e appunto dicevo

E appunto dicevo, se mi ringraziano in pubblico finisco per arrossire. Però a tutto ci si abitua.

 

Oggi ho detto addio ad uno dei posti dove lavoro e per la terza volta mi hanno ringraziato in pubblico. Mi sono sforzato di pensare ad altro, e non sono arrossito. Non è timidezza: infatti parlo in pubblico tutto impettito. È mancanza di barriere contro le cose belle. Non sono cosebellofobo. Mi hanno regalato una bottiglia di champagne, ho detto beviamola insieme dopo sta bottiglia di champagne, per esempio con i dolci che vi ho portato.

 

Non ci siamo riusciti, e oggi per la prima volta in vita mia dormirò con una bottiglia di champagne nella camera da letto (ché lasciarla in cucina con Spitty Cash & co potrei ritrovarla piena di mozziconi di sigaretta).

 

Sono giorni da Addio ai Monti, però è tutto piatto, non ci sono i monti. Ci sono solo gli addii.

 

Poi una cosa che mi è spuntata addosso all'improvviso è che mi faccio volere bene. La gente improvvisamente pensa che sono una nice person. In realtà non è così – non credo – la realtà è che invece sono io che ho sempre avuto un istinto nel riconoscere e avvicinare le persone buone. Volete persone buone? Cercate tra le persone con cui parlo di più. Tra le persone che con me durano di più.

 

E siccome sono giorni da Addio ai Monti ci metto tantissimo ad andare in qualsiasi luogo. Faccio lunghi giri con la macchina per prendere nota. Ci ho messo il triplo del tempo per andare in un posto che potevo trovare vicino a casa, solo per comprare dei tappi di gomma per le orecchie. Al ritorno, ho preso una strada alternativa che costeggiava un canale. Ad un certo punto ho dovuto fermare la macchina, le anatre volevano attraversare la strada.

 

 

(clicca sulla foto per ingrandire)

2 pensieri su “e appunto dicevo

  1. questa è una cosa che ho sempre pensato di me, le persone buone diventano mie amiche. Ho una specie di allergia istantanea alla cattiveria. Forse più che detectare i buoni, detecto i cattivi e ne sto alla larga

  2. non so, è come se in realtà il prossimo facesse istintivamente fatica a riconoscere la non bellezza (umana intendo, non esteriore) altrui, a meno che non gli fai la carognata eclatante.

    io ho manifestamente un cattivo carattere, ma non c'è nessuno che lo voglia ammettere.

    io penso che in realtà sia la gentilezza che ci frega un po' a tutti: se sei stato educato a essere gentile (e tu mi sembra che lo sia) passi per una nice person, che tu lo sia oppure no. io non so se lo sei, non ti conosco, ma credo che in genere funzioni così

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