il tempo delle mele immature

Avevo tre anni virgola qualcosa, e chissà come uscì fuori la storia che avevo la fidanzatina.

All’asilo, si vociferava che avevo questa fidanzatina. Io dicevo: ma quale fidanzatina, ma fatemi il piacere. Le maestre si davano di gomito, e si dicevano: madonna quant’è carino, con la fidanzatina. Che dolce che è, il bimbo. Io alzavo la mano e la agitavo e affermavo serio: ma quale fidanzatina, ma fatemi il piacere , ma statevi zitte.

Ma cosa ne sapete voi, ci dicevo alle maestre.

Com’è nata questa storia, io non lo ricordo. Quello che so è che c’era sta bambina, con la quale io ci passavo più tempo che con gli altri. Come si chiamava non lo so, non lo ricordo. Io e la bambina dal nome che non mi ricordo, parlavamo poco. Non parlavamo per niente, anzi. Si stava tutto il tempo a guardare fuori dalla finestra. Io e lei, uno affianco all’altro, col naso attaccato al vetro. Eravamo così piccoli che a malapena ci arrivavamo col naso, alla finestra. Poteva succedere che col ditino indicassimo qualcosa al di la’ del vetro. Premevamo il ditino sul vetro, e sul vetro ci rimaneva lo sporco. E allora disegnavamo strane traiettorie, col ditino unto. Cerchi e crocette di unto sul vetro della finestra. Poi dopo un po’di crocette e e cerchietti, arrivava la maestra che un po’ si incazzava e un po’ si inteneriva e diceva: ma che carini, che siete. Io mi innervosivo e alzavo il ditino unto ( perché lo avevo sempre unto? Lo infilavo nelle orecchie, forse? Boh.) e sbuffavo alla maestra: ma carini cosa? Ma cosa dici? Ma cosa ne sai?

Ma cosa vai dicendo, ci dicevo alla maestra che si scioglieva di tenerezza.

Poi mi hanno convinto. Mi son detto, se c’ho la fidanzatina, mi toccherà farle un regalo. Sentivo che era una sorta di obbligo ( ah, la saggezza dei bambini!) e che dovevo farlo sennò chissà, magari le maestre avrebbero sussurrato: ma guardatelo quant’è egoista, che non fa il regalo alla sua fidanzatina. A quel punto non avrei potuto alzare il ditino unto per protestare, perché c’avrebbero avuto ragione e basta.

Le regalai la cosa più bella che avevo visto in vita mia, nella mia breve esistenza di tre anni virgola qualcosa: un pulcino caduto dal nido.

Morto, da almeno due giorni.

Può sembrare macabro come regalo, ma per me era una cosa dal valore inestimabile. Lo volevo per me, ma decisi che dovevo darlo a lei. Puzzava, e lo tenevo per la zampetta. Avevo un cadavere che mi penzolava dalle mani e lo portavo in giro per il giardino dell’asilo. Le bambine a forma di bomboniera stronza mi guardavano con disprezzo. Dovevo darlo a lei, ma poi arrivò mia madre. Dovevo andare a casa, era tardi. Dissi alla maestra: tienilo tu, e poi domani me lo dai. Si si certo, mi rispose lei.

Si si certo, e lo buttò nella spazzatura.

Il giorno dopo reclamai il mio cadavere fetente-anello di fidanzamento. La maestra mi mise il cow boy snodabile davanti e mi disse: hai visto che bello il cow boy che gli puoi fare muovere le braccia come vuoi? Quando seppi che lo aveva buttato, mi incazzai della mia prima incazzatura nera della mia vita. Ero nero. Bassissimo e nero. Dissi che non era giusto, che era un regalo, che mi avevano detto che l’avrebbero tenuto. Alzai il mio ditino, ma non mi diedero ascolto. Ero un nano alto cinque banane. Ed avevo la credibilità di una banana e mezza.

Ma quello che mi rimase fu una lezione di vita: le donne alle volte non hanno il minimo senso del romanticismo. Oppure se ce l’hanno, vale quanto una mezza banana.

Siccome sono un ruffiano del cazzo, aggiungo anche: non tutte.

19 pensieri su “il tempo delle mele immature

  1. eri tu che mi regalasti all’asilo la lumaca schiacciata?Da anni cerco il bimbo che mi regalo quella lumaca schiacciata. Adesso che, saprei cosa dire, adesso che, saprei cosa fare…

  2. Anch’io avevo un fidanzatino, all’asilo.
    L’ho lasciato in prima elementare.
    Non mi voleva perché ero io, mi voleva solo perché avevo il dotto contaparla.

  3. se fosse successo di questi tempi ti avebbero additato come “il bambino con l’aviaria”, ti avrebbero espulso dall’ asilo e probabilmente anche messo al rogo… alla fine… forse.. sei stato anche fortunato! ehehheh…

  4. io all’asilo ho ricevuto il 75% dei baci della mia vita…e non so se sia un bene o un male, cioè…vabé, però era amore, quelli erano tempi!

  5. la cosa del ditino unto sul vetro mi fa sciogliere sulla sedia, lo ammetto.

    Posso dire che io ho fatto l’asilo in teteschia e probabilmente, vista la dolcezza delle maestre, l’uccelletto stecchito tel avrebbero fatto mangiare, cossì tu imppara la lezzzione, ja.

    Eppure, a me, a 3 anni, sarebbe piaciuto. Si, l’avremmo adottato. E in più da morto, non avrebbe neanche rotto le palle, il piccino.

    🙂

  6. Visto che parli di bambini vorrei dire una parola su Tommi e cioè che la giustizia italiana è scandalosa, perché non esiste che quel bastardo figlio di troia che l’ha ucciso aveva già stuprato una donna ed era libero di dire in televisione che i bambini sono angeli e che non vanno toccati. Salvo poi ammazzare quel cucciolino a badilate. Mi auguro con tutto il cuore che i secondini lascino la porta della sua cella aperta e che gli altri galeotti lo ammazzino lentamente e nel modo più doloroso possibile.
    Cami_allibita, disgustata, addolorata.

  7. ….non so quanti anni tu abbia, ma probabilmente il ditino era unto per vari motivi. le patatine, il salame mangiato con le mani, le dita infilate nel naso…ho anni di esperienza al riguardo….il fetente-anello di fidanzamento, conoscendo le femmine o sarebbe stato accolto con urla di gioia o da un pianto disperato….forse la maestra ha voluto evitarti questa umiliazione chissà…. povera maestra…. non si sa mai quale castigo si possa abbattere su di lei, soprattutto perchè i suoi alunni ricordano…… era comunque una maestra che ci sapeva fare….ha ragione ladyR….non solo in teteschia te l’avrebbero fatto mangiare.
    Ottima cosa essere ruffiani, ti sei evitato parecchie critiche feroci….
    lunafragola

  8. Il mio gatto mi omaggiava continuamente di uccellini ancora vivi. Io li guarivo e lui, instancabile, ne portava altri. Mai ho trovato un uomo così fedele, tenace e determinato. L’ho sempre detto che era amore vero…

  9. Waki: una lumaca schiacciata? Troppo banale. Come dire che ti regalavo un telefonino.

    LEETAH: cercava il buon partito, il furbo.

    ENERY: ma cosa facevi all’asilo? E alle elementari, poi?

    LADY_R: dici? A me la teteschia ha lasciato una sensazione di tenerezza. Magari lo avrebbero prima imburrato, come per i bretzel, e poi fatto ingoiare…

    CAMI: glisso.

    LUNAFRAGOLA: più probabile le dita nel naso. Io sono un ruffiano niente male.

    CHATOUCHE: mica come gli uomini, no?

  10. io, ogni tanto passo dagli asili e mi prendo tonnellate di bacini smuccicosi.
    di solito c’è sempre qualche marmocchietto che mi chiede di sposarlo…una volta un super bambino di colore mi ha leccato il braccio dicendo “stay with me!”
    sto gerontofilo!!!!

    🙂
    fosca

    PS: pulcino morto=amore

  11. Io da bambina, e solo da bambina, ero proprio gnocca! Mi volevano sempre tutti ma io ero innamorata di uno soltanto, credo….è stata la storia più lunga che abbia mai avuto, dalla seconda elementare alla quarta, perchè lui era già di quinta e quindi se n’è andato via prima. Se mi amava davvero doveva farsi bocciare!
    Ma in quinta, più gnocca che mai, ne trovai un altro di fidanzatino, anche lui mi fece un regalo.
    Mi regalò un anellino (io adesso non sopporto i gioielli, anche se non c’entra niente), ma mica un anello qualunque, tzè! E’ l’anello quello con la crocetta a rilievo, credo lo diano in chiesa sto coso…deve avere un qualche significato religioso, boh..
    Mi voleva già ingabbiare in una storia impegnativa..brrr!!
    Era bruttissimo, mi sapeva di defunto. Ecco, vedi che la morte c’entra sempre. Ma allora è un vizio che avete da bambini..mah…
    Però quell’anellino devo averlo ancora da qualche parte…dai che sono tenera =)
    Ah, la maestra! Sì, la maestra, mamma mia che stronza! Ma mica la tua, la tua è una santa in confronto. La mia è stata proprio stronza e bastarda. Mi ha obbligato a chiedere al mio fidanzatino, dall’anello clericale, di studiare altrimenti l’avrei lasciato. E io glielo chiesi. Lui ci rimase malissimo e mi rispose che avrebbe studiato purchè continuassimo a stare assieme….io non so perchè l’indomani lo lasciai comunque.

    Puttana puttana, puttana la maestra!
    O forse io, da bambina….? Mi sa che devo ricominciare ad essere in quel modo…..

    Simona, la bella addormentata sul cesso

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