negli anni novanta al liceo mi occupavano il liceo

Negli anni novanta al liceo mi occupavano il liceo. Allora io giravo per il liceo dicendo che non dovevano occuparmelo, il liceo. Era divertente dormirci dentro la notte per vedere l’effetto che fa. La mattina alle sei farsi portare i cornetti solidali alla crema da quella del quinto anno che mi pareva una donna e che se ci penso adesso, se ci penso, vabbe’.

 

Pero’ dicevo guardate che mi pare na stronzata e non si conclude niente. Facciamo la figura degli scemi, possibile che non ve ne rendiate conto (dicevo nel microfono). Rischiavo il linciaggio. Dovevo passare il microfono.

 

Quelli che invece non si ponevano domande se la godevano e basta. C’erano aborti epici delle benefattrici dell’epoca. Io mi arrovellavo e rischiavo linciaggi. Sistematicamente quelli che se la godevano poi sono diventati tutti tutti ometti mogi e istituzionali. Militari di carriera. Io mi arrovellavo e mi arrovello ancora. Il loro spirito rivoluzionario mi sembrava di zucchero filato.

 

E gia’ negli anni novanta prevedevo che sarebbero diventati ometti mogi e istituzionali – protagonisti perfetti di un film monicelliano appunto – che’ lo zucchero filato si affloscia presto. Sono passati gli anni e nelle scuole ancora ci sono quelli che se la godono e basta. Mi viene da pensare che alla fine c’hanno ragione loro, se la sono goduta e poi si sono bellamente dimenticati cos’e’ la rivoluzione, cos’e’ l’impegno. Cosa significa tenere le antenne dritte e allenare giornalmente il senso critico. Ma si nasce rompicoglioni ed io modestamente lo nacqui. Pero' se hanno ragione loro, quest’anno un po’ mi dispiace per loro, soprattutto per quelli delle superiori, che hanno occupato le scuole e la riforma e’ passata il 30 novembre, adesso come fanno ad arrivare alle vacanze di Natale.       

6 pensieri su “negli anni novanta al liceo mi occupavano il liceo

  1. quando occupavano era ganzo..me ne stavo a casa a dormire  e niente scuola x qualche giorno!!!

    quelli grandi stavano a dormire a scuola,la occupavano x due o tre giorni e poi tutto ritornava alla normalità.

    a me piaceva l'occupazione perchè significava niente scuola x qualche giorno!! (come l'autogestione).

    ci vedevo solo questo significato.x me era solo una "bravata".

  2. Caspico quello che dici, e lo approvo pure..

    Però non sono tutti così, non sono tutti a "non porsi domande"… Ci sono anche quelli che le domande se le pongono ma la risposta a queste domande, secondo loro, non è quella di non occupare, anche se l'occupazione non porta a nulla.

    Guardiamo in faccia la realtà: le uniche cose che possono fare gli studenti per protestare è sciperare, occupare e fare cortei.

    E con i cortei bloccare il traffico, bloccare pezzi di autostrada, bloccare i treni camminando sulle rotaie.

    Questo è quello che hanno appunto fatto il 30 Novembre.

    Cosa si è guadagnato? Nulla.

    Secondo B., a manifestare c'erano solo i ragazzi dei centri sociali ed i fuori corso. La gelmini se ne sbatte in egual misura.

    Solo a Padova (dove sto io) erano in 3000 a protestare.

    Cosa si è perso?

    Si è perso un giorno di lezione, per molti.

    E durante questo semestre, i corsi alle università sono partiti in ritardo, altri non sono ancora partiti, perchè i ricercatori scioperano e blabla.

    Quindi alla fine, razionalmente, a conti fatti, tutte queste proteste hanno portato disagi agli studenti stessi e non si è ottenuto nulla.

    Credi che gli studenti non lo sappiano?

    Però d'altronde cosa vuoi farci?

    Siccome non si ottiene nulla, rimanere zitti a testa e far finta di nulla?

    Il Rafeli di allora (e pure quello di adesso), mentre diceva "guardate che è una stronzata e non ci conclude nulla", che altre soluzioni aveva?

    (scusa il poema =_=)

    Giulia.

  3. Giulia:

    i tumulti liceali andrebbero distinti da quelli universitari. All'universita' puoi occupare quanto vuoi ma poi tanto l'esame resta uguale.

    In teoria e' giusto che protestare includa anche occupare e fare casino. Il problema e' che dopo oltre trent'anni che viene fatta la stessa cosa, il gesto in se ha perso significato. Quindi oggi quello che si dovrebbe fare e' protestare in tutti i modi possibili ESCLUSO occupare. Per esempio portare avanti proteste che implichino un maggiore impegno di studio e lavoro, invece che meno studio e lavoro. Era piu' o meno una delle mie proposte del me stesso di quei tempi.

  4. Oh, ma non va bene così.

    Raf, io che ti seguo via feed e che scrivo un commento ogni qual volta che sono in clamoroso disaccordo con quello che dici, stavolta sono invece costretto a scriverti:

    fantastico. concordo. clap clap.

    Francesco

  5. oggi all'entrata della facoltà di sociologia occupata Trento avevano fatto un banchetto con manifesti appesi, notebook, e quant'altro – che ci sta – 

    e però dopo vedi e dici "… ma accidenti! come cazzo pretendete di essere presi sul serio?" : zaini per terra, bicchieri di plastica e bottiglie vuote per terra, cuscini e sacchi a pelo ammonticchiati, musica di pessima qualità, la maggiorparte della gente vestita in modo trasandato….

    Sapete voi se vi vestiste da primi della classe e metteste come sottofondo la cavalcata della Valchirie quanto più effetto fareste??

    don francesco da trento

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