Bel video di Lucci sulla stupideira di Twitter, forse la più incredibile fra le stupideire di questi anni di wuwuwu (citazione). Già ne scrissi.
E va pure detto che Lucci quest’anno è al suo apice, e sforna video da conservare tutti assieme e rivedere in futuro. Per esempio questo sui nativi digitali. Con Lucci una volta, preso da polemismo immotivato, ci litigai a Bologna.
aspetta, ma allora perche’ vedo il pulsante “share this” anche per twitter? 🙂
twitter e’ il google reader di chi non conosce google reader e si iscrive a quello che condivide una persona, solo che non sono solo post ma anche mini post. Poi ovviamente, c’e’ chi lo fa con qualita’, chi solo con umori, chi con cose inutili.
Poi, va beh, per dirla con le definizioni “classiche”, su facebook ci tieni chi a scuola era il tuo compagno di banco (ma anche no, aggiungo io), su twitter ci tieni chi avresti voluto avere come compagno di banco (boh).
bella la definizione. ma puoi usarla pure per l’album di foto di famiglia vs i libri sullo scaffale.
quel video è la summa di tutto ciò che mi ha sempre tenuta lontana dalle iene, ovvero un cumulo di banalità fatte passare per hype. certo, i vip o presunti tali stanno su twitter per hype, ma c’è un sacco di gente normale che lo fa o per seguire i vip (come quelli meno moderni che continuano a comprare riviste tipo Gente o Chi) o per la stessa ragione per cui noi scriviamo sul blog. solo in spazi più ristretti. io non seguo nessun vip (a parte il mio sindaco, se vip si può chiamare): qualche amico, qualche giornale, qualche persona che conosco. e ci sto benissimo, come sul mio divano.
il discorso e’ sempre quello: dipende dall’uso che ne fai. E sono d’accordo. Ma come si fa a negare che soprattutto i media tradizionali siano stati presi dalla stupideira di twitter? L’altro giorno su Repubblica c’era il titolo “La Twitter-Intervista ad E.Mauro”. Twitter intervista solo perche’ si potevano mandare le domande via internet (cioe’ come per una semplice email). Oppure quando nei programmi tv chiedono di intervenire “via Twitter” quando in pratica nessuno vieterebbe di usare sms o email.