Ci sono parole che all’estero – e in particolare nel mondo anglofono – vengono considerate italiane ma che italiane non sono. Generalmente hanno a che fare con il cibo e con un uso scriteriato del plurale. Per esempio “salami” per dire salame, “pepperoni” per dire peperone, “zucchini” per dire “zucchina”. In paesi a lingua barbara, come il Paese Basso e le Fiandre, si usa anche “panini” per dire “sandwich”. Quindi la gente dice tranquillamente I would like one panini e crede di parlare quasi italiano.
Queste sono le parole che definisco “orfane” nel senso che gli anglofoni le attribuiscono all’italiano (dal quale certamente derivano, non essendo presenti pero’ nel dizionario) e gli italiani le ignorano. Sono parole orfane e apolidi eppero’ utilizzatissime.
Siccome questo qui e’ un argomento frequente e che snocciolo spesso, adesso devo controllare se ne ho gia’ scritto, e se l’ho fatto, welcome arteriosclerosi.
Bravo! Per non parlare di quando ci piazzano pure la esse per fare il plurale! Di “paninis” è piena la Spagna, peraltro.
pepperoni vuol dire un’altra cosa però. una roba di carne da mettere sulla pizza, se mi ricordo bene.
giusto
Pepperoni e’ salame piccante, american way chiaramente. E qui in usa si vedono millemila parole italiane taroccate, mi sono persino arresa al gergo di starbucks per cui un “grande” e’ in realtà un medio.