C’è troppa troppa gente che vedo solo a natale e pasqua, tutti questi anni da emigrante si fanno sentire. Troppa gente a cui stringo la mano due volte l’anno e ci conosciamo da sempre ma non sappiamo più cosa dirci. Cosa ci diciamo? Io non so cosa dire, certe volte sono bravo a riempire il vuoto con parole insignificanti e battute analcoliche ma poi ci guardiamo in silenzio, e finisce lì. E poi ci sono quelli che si sposano e fanno figli. Che si sono riprodotti. I tuoi coetanei che si riproducono. Con quelli che si sono riprodotti, parli del figlio. Cacca e pipì tutto bene? Dorme? Mangia? Per riempire il vuoto saresti capace di metterti a recitare una poesia di natale o a suonare Bianco Natale con le pernacchie.
Il Cuggino Rasta ha accorciato i rasta e i pezzi di rasta tagliati sono conservati in uno scatolo di telefono cellulare. Il Cuggino Rasta ha detto che una sua collega di lavoro – perché adesso il Cuggino lavora – che una sua collega gli suscita delle emozioni, ma che nel frattempo si tiene allenato con altre due o tre. Ha detto esattamente Tre ma io tendo a minimizzare sennò poi dice che esagero quando scrivo di lui. Il Piccolo è stato bocciato all’esame e ci pensa spesso, si ferma nel bel mezzo dei discorsi e ti dice: Mi hanno bocciato, ma ti rendi conto? Il sabato sera in tutto il paesello non trovi nessuno, trentacinquemila abitanti e per strada non c’è nessuno. Nella piazza centrale siamo quattro pazzi che ci scrutiamo nelle palle degli occhi mentre un cane randagio miscellaneo scodinzola ai piedi di Billigiò, il quale prontamente risponde mollando uno scorreggione etilico che ci fa muovere tutti di venti metri, per riposizionarci in cerchio un po’ più distanti da questa hiroshima improvvisata e simpaticissima. In tutto il paesello ci sono più Mini bmw e Smart ForFour di tutta l’Olanda messa insieme. Colgo l’occasione per un caloroso augurio di buona natale e felice anno nuovo a tutti i possessori di Mini bmw e Smart ForFour del mondo ma soprattutto a quelli del mio paesello. Siete fortissimi, siete ricchissimi e bellissimi. E anche al possessore di sto enorme macchinone che ieri mi ostruiva il passaggio in una strada scassata. Qui a macchinazze chiccose siamo i primi e non ci batte nessuno.
Per la maggior parte del tempo ho un certo freddo e non mi va di vedere nessuno. Mi piace solo dar da mangiare ai pesci nell’acquario e grattarmi in un posto preciso del cranio che a parole non mi viene da descrivere. Cosa posso dire, i tempi sono questi. Ovviamente l’augurio di cui sopra è esteso – in una declinazione diversa – anche a tutti i palloni Wilson che passano da qui. Tante belle cose.
auguri, rafaeli
Il ritorno al paesello due volte l’anno secondo me ha il suo perché, ritornare dove siamo nati e vederne i cambiamenti dà un sapore diverso alle feste. (per non parlare degli amici che si riproducono, per non parlare…)
Natale vale la pena solo per questo.
Ah, Auguri!
il mio pensiero va sempre a lui…ma silvano??
Eh, il cuggino rasta ci mancava. Ma soprattutto l’evoluzione lavorativa è notevole.
hanf:
eh, silvano è nervosetto ma sta bene, e ringrazia per l’interessamento.
Buon Natale, in ritardo. E allora Buon Anno. Che poi perchè si dice solo al 1 gennaio? Buon Anno andrebbe augurato tutto l’ anno. Troppo spumante eh?
Lo “scatolo” è proprio una parola che mi fa sentire a casa… anche qui nel nord
Tocchia
hai ragione, nulla batte una bella grattata di cranio. auguroni!
è il primo anno che non torno a natale al paesello, e in effetti, non mi è mancato in modo viscerale come credevo.
tante cose a te, rafè.