Per i cultori, registriamo che quelli che erano i Macchianera Blog Awards ora non contemplano più la parola blog. Piccola furbizia per poter inglobare – oltre ai blog – pure twitter e facebook.
Non solo: un tempo, i protagonisti erano perfetti sconosciuti la cui fama era legata essenzialmente a quello che scrivevano (e per esempio Leonardo, per esempio Daveblog) e poi in un angolino c’erano i “vip” ovvero gente conosciuta molto prima di scrivere su internet. Erano questi gli anni ruggenti del 2.0, ovvero del Chiunque che poteva fare Qualsiasi Cosa. Perfino il sottoscritto veniva incluso nelle nominations e su Blogbabel “Rafeli” veniva prima del blog di Di Pietro di Linus.
Sono anni che non rimpiangiamo affatto.
Perché (forse sarà il mio un ragionamento privo di fondamenta) ma credo che quella fase – quel modo di ragionare e di credere che Chiunque Potesse Fare Qualsiasi Cosa – abbia raggiunto l’apice con l’invasione grillina al Parlamento. I germogli erano sempre quelli, insomma. Sta cambiando qualcosa? A guardare le nominations di quest’anno – e mi rendo conto di unire mondi veramente molto distanti – sembrerebbe di Sì.