Tutti sti personaggi che si ricordano del giorno del loro esame di maturità… Io non ricordo quasi nulla. Quale traccia scelsi. Se fu difficile o No. I miei vestiti. Niente. Faceva caldo, questo Si’. Ma se non fa caldo giu’ al paesello a fine giugno… Ricordo l’orale, con il presidente della corte giudicante grasso e sudato. Si alzo’ dalla sedia per urlare agli altri studenti fuori dall’ aula di fare silenzio. Mo e che é, una Babbilounia, qui? disse. Era di Bari. Una Babbilounia é? Moooo.. disse. Il prof di matematica e la buonanima della prof di disegno si spartivano un vassoio di cornetti alla crema. Lo zucchero filato volato via, sporcava un poco la cattedra. Dopo andai al mare con la sensazione di eroe dalla pancia svuotata.
Occavolo fai già parte dei valutati in centesimi tu! Anche la mia presidente era grassissima e sudatissima e con un trucco pesante da paura, il fondotinta che colava giù sul collo e io, mentre parlavo di interventismo mussoliniano e di evoluzioni nefaste del socialismo rivoluzionario, la guardavo con conati di vomito incipienti e mi chiedevo perchè fosse così disperatamente laida, pur essendo una donna. Ricordo pure che mi legai i capelli per sembrare più ordinata. Beata ingenuità…
zucchero a velo forse?
zucchero a velo, sì.