Certe volte guardo la filazza di libri che mi porto appresso di casa in casa, la guardo trattenendo il respiro – le voglio bene, alla mia filazza di libri ingombranti – e penso: questi sono i libri che mi sono portato appresso nell’ultimo anno e mezzo. Li infilo nelle scatole, quelli restano nelle scatole per mesi, poi vengono fuori, poi tornano dentro. Eccetera. E sono solo i libri letti in questo anno e mezzo, e sono tanti, e gli voglio bene. Quello che penso e’: cosa sarebbe successo se avessi sempre avuto i soldi per comprare i libri che volevo, invece di prenderli in prestito per anni dale biblioteche. Cosa sarebbe succeso se avessi vissuto sempre nello stesso posto, o al limite con piccolo variazioni ma non di centinaia o migliaia di chilometri. Sarebbe successo che adesso avrei una biblioteca bellissima, che mi coprirebbe tutta una parete di una camera, o forse due, dal pavimento fino al soffitto. Ci sarebbero libri che si riempiono di polvere, che si accumulano negli anni e dopo anni ti dimentichi la trama e poi tornare a rileggerli, e a volergli bene di nuovo, ad annusare le pagine di nuovo. Se penso alla gioia e al calore che la mia attuale fila di libri mi offre, seppure cosi’ eterogenea e sgualcita, se penso a questo, poi penso alla mia biblioteca che non e’ mai stata, e mai sara’, perche’ pure a vincere alla lotteria e comprarli tutti nuovi non e’ la stessa cosa. Sono pensieri come dopo un aborto, che pensi ad una cosa che sarebbe potuta essere, e non e’ stata, e comunque ci puoi girare attorno quanto vuoi, ma non sara’ mai.
questo è uno dei post più belli che tu abbia mai scritto
io ci penso spesso ai libri presi in biblioteca e quindi assenti nella mia libreria. mi mancano così tanto che trovare le tue parole mi fa sentire meno "cattiva" nei loro confronti.
ci penso anche io spesso, ai libri che adesso avrei se fossi stata più stanziale.
e se poi sono anche sgualciti, c’è più gusto.
Il profumo, quello dei libri nuovi che nessuno a parte te ha mai sfogliato, e quello dei libri che hai prestato ( e sono tornati indietro) è la cosa che mi intriga e cattura per prima…
rimane anche dopo anni
Magdalia
niente è impossibile: io ci spero ancora, nell’abolizione della proprietà privata.
Mio caro,
in attesa che Egli (e tu sai a chi mi riferisco) s’appalesi e dica che la cosa SI FA (ma mi sa che lo sprono a farlo, foss’anche per dire che non si fa), questo tuo post mi ha fatto ricordare un pezzuncolo che scrissi anni fa per Vibrisse. Qui:
http://www.vibrissebollettino.net/archives/2007/01/come_si_leggono_37.html
enjoy
livio