Con il mio ultimo trasloco mi riposiziono nella stessa casa dove già ho vissuto per sei mesi durante quest’anno, anche se non nella stessa camera. Ora vivo in una camera da femmine. No, non da ragazze, proprio da femmine. Sulla porta c’è un poster che raffigura i gli addominali a tartaruga di un modello muscoloso, mentre il modello muscoloso si guarda l’inguine e se lo copre con un pugno e un frammento di asciugamano. Ho anche il DVD del Titanic a disposizione, se mai volessi vederlo. Se mai.
Il vicino di camera lancia bombe con il suo videogioco fino a notte, tranne oggi. Apro la porta del corridoio e me lo trovo davanti, sorridente, mi dice che va a prendere un po’ di chinese food da qualche parte.
Il gay biondo, quello che si credeva non fosse gay ma che invece lo era, è tornato dal suo periodo di studio all’estero con i capelli leggermente più lunghi e un grande acquario per pesci rossi.
Fino a qualche giorno fa nel corridoio c’era la cornice di un quadro con al centro un paio di mutandine femminili inchiodate. M’è sembrata un’opera d’arte – pensa che scemo – quando invece erano le mutandine di quella che vive al piano di sopra e mette le sue cose ad asciugare appese sulle scale, con il risultato che poi, per due giorni a settimana, qui piovono mutande.
Meglio delle rane, no?
In fondo sono pulite…
Simona
Che culo….
il poster potresti sostituirlo U_U