mentre siedo in poltrona

Mentre siedo in poltrona, la Meisje – che invece è in piedi – accavalla una gamba e riesce a sedersi anche lei nella stessa poltrona, ma dietro di me. Come due che vanno insieme in motorino, di quei motorini dove la sella è una sola. Mi dice che servirebbe un filo conduttore per trasmettere meglio l’affetto. Io le chiedo se intende qualcosa come quel gioco da bambini del telefono fatto coi bicchieri di plastica collegati con un cordino e lei mi risponde di Sì (ma allora non si giocava solo al Sud, con sta cosa del telefono di bicchieri!) epperò poi penso che il cordino, in quel gioco, per farlo funzionare bene bisognava tenerlo teso, e se ci mettiamo ad usare un cordino così, poi dovremmo stare lontani almeno per la lunghezza del cordino, per mantenerlo teso, altrimenti l’affetto non riuscirebbe a trasferirsi. E allora le propongo come alternativa il tubetto giallo delle tastierine a fiato che si usavano a scuola nell’ora di musica, lei dice che schifo si riempivano di saliva che era uno schifo, ma io sono convinto invece che servirebbero molto meglio lo scopo del cordino.  

Paolo Virzì che si sposa la ventinovenne, aveva un faccione simpatico, adesso mi sta simpatico di meno.   

7 pensieri su “mentre siedo in poltrona

  1. Carissimo,
    qual buon vento ti portò sul mio morto sito? Che aggiorno con cadenza biannuale? Come stai? Molto bene grazie, mi dicono.
    Io sto molto bene tra un po’, grazie, ti dico. In preda a quelle sfighe di passaggio. Come la tonsillite. Ma che una volta l’anno si fanno, poi non tornano. Almeno si spera. Un bacione, Fra

  2. con le lattine al posto dei bicchieri di plastica l’effetto è moltiplicato.ma è abbastanza facile tagliarsi quando si fa il buchino per il filo…almeno, ho il ricordo che fosse difficile per me all’età in cui lo facevo!:)

  3. che bello 🙂
    adesso mi commuovo però. io per trasmettere l’affetto devo usare i postini e i piccini viaggiatori perchè sono ancora una romantica e solo il virtuale non mi basta. però mi piacerebbe poter colmare la distanza con una tastierina sbavosa :*
    sandra

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