adesso c'ho pure sto lavoro che devo andare in giro

Adesso c’ho pure sto lavoro che devo andare in giro per pub e ristoranti e circoli di palestrati ginnici per distribuire materiale pubblicitario. Adesso che c’ho sto lavoro che devo fare la trottola part time in giro per la città, mi succede di andare a finire in posti che non c’ero mai stato prima. 

Per esempio l’altro giorno sono andato a finire nel più famoso circolo ghei-lesbico di Bologna, che non c’ero mai stato prima. Mentre ero occupato a sistemare il materiale pubblicitario all’interno degli appositi contenitori, alle mie spalle c’erano due ghei che discutevano amabilmente fra di loro con pacche sulle spalle e sorrisini gaiosi. I due avevano scoperto che la procedura di “sbattezzo” – che sarebbe poi la procedura che dovrebbe annullare o revocare il battesimo – non è utile per fare arrivare meno soldi ai preti. Che non serve a niente. Che tu puoi pure sbattezzarti ma tanto ai preti del tuo quartiere i soldini dello stipendio non glieli diminuiscono. E quindi – constatavano i due ghei – alla fine non serve a nulla sta cosa dello sbattezzo, che tu ti puoi pure sbattezzare ma non è che risolvi qualcosa, quanto a monete che finiscono in tasca ai prelati maledetti.  

Io adesso sta cosa la riporto qui – che non volendo l’ho origliata mentre facevo il mio lavoro di pupazzo distributore – e il primo che mi dice che sono contro i ghei vengo a casa sua e lo mordo all’attaccatura dei capelli. Perché, insomma, sia chiaro una volta per tutte che a me di preti ghei e tutto il resto non me ne frega nulla; cioè, non me ne frega nulla di preti, ghei e di ogni categoria presa singolarmente.    

A me succede che danno l’orticaria le contrapposizioni, il non sapere CosaSei ma il sapere ControCosaSei. E quindi mi provoca l’orticaria il fascista che non ti sa dire per benino lui cos’è – non si sa definire per benino – ma ti sa dire con assoluta certezza che se incontra un comunista per strada lo prende volentieri a sprangate sui denti. E il comunista che non vuole i cortei fascisti per strada e fa le scenate isteriche urlando che c’è il regime. E così i ghei contro i preti. E il leghista contro il calabrese della situazione. E il calabrese contro il Mohammed della situazione che gli sbarca sulla spiaggia; e il leghista che per la proprietà transitiva è anche contro il Mohammed della situazione, e poi il  

Vabbè, basta, che sono uscito fuori traccia.  

E poi accendo la radio e c’è un programma su Radio Maria che telefonano i bambini e si mettono a recitare le preghiere. Ciao bella bambina come ti chiami? Mi chiamo Luisa. E cosa ci vuoi recitare? L’AveMaria. Fai pure, piccola Luisa. E poi telefona Lorenzo che recita pure lui l’AveMaria. Poi chiama Elena che tanto per cambiare recita l’AveMaria, con l’aspirazione fra le vocali tipica dei bambini di quattro anni, che te li immagini perfettamente col moccio al naso che scende dritto dritto in bocca. E poi telefona Francesco che recita il PadreNostro e sbaglia le parole. E poi di nuovo AveMarie. 

Sto post confuso l’ho scritto con la metà di me stesso che ancora non si è sciolta per il caldo, abbiate pietà di me.

13 pensieri su “adesso c'ho pure sto lavoro che devo andare in giro

  1. non vorrei aprire polemiche, ma un ghèi che ce l’ha con i preti è più come pasquale salvatore esposito di little italy che ce l’ha con gli italiani. anche se è vero che i ghèi (come tutti gli umani) ce la debbono avere sempre con qualcuno.

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