Fossi una cassiera di una rosticceria o di una pasticceria o di una gelateria, particolarmente del Sud, particolarmente di quelle affollatissime ad agosto che devi lavorare velocissima, particolarmente di quelle affollatissime che ad agosto premi i pulsanti sulla cassa freneticamente per stare dietro alla massa di persone e ti si imperla di sudore il labbro superiore, fossi una di queste cassiere, a quelli che davanti alla cassa cominciano a perdere tempo con le cerimonie dell‘offro io, ma stai fermo che faccio io, ma non esiste faccio io, mentre intanto la fila dietro si allunga, fossi una di queste cassiere una volta ogni tanto impazzirei e giù mazzate con il cavatappi sulla testa da far schizzare il sangue fino al soffitto, tipo Cogne.
sì sì, e poi Taormina a proclamarne l’innocenza…e vai con le perizie dei nas, le ricostruzioni, e poi il plastico della gelateria da Bruno Vespa….