatto che tu abbia la macchina nei Paesi Fitti Fitti ha sempre fatto strano… Sei tipo l’unico straniero, tranne il russo che si è comprato il Mercedes con il primo anno di stipendio.