Una macchina va a cadere nello stagno qui davanti a casa, dove per "qui davanti a casa" non intendo "nei pressi" o "da queste parti", ma proprio qui, fuori dalla finestra. La macchina ha fatto pluf nel fiume, e io mi chiedo quanto ancora mi serve per abituarmi a questi corsi d’acqua dappertutto, e a queste papere che in coppie la mattina attraversano la strada sculettando, a questi gabbiani ad altezza di balcone.
Cossiga, scrivendo un libro intitolato "Gli italiani sono sempre gli altri" ha detto in una riga praticamente tutto, al punto che non ci sarebbe bisogno di aprire il libro e non ci sarebbe proprio bisogno di aggiungere altro. Facendo finta di non conoscere questo rigo rivelatore, è molto interessante il risultato di sto sondaggio secondo il quale solo il 4% degli italiani ammette di aver usufruito di una raccomandazione.
Domani mattina si va a Parigi con la Meisje, a fare finta di essere alta società che si nutre di baguette per qualche giorno. Aprite le finestre di tanto in tanto per cambiare l’aria, mentre sono via sennò poi torno e mi assale il tanfo.
in effetti il titolo è illuminante, perché si deve essere sprecato, lui o chi per lui a scrivere anche il libro intero? buona vacanza
ma se non altro adesso citando la frase posso dire: l’ho letta da rafaeli, così evito di dire cossiga e faccio più bella figura.
mi raccomando….
ma dai, prendi in giro le papere e poi voi andate a fare i piccioncini a parigi..:)
Annina
buon week end francofono, allora!