Gli sceneggiatori dell’ultimo film della Pixar – Monster University – hanno deciso di basare la storia su alcuni pilastri abusati della cultura cinematografica americana: confraternite universitarie, bullismo tra sfigati e popolari, l’ovvia evoluzione dei gruppi di nerd con l’apparecchio ai denti che inizialmente perdono e poi alla fine vincono sui fighi e palestrati e cattivi.
Quindi – a parte la grafica, e molte trovate come al solito strabilianti, come lo studente lumaca e la madre dai cinque occhi – hanno basato la storia su elementi tanto americani, solo americani. Come se fosse un film solo per gli americani. Dispiace, visti i precedenti che raccontavano storie dal contenuto universale (ci metto Up, su tutti). Mi verrebbe da sedermi di fronte ad uno degli sceneggiatori, prendergli la testa tra le mani e spiegargli che No, non siamo mica tutti americani, qua.
(E invece un film molto europeo che si consiglia è Un Sapore di Ruggine e Ossa)
vaglielo a spiegare, ti diranno che loro hanno rambo che con un coltello ed un arco ti tiene sotto scacco mezzo esercito.
Non ho mai capito come un popolo così simple minded possa governare le sorti di un pianeta
Una vecchia barzelletta:
“Sono stati pubblicati i risultati di un recente sondaggio commissionato dalla FAO rivolto ai governi di tutto il mondo.
La domanda era:
“Dite chiaramente qual è la vostra opinione sulla scarsità di alimenti nel resto del mondo”.
– gli europei non hanno capito cosa fosse la scarsità;
– gli africani non sapevano cosa fossero gli alimenti;
– gli americani hanno chiesto il significato di resto del mondo;
– i cinesi hanno chiesto maggiori delucidazioni sul significato di opinione;
– il governo italiano sta ancora discutendo su cosa possa significare l’avverbio “chiaramente”. “
!!!